Il Consiglio d’Europa concede alla Turchia un anno di tempo per İmralı

Il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa ha chiesto alla Turchia di fornire informazioni su Abdullah Öcalan ai sensi delle decisioni della Cedu entro settembre 2022. Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha discusso il dossier sul carcere di Imrali durante le riunioni del 29 novembre-2 dicembre.

La commissione che è responsabile della supervisione delle sentenze e delle decisioni della Corte dei diritti umani (CEDU) e si riunisce trimestralmente, ha discusso sulla Turchia nella sua sessione del 1 dicembre.

Il Comitato ha anche chiesto informazioni sul numero di persone attualmente detenute e condannate a scontare un’ergastolo senza possibilità di revisione per motivi penali. Il Comitato dei ministri ha chiesto alle autorità turche di fornire informazioni sull’attuazione delle misure generali entro la fine di settembre 2022.

Le decisioni del comitato in sette punti sono le seguenti:

Decisioni

1. ha ricordato che questi casi riguardano violazioni della prevenzione dei trattamenti inumani e degradanti a causa dell’assenza di un meccanismo di revisione nella legislazione turca per l’ergastolo aggravato; ricorda inoltre che l’accertamento di tale violazione non può essere inteso come un’opportunità per i ricorrenti di un imminente rilascio, ma richiede alle autorità nazionali di istituire un meccanismo di riesame alla luce delle norme stabilite dalla Corte;

Per quanto riguarda le misure individuali

2. ha ricordato che la Corte europea, nel caso di Öcalan (n. 2), non ha riscontrato alcuna violazione dell’articolo 3 relativo alle condizioni di detenzione del ricorrente per il periodo successivo al 17 novembre 2009, e ha anche rilevato che la Corte è attualmente investita di un richiesta relativa alle attuali condizioni di detenzione del richiedente; rileva inoltre che le sue condizioni di detenzione sono monitorate da vicino dal Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti che effettua visite regolari alla prigione di Imrali; deciso in queste circostanze che non sono necessarie ulteriori misure individuali riguardo alle condizioni di detenzione del ricorrente, nell’ambito di questa sentenza;

3. ha rilevato che le misure individuali relative al fatto che l’intero ergastolo dei ricorrenti rimane irriducibile nonostante le conclusioni della Corte siano legate all’adozione delle misure generali;

Per quanto riguarda le misure generali

4. ha rilevato che l’esecuzione di tali sentenze richiede l’adozione di misure legislative o altre misure adeguate per garantire un meccanismo che consenta la revisione dell’eventuale ergastolo aggravato dopo un certo termine minimo con possibilità di rilascio del detenuto per motivi penali; ha sottolineato, come evidenziato anche dalla Corte europea, che l’introduzione di un meccanismo di riesame implica la possibilità di chiedere la liberazione condizionale dopo un certo periodo minimo di detenzione, ma non necessariamente di essere rilasciato qualora l’autorit

5. ha espresso preoccupazione per il fatto che le autorità non abbiano fornito informazioni pertinenti sulle misure previste per sanare le violazioni riscontrate in tali sentenze e le ha esortate ad adottare senza ulteriori indugi le misure necessarie per adeguare l’attuale quadro normativo alle norme dettate dal Tribunale; li ha incoraggiati ulteriormente a trarre ispirazione al riguardo dai buoni esempi di riforme adottate in altri Stati membri;

6. ha chiesto altresì informazioni sul numero delle persone attualmente detenute e condannate a scontare un ergastolo irriducibile senza possibilità di revisione penale;

7. ha invitato le autorità a fornire informazioni sui progressi compiuti nell’adozione delle misure generali entro la fine di settembre 2022”.