PYD: Lo stato turco è bloccato quindi si rivolge ad Afrin
il PYD ha sottolineato che lo stato turco è bloccato nella politica interna e per questo motivo sta prendendo di mira Afrin per, e ha condannato gli attacchi e invitato le istituzioni internazionali ad agire. Il Partito dell’Unione Democratica (PYD) ha rilasciato una dichiarazione sugli attacchi dell’artiglieria dello stato turco e le minacce di invasione contro Afrin.
Il nostro sistema è stato accettato dalla gente
La dichiarazione del PYD è come segue:
“Lo stato turco ha radunato membri delle bande da tutto il mondo,le ha addestrate e inviate in Siria. Dopo che lo stato turco ha sostenuto le bande che hanno attaccato Serekaniye nel 2012, questo sostegno è continuato senza limiti per le invasioni di Gire Spi e Kobanê.
Le forze delle YPG hanno resistito a questi attacchi e le forze di difesa composte da diversi gruppi etnici che hanno difeso il Rojava e la Siria settentrionale hanno subito molte perdite.Dopo questa resistenza, forze composte da vari gruppi etnici e religiosi nella Siria settentrionale hanno costruito il sistema autonomo democratico e hanno formato il sistema federale democratico.
E questo sistema è stato accettato dai popoli della Siria settentrionale. Le YPG-YPJ e Forze siriane democratiche (SDF) hanno combattuto le bande e con questa lotta sono stati un esempio per tutti .
Lo Stato turco vuole creare caos nella regione
Tuttavia, lo stato turco sta vivendo un grave blocco e un soffocamento interno, e ora sta cercando di creare il caos in Bulgaria, Armenia, Grecia, Nord Africa, Siria settentrionale e in Kurdistan meridionale.
Fin dall’inizio, lo stato turco ha ostacolato la soluzione dei problemi. Afrin è stata sottoposta a un embargo economico negli ultimi anni e ha comunque aperto lo stesso le braccia a un milione di migranti siriani. Ma nonostante ciò, è stato costantemente sottoposto a bombardamenti da parte dello stato turco.
Appello alle organizzazioni internazionali
Come Consiglio esecutivo del Partito dell’Unione Democratica (PYD), condanniamo fermamente gli attacchi alla regione di Afrin.E invitiamo le organizzazioni internazionali, le organizzazioni non governative e le organizzazioni per i diritti umani ad adempiere al loro dovere nei confronti del milione di persone che vivono ad Afrin.
Chiediamo al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di agire al più presto per formare zone sicure nella Siria settentrionale o ad est del fiume Eufrate e nelle aree occidentali. Ciò porterà una soluzione alla crisi siriana nel quadro della legittimità internazionale “.