TURCHIA: VERSO LE ELEZIONI DEL 1° NOVEMBRE

Radio Onda d’Urto segue, con corrispondenze quotidiane, le elezioni politiche anticipate in Turchia fissate domenica 1 novembre dopo l’impossibilità di arrivare a un governo di coalizione a seguito dello storico voto di giugno, che ha sancito l’ingresso in Parlamento (con il 13%) del partito della sinistra turco e curdo Hdp, minando i progetti assolutistici del sultano Erdogan e del suo Akp.

Da allora la Turchia è stata scossa da una sanguinosa strategia della tensione, passata da stragi vere e proprie (quelle di Suruc e del corteo per la pace di Ankara) a uno stillicidio quotidiano di violenze, soprusi quotidiani, repressione verso la stampa “liberal”, la resistenza del popolo curdo e quella di tante compagne e compagni della sinistra turca.

Il tutto, nel sostanziale silenzio internazionale, con l’Unione Europea a promuovere recentemente la Turchia a “paese sicuro” pur di trasformare Erdogan nel guardiano delle frontiere sudorientali della Fortezza Europa contro i migranti.

Di seguito, gli aggiornamenti quotidiani dalla Turchia.

VENERDI’ 30 OTTOBRE POMERIGGIO – Domenica 1 novembre quasi 55 milioni di turchi sono chiamati alle urne per le seconde elezioni politiche in meno di 5 mesi. Il parlamento turco è composto da 550 seggi. Per formare un governo ne occorrono almeno 276, mentre con la maggioranza qualificata dei 2/3 (367 seggi) è possibile cambiare la Costituzione senza passare dal referendum popolare.

I partiti in lizza domenica saranno 16. A giugno, oltre all’Akp di Erdogan a giugno solo altri tre schieramenti sono entrati nel Meclis, il Parlamento: il socialdemocratico Chp, il nazionalista di destra Mhp e, per la prima volta, il partito filo-curdo, l’Hdp, apertosi a diverse componenti della sinistra turca. Il tasso di partecipazione elettorale in Turchia è storicamente molto alto: a giugno aveva sfiorato l’84%. Una partecipazione simile, se non superiore, è attesa domenica, anche alla luce della crescita nell’affluenza del voto all’estero: sui quasi 3 milioni di aventi diritto, 1 milione 264 mila hanno già espresso il proprio voto (43,7%), l’8 per cento in più di giugno.

I temi al centro della campagna elettorale, il clima nel Paese e i possibili scenari post-elezioni: ne abbiamo parlato con  Serena di Dinamo Press da Istanbul. Clicca qui per ascoltare o scaricare

VENERDì 30 OTTOBRE MATTINA – I due quotidiani turchi di opposizione al governo Erdogan, la cui pubblicazione era stata bloccata (assieme a canali tv e radio) ieri, giovedì, Bugun e Millet, sono tornati oggi, venerdì 30 ottobre, in edicola con una nuova linea editoriale smaccatamente filogovernativa. Bugun mostra una foto delle celebrazioni di ieri, giovedì 29 ottobre, per la festa della Repubblica con Erdogan al centro e il titolo “La nazione in piazza”. Millet scrive invece “Turchia un solo cuore”, con l’immagine della sfilata dell’auto presidenziale di Erdogan. I partiti di opposizione vengono invece ignorati sistematicamente, a due giorni dal voto.

Sulla situazione a Istanbul sentiamo Matteo, tra gli osservatori internazionali (un migliaio gli internazionali, decine gli italiani) a fianco dell’Hdp giunti in Turchia per le elezioni di domenica. Ascolta o scarica

 

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