Tre condizioni per far andare avanti il processo

Il presidente del Consiglio dell’Unione delle Comunità del Kurdistan (KCK) Cemil Bayık ha elencato tre condizioni per il proseguimento del processo di soluzione democratica alla ricerca di una soluzione pacifica della questione curda: miglioramento della situazione del leader curdo Abdullah Öcalan’s situation, una modifica delle disposizioni di legge e la partecipazione di una terza parte ai negoziati.

Parlando con il giornalista Faruk Balıkçı, Bayık ha osservato che il processo di soluzione democratica è stato iniziato da Öcalan ed è andato avanti grazie ai passaggi unilaterali della parte curda. Bayık ha evidenziato che il governo dell’ AKP per parte sua non ha fatto passaggi per una soluzione e che vuole spezzare la volontà del popolo curdo seguendo politiche che acuiscono la guerra nel pase.

Bayık sottolinea che i colloqui tra Öcalan e la delegazione statale dovrebbero essere andati avanti dal 1 giugno come concordato anche con la delegazione statale ed ha osservato che il governo tuttavia non ha portato avanti il processo di un passo e non ha tenuto conto degli ammonimenti della parte curda rispetto al fatto che il processo in simili circostanze avrebbe subito uno stallo. “Il processo si trova in questa situazione ed è lo stesso governo dell’AKP a provocare la fine del processo”, ha aggiunto Bayık.

Rispondendo anche all’intervento della delegazione del BDP (Partito della Pace e della Democrazia) durante l’ultima visita ad İmralı, Bayık ha sottolineato che è necessario creare condizioni alla pari per entrambe le parti per garantire che il processo possa fare progressi.

Ricordando gli interventi precedenti dello stato sulla delegazione del BDP, ovvero l’esclusione dalla delegazione di Ahmet Türk prima e di Sırrı Süreyya Önder e Selahattin Demirtaş poi, Bayık ha detto che a queste persone è stato negato il permesso di recarsi sull’isola a cause delle critiche che avevano espresso.

Bayık ha evidenziato che la decisione sulla composizione della delegazione della parte curda da parte dello stato è iniqua e significa ignorare la volontà della parte curda.

Bayık ha anche criticato il governo per non aver dato informazioni sulle sue intenzioni rispetto all’andamento del processo e per non aver presentato una road map per una soluzione della questione curda ed ha osservato che questo dipende dal fatto che il governo non ha alcuna intenzione di presentare una soluzione.

Ribadendo che lo stato dovrebbe creare condizioni paritarie per entrambe le parti, fare interventi legislativi, migliorare la situazione del leader curdo ed includere una terza parte nei negoziati, Bayık ha sottolineato “L’attuale atteggiamento del governo deve cambiare perché possa iniziare il negoziato”. Ha aggiunto che l’assenza di questi passi essenziali da parte del governo significherebbe che il processo è stato chiuso dal governo dell’AKP.