PKK: le relazioni tra i curdi e Usa e Russia sono basate su reciproco interesse, non sono immutabili

I recenti attacchi aerei turchi che hanno preso di mira le forze affiliate al PKK- ma supportate da Usa e Russia- hanno visto stringere i legami tra Ankara e Washington e Mosca e i paesi della regione come Iran e Iraq.

I partiti curdi hanno condannato gli attacchi, che hanno ucciso più di 20 combattenti curdi delle YPG in Siria e membri delle YBS in Iraq ma hanno anche criticato il mutismo della Russia e degli Usa su questo accadimento.

Su Yeni Ozgur Politika, Mustafa Karasu, uno dei fondatori del PKK ha affermato che lo status quo a livello politico e militare in Medio Oriente è stato interrotto ma che Ankara si sta impegnando nell’area come se si trovasse nel XX secolo.

“Dopo la prima guerra mondiale Kirkuk e Mosul sono state lasciate ai britannici, e alla Turchia è stata consegnata la perpetuazione di una forma di stato-nazione basata sull’eliminazione del popolo curdo. Il Trattato di Losanna è stato l’espressione di questo. L’appartenenza della Turchia alla Nato nel 1952 ha portato queste politiche ad un altro livello. Ad ogni modo, gli equilibri in Medio Oriente non sono più basati sul trattato di Losanna, nè sulle condizioni della Guerra Fredda. Comunque il Presidente turco Tayyip Erdogan e il leader del Partito Nazionalista MHP Devlet Bahceli ignorano tutto questo e mancano totalmente della capacità di vedere che i parametri della situazione, dal XX secolo, sono cambiati.

Mustafa Karasu, prominente figura del PKK ha inoltre argomentato che Ankara, portando avanti questo attacco, ha cercato di forzare Mosca e Washington a prendere una posizione contro i curdi, ma che questo piano è fallito.

“Il Movimento di Liberazione curdo si è organizzato in tutte le parti del Kurdistan e ha rafforzato la sua forza politica e militare. Ideologicamente e a livello politico ha le caratteristiche per risolvere i problemi del Medio Oriente e per questo ha aumentato la sua capacità militare proprio quando lo status quo è stato messo in questione per la ricerca di un nuovo sistema in questa Terza Guerra Mondiale che ha reso i curdi un importantissimo attore della regione.”

“Il governo turco, credendo che il vecchio status quo fosse ancora attuale, ha insistito in politiche di scontro contro il Movimento curdo con l’aiuto delle potenze straniere e degli stati regionali. Ha richiesto a tutte le potenze di scegliere tra loro e i curdi. Ma le potenze internazionali hanno risposto dicendo: “Non possiamo avere una politica di esclusione nei confronti dei curdi”

Avvertendo che gli attacchi a Shengal e Karachok hanno portato ad un’escalation della guerra e avvertendo del suo proseguimento, Karasu ha aggiunto che le ritorsioni contro le forze turche sono state legittimate e gli scontri nei confini tra Turchia e Siria sono stati il segno di questo.

Karasu ha poi concluso il suo intervento criticando sia gli Usa che la Russia affermando che l’attacco ha avuto consenso dalle politiche di entrambe le potenze.

“Il popolo curdo non accetterà questo atto di riequilibrio, opportunistico, delle politiche di Usa e Russia. Il popolo curdo resisterà all’aggressione basandosi sulle sue proprie forze. Nè Russia Nè Usa o qualunque altro potere può sconfiggere il volere del popolo curdo e dei popoli del Nord della Siria. Usa e Russia, non possono dire che stanno combattendo l’Isis e poi rimanere in silenzio sugli attacchi che hanno preso di mira i curdi, che hanno fatto grandi sforzi e massivi sacrifici contro l’Isis.

Al seguito degli attacchi aerei della Turchia e dei tre giorni di spari al confine, sia Usa che Russia hanno con le loro forze iniziato a perlustrare l’area con forze Usa al Nordest e la presenza russa al nordovest, per prevenire le schermaglie dei soldati turchi di pattuglia.

KN