KCK sulla strage di Cizîra Botan: I nostri martiri saranno vendicati

La co-presidenza del consiglio esecutivo del KCK (Comunità del Kurdistan Unione) ha descritto il massacro dei feriti a Cizîra Botan come un’operazione di vendetta selvaggia guidata da una mentalità genocida, e ha sottolineato che con le proprie forze vendicheranno la morte di ogni martire.

La co-presidenza del Consiglio esecutivo del KCK ha dichiarato che la guerra del governo dell’AKP nel Kurdistan ha raggiunto livelli senza precedenti, come forze di Stato nelle zone civili e stanno commettendo numerosi crimini di guerra. Il KCK ha sottolineato che la strage di Cizîra Botan, in cui i militari hanno ucciso dieci insorti e decine di civili, è stata una chiara evidenza dei crimini di guerra dell’AKP. Il KCK ha commemorato le vittime della strage di Cizîra Botan, definendola come operazione di vendetta selvaggia secondo una mentalità genocida dello stato turco. Il KCK con la forza della libertà vendicherà la morte di ogni martire a Cizîra Botan.

Il KCK ha osservato che la cospirazione contro il leader del popolo kurdo Abdullah Ocalan, di cui ricorre l’anniversario questa settimana, è stato l’esempio principale della politica di genocidio dello stato turco. Il KCK ha dichiarato che i curdi condurranno gli autori del massacro di Cizîra Botan di fronte alla giustizia.

IL KCK ha sottolineato che il governo dell’AKP sta andando verso la propria fine con il bombardamento di civili nelle città curde, non può più governare un paese dove vivono insieme popoli diversi dopo i gravi crimini di guerra che ha commesso. Il KCK ha osservato che se il governo metterà in atto le sue politiche di guerra contro i curdi, o contro le persone che vogliono democratizzare la Turchia, si dovrà lottare e resistere per porre fine alle attuali politiche dell’AKP. Il KCK ha dichiarato che l’AKP non avrà un futuro politico se insiste a voler unire il paese attraverso la violenza e il popolo curdo insieme alle forze democratiche in Turchia sconfiggerà le politiche dell’AKP, democratizzerà il paese e risolverà la questione curda.

La co-presidenza del consiglio esecutivo del KCK ha invitato tutti i popoli e le forze democratiche in Turchia a rendersi conto che è in corso una guerra che ha come obiettivo il popolo curdo e di continuare a resistere e solidarizzare contro le politiche dell’AKP. Il silenzio di oggi significherebbe incoraggiare il fascismo e il genocidio e tutte le forze democratiche sono invitate a insorgere in tutta la Turchia, in particolare nelle aree metropolitane.

La co-presidenza del KCK ha dichiarato che il governo dell’AKP continua a mostrare ostilità verso il popolo kurdo lasciando solo due opzioni; o di rinunciare alle richieste di democrazia e libertà o ad affrontare le politiche di morte e massacro. La decisione dell’AKP di una guerra totale e il genocidio è iniziato nell’estate del 2014 e continuato nel 2015.

Il KCK ha chiamato il popolo curdo a resistere contro gli attacchi del governo dell’AKP che mira a schiacciare la lotta per la libertà del popolo kurdo. Si è inoltre ricordato le recenti dichiarazioni di funzionari dell’Akp che ricordano che la Turchia non ripeterà gli stessi errori del Sud Kurdistan rispetto al Rojava, confermando l’odio dell’AKP verso il Rojava e il Nord Kurdistan. L’ odio dell’AKP verso Rojava è causato dalle perdite che il suo alleato ISIS ha subito dalla resistenza in Rojava.

Il KCK ha anche ricordato l’anniversario del diciottesimo anniversario del complotto internazionale contro il leader del popolo kurdo Abdullah Ocalan, dichiarando che l’isolamento assoluto e l’oppressione di Ocalan sono il ground zero delle attuali politiche di genocidio.

Il KCK chiama il popolo curdo a insorgere contro l’isolamento di Ocalan e il continuo perpetrarsi del genocidio, per sconvolgere i piani di propaganda del consenso e silenzio attraverso la forza bruta e la violenza dell’AKP.

Infine il KCK ha dichiarato che la tortura e il massacro di civili feriti a Cizîra Botan mira a spezzare la volontà del popolo curdo, e ha invitato tutti ad accrescere la resistenza contro la mentalità reazionaria e genocida dell’ AKP.