Nella città del nord della Siria Qamishlo i curdi combattono contro le forze governative siriane

Da mercoledì a Qamishlo nel nord della Siria sono in corso duri combattimenti tra milizie curde e forze governative siriane. Dozzine di appartenenti alle milizie, soldati e civili sono rimasti uccisi. La vita pubblica nella grande città sul confine turco abitata da curdi, arabi e assiri cristiani in larga misura si è fermata, molti abitanti fuggono verso i villaggi circostanti.
Qamishlo e Hasaka sono le uniche città nella zona di autogoverno del Rojava nel nord della Siria, dove il governo del Presidente Bashar Al-Assad dispone ancora di truppe proprie. L’esercito siriano controlla l’aeroporto di Qamishlo , le Forze di Difesa Nazionali (FDN) il quartiere governativo, alcune zone residenziali arabe, nonché una serie di villaggi a sud della città. Oltre ad alcune tribù arabe, anche la milizia assira Gozarto sostiene il regime Baath, altri gruppi assiri invece sono alleati con le Unità di Difesa del Popolo curde YPG.

Finora vigeva una tregua informale, per via della quale parti dell’opposizione siriana e il governo turco accusavano il Partito dell’Unione Democratica curdo (PYD) di collaborazione con Assad. Ma di continuo a Qamishlo si verificavano conflitti armati minori, ad esempio quando ci si opponeva al reclutamento di uomini curdi per l’esercito siriano.

Detonatore degli attuali combattimenti è stato uno scambio di fuoco a un checkpoint delle unità addette a compiti di polizia »Asayis« (sicurezza) dell’autogoverno mercoledì. In quell’occasione sono rimasti uccisi due appartenenti alle Asayis e da miliziani delle FDN. Secondo quanto riferito dall’agenzia stampa curda Firat negli scontri successi di venerdì sono rimasti uccisi oltre 30 seguaci del governo.

Giovedì le forze curde hanno potuto occupare un forno industriale nel centro e il locale carcere Alaya. Nei combattimenti intorno al carcere sono stati uccisi cinque appartenenti alle FDN, 45 uomini si sono arresi. I canali tv curdi successivamente hanno mandato in onda un video che mostrava le Asayis mentre ritiravano la bandiera siriana e issavano quella delle Asayis sull’edificio.
All’occupazione del carcere le unità dell’esercito che stazionano nell’aeroporto hanno reagito con colpi di artiglieria contro quartieri residenziali. Secondo notizie non confermate dei media curdi sono rimasti uccisi fino a dieci civili. Secondo quanto riferito dal portale di notizie Al-Masdar le milizie delle FDN in un contrattacco durante la notte tra giovedì e venerdì sono riuscite a prendere il controllo dell’ospedale Al-Salaam dello stadio pubblico. Secondo Al-Masdar venerdì si sono incontrati rappresentanti del PYD e del governo per negoziare una tregua.

Il Consiglio governativo del cantone di Cizire che comprende anche Qamishlo ha accusato Damasco di essere dietro agli scontri. Con questo si voleva seminare discordia tra curdi, arabi e assiri per impedire la costruzione di una regione federale nel Rojava nel nord della Siria, che includesse in modo paritario tutti i gruppi etnici e religiosi. Il retroscena è la proclamazione dell’autonomia a marzo da parte dell’alleanza di opposizione dell’Assemblea Siriana Democratica formatasi intorno al PYD. I governi siriano e turco e l’opposizione siriana sostenuta dall’occidente hanno condannato unanimemente l’iniziativa come un attacco all’unità territoriale del Paese.

Mentre i canali statali siriani non hanno parlato degli avvenimenti a Qamishlo, Al-Masdar ha messo in guardia sul fatto che il conflitto favorisce il nemico comune »Stato Islamico « (IS). In effetti IS sul suo sito web Al-Amaq ha rivendicato un attentato suicida contro le YPG a Qamishlo avvenuto giovedì
di Nick Brauns, Jungewelt.de