Siria del nord: Fare politica usando il profughi è disumano

L’amministrazione autonoma della Siria del nord e dell’est ha pubblicato un appello urgente perché non si abusi politicamente della situazione dei profughi e ci si occupi al più presto di una soluzione della crisi umanitaria nella regione.

Il Comitato per le Questioni Sociali dell’amministrazione autonoma della Siria del nord e dell’est ha pubblicato un appello alla Comunità Internazionale e alle organizzazioni umanitarie perché la sostengano nell’assistenza ai centomila profughi nella regione. Nella dichiarazione viene messo in evidenza che la Siria del nord e dell’est da quasi otto anni è un rifugio sicuro per i profughi da tutta la Siria e critica il fatto che le istituzioni e gli enti internazionali ignorino questo fatto. Ciò nonostante l’amministrazione autonoma ha rispettato le sue responsabilità e assistito i profughi secondo le sue possibilità. Il Comitato nella sua dichiarazione critica le affermazioni delle organizzazioni dell’ONU che non starebbe mostrando la necessaria attenzione per i profughi:

„Prendiamo atto con stupore di queste dichiarazioni. L’Amministrazione Autonoma dal 2014 a oggi ha aperto le braccia ai profughi in ogni modo che le è stato possibile. Nella regione finora sono stati aperti undici campi; l’Amministrazione Autonoma si è assunta un carico più grandi quello che è in grado di sostenere e ha usato tutte le sue energie per l’assistenza ai profughi. Se si attribuisce all’Amministrazione Autonoma la responsabilità per la crisi umanitaria delle persone che da Deir ez-Zor fuggono dalla guerra, questo non ha nulla a che vedere con la realtà. Dopo l’inizio dell’offensiva a Deir ez-Zor nell’aprile 2018 avevamo proposto apertamente alle Nazioni Unite di costruire nel comune di al-Atila un campo per i profughi di Hajin e al-Bagouz. La rappresentanza dell’ONU a Qamişlo lo ha rifiutato osservando che la regione non sarebbe sicura. Inoltre in un incontro con le istituzioni e le organizzazioni delle Nazioni Unite il 14 gennaio 2019 abbiamo proposto di istituire due centri per coprire i fabbisogni più urgenti di chi proviene da Deir ez-Zor. Ma la nostra proposta è stata rifiutata dall’UNHCR.

Ora la cosa sorprendente è che al momento vengono fatte dichiarazioni del tutto opposte. La vera ragione per questo è la politicizzazione degli aiuti umanitari e la realtà che le Nazioni Unite sono andate sotto pressione e per questo si sono allontanate dai principi umanitari.

Così dieci giorni fa sono stati inviati convogli di aiuti da Qamişlo a Hol. Ma dato che mancava la firma di un’istituzione del regime, i convogli non hanno raggiunto la regione. Questa è la ragione per la quale alle persone mancano tende, coperte, materiali sanitari e ai bambini il necessario per i loro bisogni fondamentali.“

Alla fine della dichiarazione l’Amministrazione Autonoma ha inviato le parti in causa ad assumersi le loro responsabilità e ha dichiarato che accuse infondate non rappresentano una soluzione della crisi umanitaria. Nella dichiarazione si afferma inoltre: „Come Amministrazione Autonoma siamo pronti a collaborare e dare in questo modo il nostro contributo alla soluzione della crisi. Invitiamo tutti ad adempiere le proprie responsabilità e ad intraprendere le misure necessarie.“