Mohamed: L’aggressione turca in Afrin è per abolire la nostra esperienza democratica

Il rappresentante dell’ Amministrazione Autonoma Democratica (AAD) in Europa, Sinam Muhammad ha assicurato che l’aggressione turca nei cantoni in Afrin mira a destabilizzare la sicurezza e la stabilità in questi luoghi, a distruggere l’economia e lo sviluppo industriale, l’identità culturale e l’eredità del popolo curdo dall’odio delle milizie scioviniste e ad abolire la nostra esperienza di pacata coesistenza.

Hawar news agency ha intervistato Sinam Muhammad riguardo i forti attacchi dell’occupazione delle armi turche nei villaggi in Afrin e sullo spostamento della popolazione dall’area di al-Shahba che si sforzano ad occuparle ed a lanciare attacchi nelle aree liberate lì.

Sinam Muhammad ha detto “ la città di Afrin e i suoi villaggi sicuri sono sottoposti ad aggressioni fasciste da parte di milizie mercenari e cannoni dell’armata turca. Sinam ha aggiunto “Gli attacchi barbari dell’esercito turco hanno provocato la distruzione di una serie di villaggi confinanti e case civili, oltre a bruciare grandi spazi di terreni agricoli e lasciare un numero di vittime “.

Sinam Muhammad dichiara inoltre “il popolo di Afrin ha aperto le sue porte per quelli che sono fuggiti da barriere esplosive e da morti casuali, e Afrin è stato un riparo sicuro per tutti i componenti siriani mentre tutte le affiliazioni nazionali e culturali erano mischiate per poter formare una tipica società democratica”.

Sinam Muhammad afferma “ la Turchia si sforza per ripristinare l’Impero Ottomano, e tutto ciò che questo stato sta attuando come ad esempio massacri e turchificazione politica in Jarablos e al-Bab è una buona prova della loro reale politica nei confronti del popolo curdo”.

Sinam Muhammad ha chiesto alla Comunità Internazionale e all’Unione europea di assumersi le proprie responsabilità nello scopo di fermare l’occupazione dell’esercito turco e la ferocia dei mercenari, e Sinam ha richiesto alle organizzazioni dei diritti umani e agli uffici media di sostenere il popolo curdo e di proteggerlo dai crimini politici che potrebbero essere praticati contro di loro.