Prolungata la custodia per sette kurdi in Francia

E’ stata prolungata oggi la custodia per sette dei diciassette kurdi arrestati il 12 Febbraio nelle città francesi di Bordeaux e Tolosa.

Tra i diciassette arrestati, quattro sono stati rilasciati sotto sorveglianza giudiziaria mentre altri dodici sono stati deferiti ad un tribunale sabato a Parigi. Il tribunale ha ordinato di ascoltare uno degli arrestati in qualità di testimone mentre ha dato avvio ad un procedimento penale nei confronti degli altri undici.

L’operazione contro i kurdi sarebbe stata effettuata nell’ambito di un’indagine condotta dal procuratore anti-terrorismo per un presunto “tentativo di raccolta fondi per sostenere finanziariamente il PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan)”. L’indagine sarebbe stata avviata nel Marzo del 2012.

L’operazione è coincisa con la visita in Francia del Ministro turco degli Affari Esteri Ahmet Davutoğlu: egli ha incontrato lo stesso giorno il suo collega Laurant Fabius. Molte altre operazioni contro i Kurdi residenti in Francia sono avvenute in modo simile in precedenza, prima o dopo colloqui tra le autorità turche e francesi.

L’accordo di cooperazione in materia di sicurezza tra la Francia e la Turchia, stipulato nell’Ottobre del 2011, permette alle forze di polizia dei due paesi di effettuare operazioni congiunte contro i Kurdi. Tale cooperazione non conduce solo all’arresto di centinaia di Kurdi che vivono in Francia ma favorisce anche gli attacchi alle associazioni kurde in questo paese ed in altri dell’Unione Europea.

Le autorità francesi non hanno tuttavia ancora fatto luce sull’esecuzione di Sakine Cansız, co-fondatrice del PKK, di Fidan Doğan, rappresentante del Congresso Nazionale del Kurdistan (KNK) a Parigi e di Leyla Şaylemez, membro del movimento giovanile kurdo, uccise a Parigi il 9 Gennaio.

Circa 250 Kurdi sono stati arrestati in Francia per motivi politici dal 2007: tra di loro è presente Adem Uzun, membro del Congresso Nazionale del Kurdistan (KNK), agli arresti dalla sua detenzione a Parigi avvenuta nell’Ottobre del 2012. Nonostante tutte le reazioni dei partiti di sinistra francesi e delle organizzazioni non-governative contro l’accordo sulla sicurezza stipulato con la Turchia, il Partito Socialista al potere sta mantenendo le politiche di criminalizzazione contro i kurdi, adottate inizialmente dal Governo Sarkozy.

ANF Parigi