Breve notizie da Iran

Il servizio di intelligence iraniano ha fatto licenziare contro cinque docenti curdi per motivi ignoti.
Tre docenti dell’università di Azad di Mahabad, il Dr. Yunis Yezdanperest, il Dr. Wirya Hefidi e il Dr. Mensur Sohrabi sono stati recentemente licenziati dall’università da parte del servizio di intelligence iraniano. Non hanno più il permesso di insegnare.
Inoltre, al Dr. Hiwa Hefidi che stava insegnando all’università di Qezwin e al Dr. Hemze Haji, docente presso l’università Payam Nour di Piranshar è stato notificato da parte del servizio di intelligence iraniano che non hanno più il permesso di insegnare. Secondo le fonti di informazione, il Dr. Yunis Yezdanperest prima del licenziamento è stato convocato dal servizio di intelligence dove è stato trattenuto in stato di fermo per due giorni.

Per questa azione non è stata fornita alcuna motivazione da parte del servizio di intelligence iraniano tramite una nota ufficiale che ne spiegasse l’operato.

Auto-immolazione di un seguace di Yarsan

È stato riferito che un altro seguace di Yarsan si è dato fuoco ed è morto davanti al parlamento iraniano ieri. Secondo gli attivisti per i diritti umani in Iran, un seguace di Yarsan dell’età di 22 anni di nome Mohammed Ghanbari, proveniente da Qazvin, si è dato fuoco di fronte al parlamento.

Si è trattato di un atto di protesta contro la negligenza da parte dello stato nei confronti della sua religione e il controllo che viene esercitato nei confronti dei suoi seguaci. Come risultato delle continue restrizioni nei loro confronti, due seguaci di Yarsan si erano dati fuoco davanti alla sede del governatore di Hamadan il 1 e il 5 giugno 2013.

La vittima è stata trasferita all’ospedale Motahari di Teheran dalle forze di sicurezza del parlamento. È stato ricoverato sotto stretta sorveglianza per evitare visite e fughe di notizie, ma è deceduto.

Almeno due persone sono state uccise e 7 ferite dalle forze di sicurezza iraniane

Continuano gli attacchi contro kolber curdi (persone che trasportano merci attraverso il confine portandole sulla schiena) e commercianti da parte delle forze di sicurezza iraniane nel Kurdistan orientale. Secondo fonti locali, almeno 4 kolber e commercianti curdi sono stati uccisi e feriti nei dintorni della città di Mako il 20 luglio.

Secondo questo rapporto, una serie di kolber e commercianti sono stati vittime di agguati da parte delle forze di sicurezza iraniane nella regione di confine di Sari Chemen nella provincia di Urumiye.

In questo attacco, Eli Azin è stato ucciso e Mahmud e Hesen Pur Mahmud e Pasha Pur Mahmud sono stati gravemente feriti e portati in ospedale. Il numero di feriti riferito è maggiore, ma alcuni hanno evitato di recarsi all’ospedale, temendo di essere arrestati da parte delle forze di sicurezza.

Inoltre in questo attacco, oltre 120 cavalli dei kolber sono stati uccisi dalle forze di sicurezza iraniane.

Le forze di sicurezza iraniane hanno anche attaccato un gruppo di kolber. Tre persone sono state gravemente ferite nei dintorni della città di Bane nel Kurdistan orientale.

Secondo fonti locali, la scorsa settimana commercianti e kolber nell’area di confine nella zona della città di Bane hanno protestato contro il trattamento inumano e degradante da parte delle forze di sicurezza iraniane, ma le forze di sicurezza hanno attaccato i manifestanti. Huseyin Muarefi e Salar Gulbadi sono stati gravemente feriti dalle forze di sicurezza.

Inoltre le forze di sicurezza si sono impadronite di 200 milioni di moneta Tuman che apparteneva ai kolber e ai commercianti.

Successivamente un gruppo di kolber è stato attaccato nei villaggi di Dole Germ e Qule Swere, un kolber di nome Hersh residente a Dolebi è stato ferito e 8 cavalli di questi kolber sono stati sequestrati da parte delle forze di sicurezza.

Le forze iraniane hanno fatto fuoco contro un civile della città di Yasuj per motivi ignoti nella zona della città di Urmiye. È deceduto in seguito alle ferite.

Il generale Ahmed Gerawend, il vice comandante delle guardie di frontiera delle forze iraniane ha annunciato che le zone interdette del confine iraniano sono stabilite ed ha aggiunto: abbiamo ordinate alle nostre milizie di arrestare e sparare a chiunque tenti di attraversare il confine in quelle aree.

Nonostante numerose condanne da parte di organizzazioni locali ed internazionali per i diritti umani, le forze di sicurezza iraniane continuano con le uccisioni di curdi innocenti nelle aree di confine del Kurdistan orientale.

Ahmed Shaheed, l’incaricato speciale dell’ONU per i diritti umani in Iran nel suo rapporto del marzo 2012 per la prima volta ha espresso preoccupazioni sulle sistematiche uccisioni di kolber (persone che trasportano merci sulla schiena) e condannato queste uccisioni extragiudiziali.