Dichiarazione congiunta dei Co-Presidenti e Parlamentari HDP in tribunale
“Il mio partito, il Partito Democratico dei Popoli (HDP), è entrato in parlamento con 80 deputati durante le elezioni generali del 7 giugno, con oltre 6 milioni di voti e superando la soglia elettorale del 10%. Attraverso le politiche democratiche e la volontà del voto, il mio partito ha impedito all’AKP di raggiungere il potere da solo e riscrivere la Costituzione. Recep Tayyip Erdogan, che vuole costruire un regime di “un solo uomo” nel paese, senza ritegni nel commettere ogni atto di illegalità a tal fine, non ha rispettato l’esito delle elezioni e ha imposto le elezioni anticipate, impedendo che fosse formato un governo di coalizione. Erdogan ha posto fine al lungo processo di soluzione durato 3 anni perché non rispondeva ai suoi interessi o non contribuiva ad aumentare i suoi voti, e ha trascinato il paese in un clima di conflitto, gettandolo tra le fiamme.
Nell’atmosfera del conflitto, i nostri concittadini si sono, con buona ragione, preoccupati per la loro sicurezza, e nelle elezioni ineguali e ingiuste tenute in un ambiente di paura e shock, l’AKP è tornato al potere da solo.
Recep Tayyip Erdoğan ha ignorato il parlamento e il governo in grande panico e fretta dopo aver visto i risultati delle elezioni del 7 giugno, ha preso il controllo di una parte significativa della magistratura, assumendo i mezzi di comunicazione completamente sotto il suo controllo e quindi implementato un colpo di stato. È stato così sconsiderato da esprimere apertamente di non riconoscere la costituzione, di aver cambiato il regime in pratica, e di non riconoscere nemmeno i decreti della Corte Costituzionale, e da annunciare di aver sequestrato lo Stato.
Esistono molte accuse contro di lui durante il suo mandato come Primo Ministro, compresa corruzione, furto, riciclaggio di denaro, attività illegali attorno al commercio di oro per rompere l’embargo internazionale imposto all’Iran, inserimento illegale di gruppi terroristici in Siria. Egli è riuscito a coprire queste indagini con la pressione e il controllo che ha ottenuto sulla magistratura.
Egli è consapevole del fatto che l’unico modo per liberarsi definitivamente di queste indagini che ha coperto finora è quello di raccogliere ogni potere nelle sue mani, ed è chiaro che non c’è follia che non tenterà a questo scopo. Egli è riuscito ad aumentare il sentimento nazionalista e sciovinista e i discorsi di odio razziale con gli spargimenti di sangue e i funerali che ha causato in tutto il paese, raccogliendo masse attorno a lui, con la menzogna che il paese si trovava ad affrontare una minaccia di frammentazione usandole per i suoi stessi interessi , continuando a marciare verso il suo obiettivo un passo alla volta.
L’unico ostacolo sulla via di questo obiettivo, vale a dire il regime dittatoriale con il pretesto del sistema presidenziale, è il Partito Democratico del Popolo. Il nostro partito, superando la soglia del 10% ed entrando in Parlamento con 59 deputati nelle elezioni del primo novembre, ha impedito a Erdoğan, ancora una volta, di raggiungere la maggioranza necessaria per cambiare la costituzione per conto suo. Questo è il motivo per cui si sta impegnando per un gruppo AKP che possa raggiungere la maggioranza di 367 seggi con deputati a lui fedeli in possibili elezioni anticipate.
Il nostro partito HDP ha adottato politiche adeguate alla struttura sociale multiculturale, multilingue, multireligiosa della Turchia, e che comprendono i rappresentanti di tutte le identità e fedi diverse nel paese. Noi, come turchi, curdi, arabi, armeni, turcomanni, assiri, yezidi, mihellemi e molti altri gruppi etnici che credono nella democrazia e la convivenza, crediamo che una vita giusta ed equa sia possibile, e che ciò possa essere raggiunto solo attraverso una democrazia pluralista e robuste autonomie e democrazie locali.
Il nostro partito HDP difende la lotta delle donne per la libertà e l’emancipazione. Garantendo pari partecipazione delle donne in politica, il nostro partito ha raggiunto la più alta rappresentanza femminile nella storia della Turchia. La rimozione delle immunità dei deputati di sesso femminile nel nostro partito è una minaccia contro le donne in Turchia, e un colpo contro la lotta delle donne.
Noi ci opponiamo totalmente a tutti i tipi di violenza e crediamo nella forza del dialogo e dei negoziati come soluzione a tutti i problemi. Con questo, l’HDP è anche una “minaccia” in senso ideologico a Erdoğan, che sta cercando di avere un governo fascista di un solo uomo, una sola lingua, una sola setta su tutto il paese.
Con questi pretesti, il nostro partito HDP è stato un obiettivo per Erdogan dal giorno in cui abbiamo intrapreso il nostro cammino politico. Quando non è riuscito a sconfiggere il nostro partito alle elezioni nonostante tutti gli inganni e le ingiustizie possibili, gli attacchi e i bombardamenti, ha imposto la rimozione delle nostre immunità in un modo che è contrario alla Costituzione e alle leggi del Parlamento e vuole sottoporci a un così detto ‘processo’, quale individuo la cui indipendenza e la neutralità viene apertamente contestata.
