Ocalan: Il Processo di Risoluzione non può Avanzare a Passi Unilaterali
Mehmet Ocalan, fratello del leader Kurdo Abdullah Ocalan, ha parlato a DIHA (Dicle News Agency) circa i particolari dell’incontro che ha avuto ieri con suo fratello nella prigione di Imrali.
Il leader Kurdo ha detto che il governo deve adottare misure urgenti per il processo di soluzione democratica, che, come ha riferito, non può avanzare a passi unilaterali. Ocalan ha anche chiesto che luce sia immediatamente fatta sull’attacco di Lice.
Mehmet Ocalan ha detto che suo fratello ha lamentato una costante infiammazione della gola, del naso e della bocca. Inoltre Ocalan gli ha raccontato che ha necessità di lavarsi la faccia quasi un centinaio di volte al giorno a causa dei suoi problemi agli occhi che bruciano e gocciolano. Ocalan ha quindi sostenuto di voler vedere una delegazione indipendente di medici a causa dei suoi problemi di salute.
Mehmet Ocalan ha dichiarato che il governo dovrebbe garantire la visita di una delegazione indipendente al leader Kurdo nel carcere di Imrali.
Il leader Kurdo, ha detto suo fratello, ha anche commentato l’attacco di Lice dicendo che “questo non è un percorso integro. Un giovane è stato ucciso a Lice, e gli hanno sparato da dietro, come è ben noto ed è stato visto da tutti. Inoltre, dieci persone sono rimaste ferite, due delle quali in modo critico. Questo è quello che è successo in Lice, per quanto è stato possibile monitorare attraverso i media e anche secondo il rapporto preparato dal ‘Diyarbakır Medical Chamber’. Porgo le mie condoglianze alla famiglia di Medeni Yıldırım che è stato assassinato e auguro una pronta guarigione a quanti sono stati ricoverati. Tutto questo non promette bene. I passi concordati devono essere messi in pratica immediatamente. Il governo deve assumersi le proprie responsabilità per quanto riguarda l’attacco di Lice e avviare con urgenza un’indagine per far luce sull’accaduto. Questo è quanto ci aspettiamo dal governo”.
Ocalan ha detto che il leader del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan) ha sottolineato che ha fatto del suo meglio date le circostanze in cui si trova. Secondo il fratello, Ocalan ha affermato che le famiglie e gli avvocati dei detenuti ad Imrali devono esercitare il loro diritto legale di effettuare visite periodiche al carcere.
Ha riferito inoltre quanto detto dal leader Kurdo, e cioè che “dal mio punto di vista, la prima fase è stata completata il 1° giugno, anche se altri dicono che sta continuando. Stiamo per entrare nella seconda fase ma senza essere testimoni di progressi degni di nota. Tra qualche settimana, una delegazione del BDP (Partito della Pace e della Democrazia) probabilmente verrà in visita ad Imrali. Con loro discuteremo e valuteremo la stessa questione durante la prossima riunione. Le attuali circostanze devono cambiare se il processo è destinato a fare un passo avanti. Avere incontri periodici con tutti i circoli è ciò che il processo richiede. Infatti non si possono avere progressi se alla delegazione del BDP è permesso fare solo una volta al mese la visita ad Imrali”.
Il leader Kurdo ha ribadito che non solo i kurdi, ma anche i turchi e tutti gli altri popoli in Turchia devono prendersi la responsabilità per il processo il quale, ha dichiarato, non può fare progressi senza la preparazione di una sottostruttura. “Non è possibile che qualcuno al mio posto, trattenuto tra quattro mura, possa garantire l’avanzamento del processo basandosi su passi unilaterali. Tutti dovrebbero contribuire al processo”, ha detto.