Tre dighe saranno costruite nella valle del Tigri

“Ci sono piani per la costruzione di tre dighe idroelettriche nella valle del Tigri, un’area ricca di storia e fonte di ossigeno e vita per la regione, che ospita una ricca flora e fauna” scrive Ismail Eskin dell’agenzia di stampa DIHA. Il progetto prevede tre dighe, che saranno chiamate “Tigris 1”, “Tigris 2” e “Tigris 3″, che cambieranno il flusso naturale del fiume, attraverso regoltori del livello dell’acqua posizionati a intervalli, lasciando molte costruzioni storiche, come il Ponte a Dieci Archi, sepolte dall’acqua. Il rappresentante della sezione di Diyarbakir degli architetti paesaggisti, Ferit Tutşi mette in guardia: ” la flora e la fauna qui sono sottoposti a una seria minaccia.”

I progetti designati per la valle del Tigri sono stati inseriti in agenda con la distruzione degli alberi nei Giardini di Hevsel. I permessi per questo nuovo progetto sono stati rilasciati dall’Agenzia di regolazione del mercato energetico (EPDK) alla Eser Energy Electric Production Company. Questo progetto per la produzione di energia idroelettrica minaccia di ridisegnare l’area, distruggendo l’equilibrio ecologico.

“Questo progetto sta provocando una condanna ambientale”

Ferit Tutşi ha affermato che l’obiettivo reale dei vari progetti sviluppati dallo Stato nella regione sia quello di provocarne la distruzione ambientale. Tutşi ha aggiunto che il progetto per la Centrale idroelettrica copre 60 km del fiume e impllica la costruzione di 3 impianti idroelettrici e tre regolatori di livello. “Loro si avvalgono di una nuova legge al fine di incoraggiare le società private. Eser Energy ha una licenza per la costruzione di tre dighe approvate dall’EPDK, e stanno andando avanti con il progetto. […] Il rendimento energetico sarà trascurabile”.

Tutşi ha affermato che il progetto prevede di cambiare il corso del fiume sei volte su un tratto di 60 km, aggiungendo che si verificherebbero serie inondazioni che sarebbero una minaccia per l’ambiente naturale. “L’energia totale ottenuta  varrà appena 5 milioni di Lire turche, una cifra estremamente bassa. Questa è la ragione per cui pensiamo che il vero obiettivo del progetto sia di distruggere l’ambiente del Kurdistan. […] Esso genererà speculazione fondiaria. Sappiamo che vogliono costruire su queste terre. Essi intendono privatizzare le rive del fiume che appartengono alla popolazione e aprirvi dei ristoranti. Vogliono speculare sui prezzi della terra”.

“Il Ponte a Dieci Archi verrà sommerso”

Tutşi ha affermato che uno dei regolatori di livello sarà costruito a 400 metri dallo storico Ponte a Dieci Archi, aggiungendo: “se dovesse verificarsi un’inondazione o le vavole dovessero essere aperte per un qualsiasi motivo nei prossimi cinquant’anni, è molto probabile che il Ponte a Dieci Archi resterà sommerso”.

“I progetti idroelettrici minacciano l’intera regione”

Tutşi ha dichiarato che questi progetti stanno andando avanti nonostante l’opposizione della Società per le Acque Statali e del Comune e ha aggiunto che le autorità intendono sacrificare l’intera regione a favore dei progetti idroelettrici.

“Le specie di volatili saranno spazzate via”

Tutşi ha continuato dicendo: “Perderemo le specie volatili che vivono nella valle. E le persone perderanno le loro terre quando gli acquedotti saranno costruiti per trasportare l’acqua alle centrali elettriche. Come organizzazioni della società civile noi ci opporremmo a questi progetti”.

“Gli occhi di Ankara sono puntati sulla terra del popolo”

Tutşi ha enfatizzato che le persone debbano essere illuminate riguardo ai progetti: “La popolazione deve essere resa consapevole che Ankara sta puntando alla sua terra. Devono essere informati della minaccia che incombe sulla regione”. Egli ha sottolineato che non è stata portata avanti la benchè minima consultazione con la popolazione locale e che esistono piani riguardanti la vendita del Ponte a Dieci Archi al settore privato, aggiungendo: “essi intendono vendere 60 km del fiume ad una società privata”.