Le donne a Kobani si organizzano

Il popolo del Kurdistan occidentale sta forgiando il proprio futuro nonostante l’assedio regionale ed internazionale al quale è soggetto. La regione che è stata scenario di sviluppi eccezionali nell’ultimo anno, ora assiste agli sforzi per garantire la partecipazione delle donne in tutte le aree della vita pubblica.

 

L’organizzazione delle donne Yekitiya Star ha costruito una bottega di cucito per donne a Kobani dove il 19 luglio 2012 è iniziata la rivoluzione del Kurdistan occidentale. Cinquanta donne lavorano nella bottega usando 37 macchine per cucire.

 

Le donne nella bottega lavorano dalle 8.00 alle 16.00, svolgendo la loro attività in varie arre, la decisione del modello, la preparazione degli schemi, il taglio della stoffa con macchine, la realizzazione del vestito e la stiratura.

 

I vestiti prodotti vengono forniti ai clienti nel bazar di Kobani. La direzione della bottega ha detto che si sta svolgendo un buon lavoro nonostante la guerra ed il collasso economico della regione, facendo notare che i prezzi vengono decisi secondo le possibilità economiche della popolazione locale nella città.

 

Fatma Kalo, incaricata della bottega del cucito, aggiunge che rendono possibile la vendita a prezzi bassi delle merci che acquistano a prezzi elevati e che li vendono dopo averli lavorati nella bottega. Racconta che arrivano anche a vendere alcuni beni a prezzi simbolici alle persone povere.

 

Kalo dice che hanno continuato a rispondere ai bisogni della gente dal mercato dove – aggiunge – I prezzi dei materiali che usano nella bottega negli ultimi tempi sono triplicati. Più donne impieghiamo, più crescerà la bottega, sottolinea.

 

Il territorio del Kurdistan occidentale non riceve aiuti umanitari da alcun paese, eccetto che dai curdi delle altre parti del Kurdistan. Gli aiuti dell’ONU che raggiungono tutte le aree della Siria non arrivano alla regione curda nel paese. Il conflitto che dura dal marzo 2011 ha prodotto un serio collasso economico nell’intera regione. Non ci sono possibilità di impiego nella Siria dove ogni giorno si verificano stragi.

 

La gente qui sta forgiando il proprio futuro in modo autonomo, soprattutto per via della chiusura dei valichi di frontiera e del blocco delle strade da parte di gruppi armati.

 

Il popolo curdo nella regione non ha solo creato un proprio esercito e le proprie forze di polizia, ma ha anche costituito tribunali, scuole, percorsi di formazione, cooperative, unità lavorative per donne, accademie linguistiche e di polizia e una serie di ONG e di consigli popolari, in linea con il sistema della co-presidenza.

 

Le organizzazioni curde che stanno anche lavorando per la costituzione di un governo locale, sono intenzionate anche a formare un’autorità locale a seguito di elezioni che avranno luogo entro l’anno. Le organizzazioni fanno appello a tutta la popolazione dell’area perché prendano parte al nuovo sistema di governo.
anf