Il passaggio tra il KRG e il Rojava in larga misura impedito sin dal maggio scorso

Continuano ad aumentare le controversie e la rabbia intorno alla questione di chi sia effettivamente responsabile per aver negato a Salih Muslim il permesso di tornare nel KGR la scorsa settimana. Muslim era ritornato nel Rojava dopo la morte di suo figlio, un combattente delle YPG ucciso durante scontri con Al-Qaeda all’inizio del mese e stava tentando di tornare in Europa.
Al suo arrivo in Europa dopo aver lasciato il Rojava seguendo un altro percorso, Muslim ha detto ai partecipanti ad una conferenza che “la decisione di impedire il [mio] passaggio è stata presa dall’ufficio centrale del KDP. Tuttavia contrariamente a quanto hanno detto, io non sono andato all’estero grazie agli auspici di Ankara, Teheran, Damasco o Baghdad, sono andato all’estero per volontà del popolo curdo.”
Il KDP tuttavia ha negato di avere responsabilità, dicendo che è il PYD ad aver chiuso il valico di frontiera di Sêmalka. Il PYD ha rilasciato molte dichiarazioni lamentando che il passaggio di aiuti umanitari e di combattenti feriti delle YPG veniva ostacolato dal KRG. Tuttavia dopo recenti eventi, tra cui la conquista di un secondo valico di frontiera più a sud ed il proseguimento dell’ostruzione da parte del KRG, l’Alto Consiglio Curdo ha deciso di chiudere per il momento il valico.

Il YNK condanna il KDP
Anche l’Unione Patriottica Democratica (YNK), di recente diventato parte del governo del KRG ha accusato il KDP. Il segretario del comitato centrale del partito, Adil Murad, ha scritto nella sua pagina Facebook che “La decisione illegittima della leadership del KDP contro i militanti del popolo curdo in Siria è funzionale a una politica turca che vuole soffocare e distruggere la lotta di liberazione curda.”
Chiusura dell’ufficio del PÇDK nel KRG
Intanto gli uffici locali del Partito del Kurdistan per la Soluzione Democratica (PÇDK) – il partito vicino al PYD nel Kurdistan meridionale e componente del Kongra Gel – è stato forzatamente chiuso la sera del 28 ottobre. Il governo però non ha dato motivazioni per la chiusura. Funzionari del PÇDK hanno definito l’azione incostituzionale e indicativa del controllo quasi totale esercitato dal KDP.