Riaccendere subito la TV curda MED Nûçe

MED Nûçe TV, emittente televisiva via satellite in lingua curda con impianti in Belgio e sede legale in Italia, è stata oscurata il 3 ottobre dall’operatore satellitare francese Eutelsat su richiesta di RTÜK (Radyo ve Televizyon Üst Kurulu), il Consiglio Supremo per la Radio e Televisione in Turchia, l’autorità che, dopo il fallito colpo di stato del 15 luglio, ha intensificato l’offensiva contro i media.

All’origine del provvedimento c’è il decreto nr. 668 emanato il 22 luglio, dopo la proclamazione dello stato di emergenza, che ha portato alla chiusura di tre agenzie di stampa, 16 TV e 23 stazioni radiofoniche. Più di dieci canali TV e radio sono stati esclusi da TÜRKSAT, la piattaforma satellitare nazionale, e le loro trasmissioni sono state interrotte dal 28 settembre.

Interpellato sulle motivazioni dell’oscuramento della TV curda, Eutelsat aveva dichiarato di aver solo risposto alla richiesta dell’autorità turca RTÜK di spegnere un canale tv che viola la legge. Come per gli altri media messi in silenzio, MED Nûçe è stata accusata dal governo turco di complicità con il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), messo fuorilegge come organizzazione terroristica.

Contro l’oscuramento dell’emittente curda in Italia (dove la tv ha una licenza rilasciata da Agcom) e in altri paesi europei, si sono mobilitate le associazioni dei giornalisti con l’appello “Riaccendere subito la TV curda MED Nûçe”, lanciato da Anna Del Freo, segretario generale aggiunto della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI) e membro del comitato direttivo della Federazione europea dei giornalisti (EFJ), durante una conferenza stampa alla Camera dei Deputati il 20 ottobre, alla presenza del direttore della tv curda, Antonio Ruggiero, e di Ozlem Tanrikulu, rappresentante di UIKI onlus, l’Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia.

”In Turchia – ha ricordato Anna Del Freo – sono 92 i giornalisti ancora in carcere per reati di opinione e 2500 colleghi hanno perso il lavoro in seguito alle chiusure di testate ed emittenti dopo il tentato colpo di stato del 15 luglio. L’oscuramento di MED Nûçe in Turchia, ma anche in Europa, rientra in questa strategia del regime di impedire la libertà di espressione. Dobbiamo evitare che cali il silenzio su tutto questo. L’Europa deve intervenire, le istituzioni europee sono state troppo silenziose sulla questione turca e curda.”

Contro la chiusura forzata dell’emittente curda si è espresso anche Baykar Sivazliyan, Presidente Emerito dell’Unione degli Armeni d’Italia, manifestando una grande tristezza per l’accaduto. “Hanno spento la libera voce della TV curda MED Nûçe, che portava con molte difficoltà, alla diaspora curda in Occidente, e in tante case dei profughi curdi nella propria terra, le notizie del Kurdistan. Ancora una volta le sedicenti democrazie occidentali si sono piegate ai voleri del megalomane sultano Erdogan…. Le minoranze sia religiose, etniche che politiche vengono soffocate nelle loro più elementari libertà”.
Sivazliyan ha sollecitato a sua volta a reagire contro l’ingiusto provvedimento: “Il silenzio ha generato e genererà altri lutti nel Medio Oriente, gli uomini di buona volontà e intellettualmente onesti, non devono tacere e avere un comportamento lineare”.

di Viviana Vestrucci, Gariwo