Roma, Stop Attacking Afrin

Sabato 27 presidio h 16.30 A Piazza del Popolo
La Turchia sta attaccando Afrin e il Rojava perché è una regione curda che sta portando avanti la propria condizione di entità stabile e democratica. La Turchia non è riuscita ad accettare la sconfitta dell’ISIS, e dal 20 gennaio sta aggredendo Afrin con tutta la propria forza. I suoi aerei da caccia e i suoi carri armati stanno deliberatamente bombardando le aree abitate da civili. Decine di civili sono stati uccisi, di cui la maggior parte donne e bambini, centinaia sono i feriti: le forze armate turche stanno commettendo crimini di guerra e delitti umanitari. Il nord della Siria è stato ampiamente ripulito dall’ISIS e da altri gruppi salafiti. La minaccia salafita, tuttavia, esiste ancora. Gli attacchi della Turchia stanno destabilizzando la regione e compromettendo la lotta contro l’ISIS.

Sebbene questi sviluppi siano davanti agli occhi di tutti, le reazioni della Russia, degli Usa, della UE e dell’ONU contro gli attacchi della Turchia sono deludenti. La Russia, che controlla lo spazio aereo nella regione, ha prima ritirato i propri soldati dall’area e dopo ha aperto lo spazio aereo ai caccia turchi. Usa, UE e ONU hanno rilasciato dichiarazioni inconsistenti di fronte alla gravità della situazione, di conseguenza stanno incoraggiando l’aggressione turca “riconoscendo prima di tutto il diritto della Turchia di proteggere i confini, preoccupati per la propria sicurezza”.

Quali preoccupazioni? Gli unici ad essere attaccati, ad essere vulnerabili, sono il Rojava e i popoli della Siria del nord. Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU riunito il 22 gennaio 2018, non è neanche riuscito a condannare l’offensiva turca. Quest’atteggiamento conferma che l’ONU è un semplice spettatore di fronte a questa aggressione immotivata. Non è che così che si deve trattare un popolo che ha combattuto strenuamente contro l’ISIS in difesa dell’umanità !

In questo contesto:
★ Facciamo appello a tutte/i nel sostegno solidale ad Afrin .
★ Facciamo appello a Russia, Usa, UE, affinché si rendano conto della realtà sul campo e assumano una posizione chiara contro gli attacchi della Turchia.
★ il Rojava e la Siria del Nord, compresa Afrin, devono essere dichiarate no-fly zone.
★ Nell’occasione del 4° anniversario del Cantone di Afrin, il 29 gennaio chiamiamo la Comunità Internazionale a riconoscere l’Autogoverno Democratico dei Popoli del Nord della Siria. ★ La minaccia dell’ISIS non è terminata nella regione. Tutte le forze devono volgere la propria attenzione all’ISIS e gruppi similari.

RETE KURDISTAN ROMA VENERDÌ 26 GENNAIO 2018

Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia- Uiki

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