Il governo dell’AKP che ha sollevato le nostre immunità ha rapidamente dotato l’esercito di una corazza di immunità, cercando di assolvere i soldati da reati commessi nelle città curde negli ultimi anni in particolare. L’esercito ha ricevuto la corazza di immunità il 14 luglio 2016 e ha tentato un colpo di stato il 15 luglio, 2016. I golpisti sono arrivati al punto di bombardare il Parlamento, e quelli che davano loro il potere erano ancora il governo dell’AKP, che ha imposto la politica di conflitto e implementato la politica di guerra allontanando le politiche democratiche dal 7 giugno. Quando era possibile realizzare una grande pace sociale, per via di un riavvicinamento alla luce dei principi democratici seguiti a un tentativo infruttuoso di colpo di stato, Erdoğan e il governo dell’AKP hanno invece deciso di entrare in un regime di stato di emergenza e il paese è stato governato, da allora, da decreti legge rilasciati dal Consiglio dei Ministri. Quando la democrazia doveva essere portata avanti all’indomani di un tentativo di colpo di stato, è stato avviato un nuovo processo di colpo di stato. La nomina di fiduciari in comuni determinati da elezioni e l’espulsione di migliaia di insegnanti sono i segni più concreti che un regime golpista si costruisce attraverso i decreti legge. Erdoğan e l’AKP hanno creato l’opportunità per il colpo di stato con la loro politica di guerra iniziata prima delle elezioni del 7 giugno, e hanno gettato le basi per il processo che ha portato al tentato colpo di stato del 15 luglio. Le politiche attuate dopo il 15 luglio e l’apparente inizio di un concetto antidemocratico, continuano a rafforzare le basi di una guerra civile. Anche se l’unico modo per uscire da questo caos è il rafforzamento delle politiche democratiche e la fine dei regimi di tutela civile-militare, noi vediamo purtroppo che questo percorso non è preferito oggi, attraverso pratiche che riportano indietro il Paese di decenni.
Noi siamo i rappresentanti eletti dal popolo. Noi rappresentiamo non noi stessi, ma le masse di elettori che ci hanno eletti. In questo momento, mi rivolgo a voi come deputato, membro del Parlamento con l’immunità. Non posso permettere che l’identità che rappresento e la volontà del mio popolo vengano insultati.
Non ho obiezioni a rispondere a un sistema giudiziario giusto e neutrale. Non c’è alcun atto che io non possa spiegare. Non accetterò mai di essere soggetto a un tale processo politico, mentre la rispettabilità della magistratura nel paese viene così calpestata. Non ho riserve contro la vostra persona e nessuna mancanza di rispetto. Ma mi rifiuto di essere una comparsa in più nello spettacolo giudiziario, lanciato perché Erdogan, con tutto il suo dubbio passato politico, lo ha ordinato. Non risponderò a nessuna domanda che farete, e non ho alcuna fiducia che qualsiasi atto di giudizio sarà giusto. Il fatto stesso di essere stato portato qui è illegale. Chi risponde ai politici in campo politico sono altri politici, non membri della magistratura. In questo contesto, voi membri della magistratura che dovreste essere devoti ai principi universali e democratici del diritto e dei trattati internazionali che la Turchia ha sottoscritto con un decreto costituzionale, dovreste rifiutarvi di far parte di giochi e stratagemmi politici.
Continueremo la nostra lotta politica con determinazione fino a che non sarà costruito un regime democratico pluralista e la pace sarà raggiunta. Continueremo a difendere e proteggere una vita uguale e comune contro la polarizzazione sociale, la lotta politica democratica contro la violenza, il pluralismo contro il monismo, la democrazia contro il fascismo, la libertà di fede e di coscienza contro le politiche razziste/settarie, l’uguaglianza contro la discriminazione e i discorsi di odio, e naturalmente tutti i diritti del popolo curdo che derivano dall’essere un popolo, l’equa domanda di cittadinanza della società Alevi, la libertà di fede per le minoranze religiose, l’uguale partecipazione delle donne alla vita sociale/politica/ economica, la conservazione dell’ambiente e l’ecologia contro la disgregazione del capitalismo, i diritti dei lavoratori contro l’avidità per il profitto del capitale. Sia che siamo in parlamento o in prigione, non sarete in grado di impedirci di difendere la nostra ideologia e lottare per queste cause.
Non abbiamo alcun dubbio che ci sbarazzeremo di questo ordine fascista imposto al nostro paese e al nostro popolo sotto le sembianze di un “sistema presidenziale”. Prima o poi, la nostra lotta per la democrazia prevarrà. Questo regime cadente incarnato da Erdoğan cambierà.
Non ho richieste né aspettative nei vostri confronti. Solo il mio popolo che mi ha eletto mi può giudicare per le mie attività politiche”.