Turchia: niente sarà più come prima dopo il 30 Marzo
Tutti gli elementi sembrano indicare che i curdi saranno i grandi vincitori delle elezioni municipali del 30 Marzo in Turchia. La linea della politica estera del governo turco, formulata come “zero problemi con i vicini”, è ora in una crisi interna che si approfondisce sempre più. La politica regionale degli alleati occidentali è ugualmente finita, soprattutto in Siria. L’alleanza anticurda all’interno del paese tra i partiti tradizionali, ma anche all’estero con vicini come l’Iran, l’Iraq e la Siria, è infranta, proprio come l’alleanza internazionale basata sulla negazione dei diritti del popolo curdo. I curdi sono più che mai pronti a riscrivere la loro storia nel quadro di un progetto di confederazione democratica ed ecologica del Medio Oriente, al fine di vivere in pace con tutte le componenti della regione. Dopo il grande successo dei curdi siriani che hanno dichiarato la loro autonomia democratica, i curdi turchi sperano di rinforzare la loro posizione politica dopo le elezioni municipali, che avranno luogo in un momento in cui il governo AKP del primo ministro Erdogan è in piena crisi provocata dagli scandali politico-finanziari.
I curdi siriani hanno imposto una terza via nel conflitto siriano a beneficio di tutti i popoli della regione. Il successo dei curdi che hanno rifiutato di giocare ad un gioco di forze egemoniche, ha preso una forma determinante per il futuro della Siria, dove si gioca ugualmente il futuro del Medio Oriente. Per riassumere, questa terza via rappresenta senza dubbio la posizione del movimento curdo più influente del Medio Oriente, diretto da Ocalan, il capo imprigionato del partito dei lavoratori curdi PKK. Il confederalismo democratico medio orientale è il suo progetto. Il successo dei curdi siriani può essere considerato come quello del KCK, l’unione delle comunità del Kurdistan, sistema politico del PKK, di cui Ocalan è il presidente generale. In altre parole, la rivoluzione curda in Siria non è indipendente dal processo di pace in Turchia. La linea politica ed ideologica del movimento curdo non è mai stata così forte e chiara in tutta la storia curda, cosa che conferma il successo di questa linea, malgrado il secondo esercito della Nato e dei suoi alleati occidentali. E’ su questa linea politica che i curdi turchi si sono preparati alle elezioni municipali, in cui affrontano il partito al potere e i kemalisti, oltre alla potente confraternita dell’Imam Gulen, protetto degli Stati Uniti. Dopo il primo grande successo alle elezioni locali del 2009, una campagna di repressione senza precedenti è stata lanciata contro il partito legale curdo nel quadro del processo “KCK”, senza alcuna prova certa. Migliaia di persone, tra cui avvocati, studenti, donne, minori, intellettuali, giornalisti o difensori dei diritti umani sono stati imprigionati. Malgrado ciò e malgrado la grande operazione militare, niente può impedire l’avanzata dei curdi sulla scena politica, interna quanto estera.
Il ruolo di OCALAN
Il successo politico del movimento curdo ha costretto lo stato turco a sedersi e parlare con il leader Ocalan nella sua prigione sull’isola di Imrali, dove è trattenuto dal 1999, a seguito di un complotto internazionale ad opera di servizi stranieri come Cia e Mossad. Nel marzo 2013 il processo di pace è entrato in una nuova fase finora mai vista, dopo la dichiarazione di Ocalan che ha chiesto al PKK di ritirare i suoi combattenti dal Kurdistan iracheno. Un cessate il fuoco è sempre in vigore ma la ritirata dei combattenti è stata sospesa nel settembre 2013 a causa della mancata azione del governo a prendere delle misure concrete per soddisfare le rivendicazioni legittime del popolo curdo. Per la prima volta delegazioni costituite dai deputati BDP, principale partito politico del parlamento turco, si sono avvicendate in modo regolare sull’isola di Imrali. Attualmente, un quadro legale è stato richiesto da Ocalan per sbloccare il processo di pace, perché secondo la legge questi incontri con Ocalan sono illegali. Decine di avvocati sono stati imprigionati per la stessa ragione. Le disposizioni legali sono necessarie ed inevitabili per assicurare il processo. “Tutte le strade secondarie e le forme temporanee non sono arrivate al loro scopo” ha dichiarato Ocalan lo scorso 21 Marzo, festa del Newroz, davanti a due milioni di persone riunite a Diyarbakir. “I due partiti hanno provato la loro buona volontà, la loro sincerità e la loro abilità. Malgrado l’attitudine lenta ed unilaterale del governo, i due partiti hanno dimostrato la determinazione nella ricerca della pace. Il negoziato su iniziativa di Ocalan ha dato luogo ad un conflitto di potere tra l’AKP e i suoi vecchi alleati, la confraternita Gulen, che è contraria al processo di pace ed accusata di essere fra i mandanti della campagna di arresti. La rivelazioni degli scandali di corruzione in seno al governo e il conflitto di potere sono le conseguenze dirette della posizione adottata dal movimento curdo. In parallelo ai negoziati tra il governo e lo stato, i curdi hanno rinforzato le loro alleanze con la sinistra turca, partecipando alla creazione del partito della democrazia del popolo HDP, una nuova forza dinamica che si propone come alternativa. Il BDP ha deciso di partecipare alle nuove elezioni sotto il tetto dell’HDP nell’ovest della Turchia e si è posto come obiettivo di aumentare i suoi sindaci nella regione curda.
Il BDP rivoluziona le elezioni
Il progetto più importante messo in opera da questi partiti è senza dubbio il concetto di co-sindaco. Per ogni sindaco da eleggere, si presentano un candidato e una candidata. I sindaci BDP o HDP saranno diretti dal sistema di compresidenza e il salario dovuto sarà suddiviso tra entrambi. Il partito curdo promette l’autonomia democratica alle elezioni, dando vita allo stesso tempo a un sistema di auto-governo e riducendo il ruolo dello stato centrale. Il BDP propone questo sistema alternativo al concetto di stato nazione. Propone anche una economia comunale e città ecologiche al posto dei progetti megalomani del governo AKP che ha distrutto la natura aumentando la povertà e arricchendo i sostenitori di Erdogan. La coalizione BDP/HDP ha già dato il via a una dinamica attraverso il paese. La moltiplicazione degli attacchi razzisti e fascisti contro l’HDP in queste settimane ne è la prova. Attacchi e tentativi di linciaggio hanno avuto luogo in diverse città come Mugla, Izmir, Istanbul. Per l’HDP, il BDP e i responsabili del PKK, questi attacchi sono stati organizzati dallo stato contro la fratellanza tra i popoli e contro la democrazia. Malgrado tutto, creando questa nuova dinamica nell’ovest della Turchia, i curdi si sono impossessati della scena politica. Il BDP detiene di già più di cento sindaci. Spera di moltiplicarli prendendo da quattro a sette nuove provincie conservando quelle sue. Queste elezioni saranno una nuova grande tappa nel cammino dei curdi per sperare di costruire una nuova regione sulla base della fratellanza e del rispetto. I risultati delle elezioni non saranno solo di portata locale ma avranno conseguenze internazionali.
di Maxime Azadi