Report della delegazione a Batman

Siamo qui nel Bakur (Kurdistan turco), come delegazione internazionale per partecipare ai festeggiamenti del Newroz, capodanno e festa di primavera, vietato fino al 2000 perché simbolo dell’identità e della lotta di questo popolo.

Quest’anno assume particolare significato perché lo stato turco ha vietato le celebrazioni in tutte le città in cui erano previste, esclusa Amed il 21.

Ovviamente qualsiasi celebrazione è stata bandita nelle città in cui il coprifuoco è ancora in corso, come a Nusaybin, Gever, e Sirnak, dove ogni giorno la popolazione subisce continui attacchi da parte di militari e forze di sicurezza con bombardamenti e armi chimiche. Nelle altre città come Silopi e Urfa, la gente è scesa comunque in strada accendendo i fuochi del Newroz a fronte di arresti e rischiando la propria vita.

Ieri, 20 marzo, eravamo a Batman, altra città in cui le celebrazioni erano state vietate, ma l’HDP aveva comunque invitato tutti a partecipare al comizio del presidente Demirtas. Ci aspettavamo blocchi lungo la strada per impedire l’accesso alla città invece siamo fortunatamente arrivati tutti senza problemi.

Decine di persone, provenienti da Norvegia, Germania, Catalogna, Paesi Baschi, Svizzera e Italia, sono quindi state divise a gruppi.

Il nostro gruppo ha cercato di raggiungere la piazza dove si doveva svolgere la festa insieme al deputato HDP di Batman, Mehmet Ali Aslan, attraversando un quartiere popolare in cui ha ottenuto altissimi consensi. La sua presenza era anche funzionale a permettere alle persone di radunarsi, facendo da deterrente contro gli attacchi delle forze repressive. Infatti le strade erano presidiate da mezzi blindati che monitoravano i movimenti delle persone tenendole sotto tiro sia con gli idranti che con armi da fuoco. Nonostante questo clima molto teso il passaggio del deputato era accolto da applausi e cori, e mentre passavamo si è creato un piccolo corteo, che però è stato presto bloccato.

Nella piazza hanno iniziato a confluire gruppi di persone da varie direzioni ma non appena hanno accennato un ballo tradizionale i mezzi che ci seguivano sono intervenuti disperdendo la folla con gli idranti e gas urticanti; l’ordine era evidentemente di impedire ogni assembramento. Infatti ogni tentativo di ritornare a occupare la strada è stato respinto con la forza.

Durante uno di questi momenti di tensione un ragazzo è stato arrestato violentemente senza alcun pretesto, approfittando del fatto che fosse rimasto isolato, ciò ha scatenato la reazione dei presenti. A quel punto i militari hanno sparato raffiche di mitra in aria, ma questo non ha fermato la rabbia dei presenti, in particolare un signore anziano che senza esitazione si è scagliato con forza contro un militare, senza riuscire ad impedire l’arresto.

A questo punto ci siamo spostati verso la sede del HDP a poche centinaia di metri dalla piazza dove avrebbe dovuto svolgersi il comizio che era completamente presidiata e dove siamo rimasti per alcune ore. Dalle finestre della sede abbiamo potuto osservare con relativa calma i movimenti delle forze governative che continuavano ad impedire gli assembramenti. La sede che comunque ha sempre tenuto aperte le sue porte durante le cariche per offrire rifugio e protezione a chi scappava o a chi veniva colpito da candelotti o addirittura investito dai blindati.

Ali Aslan ha continuato a intervenire cercando di bloccare i toma, arrivando ad arrampicarsi su uno di essi per essere infine respinto con un getto di gas lacrimogeno diretto in faccia mentre parlava con il megafono dal centro della piazza, applaudito e sostenuto dalla gente affacciata dai palazzi e dalle vie laterali dove ancora si concentravano centinaia di persone.

Nel frattempo Demirtas aveva raggiunto la città e verso le 4 è iniziato il comizio, a questo punto ci siamo riuniti con il resto della delegazione per ascoltarlo.

Non appena è terminato e la folla stava abbandonando la piazza rapidamente perché stava scoppiando un temporale, sono tornati in azione i blindati che, senza alcun motivo, ci hanno obbligato a scappare attaccandoci con acqua urticante.

Oggi saremo ad Amed, dove si aspettano decine di migliaia di persone da tutto il Kurdistan Bakur, lo slogan di questo Newroz, in chiara risposta agli attacchi repressivi di questi mesi è:
“Vinceremo resistendo!”

Delegazione Internazionale a Batman

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