“Reporters sans frontieres” chiede l’apertura di un’inchiesta sulla morte di Deniz Fırat

Mentre gli Stati Uniti incominciavano gli attacchi aerei a supporto della resistenza del Kurdistan iracheno contro l’avanzata dello Stato Islamico in Nord Iraq, una giornalista turca di origini curde è stata uccisa negli scontri tra le forze curde e quelle di IS nel campo profughi di Makhmour, a 40 km a sud-ovest di Erbil, l’8 agosto, come riportato da RSF (“Reporters without borders”) in un comunicato di lunedì.

RSF riporta che la giornalista, Leyla Yildizhan, che lavorava per Firat news agency, con lo pseudonimo di Deniz Fırat, stava testimoniando l’attacco al campo da parte dei combattenti di IS quando è stata mortalmente ferita al petto da una granata sparata da un mortaio. Il comunicato aggiunge che il corpo di Deniz Fırat è stato riportato in Turchia il giorno successivo per il funerale nella sua provincia di origine, Van, nell’est del Paese.

Reporters Without Borders ha comunicato le sue condoglianze alla famiglia e agli amici di Deniz Fırat, e ha sottolineato che dovrà essere condotta un’inchiesta per accertare le precise circostanze della morte, aggiungendo che Yıldızhan lavorava anche per Ronahi TV, Sterk TV, IMC TV e altri media, e che è stata autrice di numerosi reportage dal fronte siriano, nelle aree a maggioranza curda del Rojava, e dall’Iraq.

RSF ha affermato che Yıldızhan è la seconda giornalista uccisa in Iraq a partire dall’offensiva “islamista” di giugno, ricordando che il primo era stato il cameramen di Al-Ahad TV, Khaled Ali Hamada, ucciso a Diyala (nord-est di Baghdad) il 16 di giugno.

RSF afferma che gli attacchi dell’aviazione US in Nord Iraq hanno l’obiettivo di fermare l’avanzata su Erbil (Hewler), la capitale della regione autonoma curda (KRG), intrapresa a luglio dalle forze dello Stato Islamico e che ha portato ad aspri combattimenti con le forze curde note come peshmerga.

Secondo le notizie della stampa – scrive SRF – l’attacco contro la città di Makhmour ha causato la morte di circa venti persone, la gran parte membri del gruppo “jihadista” autoproclamatosi Stato Islamico in Iraq e nel Levante (ISIS).

RSF riporta poi le dichiarazioni di Halgord Hekmat, un portavoce delle forze curde, secondo cui i peshmerga hanno infine ripreso il controllo di Makhmour e della vicina città di Gwer, ieri, in un’operazione resa possibile dal supporto USA.

A proposito delle difficoltà di accesso a Facebook e Twitter nel Kurdistan iraqeno dall’8 di agosto, RSF sostiene che alcune fonti hanno attribuito le ragioni di tale blocco a esigenze di sicurezza e alla necessità di evitare la demoralizzazione della popolazione.

Reporters without borders, inoltre, sostiene che a diversi media indipendenti sarebbe stato impedito di raggiungere il Kurdistan per testimoniare il conflitto in corso.

Diha 12 agosto 2014