PKK: I colpevoli del massacro di Parigi sono stati deliberatamente nascosti

PKK: Il massacro di Parigi fu perpetrato da forze fasciste e genocide verso la questione curda. È stato un attacco che aveva come fine impedire una soluzione a questo problema.

Il comitato esecutivo del PKK ha pubblicato una dichiarazione scritta nel sesto anniversario del massacro di Parigi dicendo: “Il vile omicidio delle compagne Sara, Rojbin e Ronahi il 9 gennaio a Parigi fu un attacco pianificato e organizzato dall’amministrazione Tayyip Erdogan e dall’Agenzia d’Intelligence Turca MIT sotto il comando di Hakan Fidan”.

Segue la dichiarazione del comitato esecutivo del PKK.

“Ricordiamo con rispetto e gratitudine le compagne Sakine Cansiz (Sara), una dei fondatori del nostro partito e militante in comando della lotta per la liberazione delle donne, Fidan Dogan (Rojbin) e Leyla Saylemez (Ronahi), stimate militanti del nostro partito, nel sesto anniversario del loro assassinio a Parigi. Dichiariamo che nel settimo anno di questo vile massacro terremo viva la memoria delle nostre martiri nella lotta verso la vittoria ‘Rompere l’isolamento, eliminare il fascismo e liberare il Kurdistan’ che abbiamo sviluppato come partito e popolo.

È dato di fatto che il vile omicidio delle compagne Sara, Rojbin e Ronahi il 9 gennaio a Parigi fu un attacco pianificato e organizzato dall’amministrazione Tayyip Erdogan e dall’Agenzia d’Intelligence Turca MIT sotto il comando di Hakan Fidan. Che accadesse un attacco del genere sarebbe stato impossibile senza l’appoggio della Francia e di altre potenze europee. Quindi, l’amministrazione francese dell’epoca e altri stati europei hanno responsabilità diretta.

Inoltre, l’assassino Omer Guney fu arrestato e interrogato, e dopo quattro anni di interrogatori fu portato alla luce che il massacro fu pianificato e organizzato dal MIT su ordini del governo AKP dell’epoca. Ciò è stato documentato dall’indagine della polizia e dall’accusa.

Tuttavia, un mese prima dell’inizio del caso, Omer Guney venne ucciso in carcere, e da allora il caso e il processo non si sono ancora svolti. Omer Guney fu fatto tacere e gli altri colpevoli furono deliberatamente nascosti e lasciati senza conseguenze. Quindi, i veri criminali come Tayyip Erdogan, Mehmet Ali Sahin, Huseyin Celik e Hakan Fidan vennero protetti. Non è andata così, ma proviamo a immaginare che lo stato francese non fosse abbastanza potente da prevenire il massacro – anche l’amministrazione corrente è troppo debole per organizzare un processo e punire i colpevoli? Evidentemente semplici calcoli d’interesse impediscono che ciò accada, e questa macchia scura sull’umanità persiste. Vogliamo che ciò finisca, e invitiamo l’amministrazione francese ad annunciare i restanti colpevoli del massacro e a processarli per le loro responsabilità.

È risaputo che il massacro del 9 gennaio accadde in un momento in cui un dialogo era in corso a Imrali, e si tenevano incontri con il leader del popolo curdo Abdullah Öcalan. In questo modo si iniziò a sviluppare un processo di dialogo che aveva lo scopo di risolvere la questione curda. Il massacro di Parigi fu perpetrato fa forze fasciste e genocide verso la questione curda. È stato un attacco che aveva come fine impedire una soluzione a questo problema. È stato un attacco contro la libertà e la democrazia, un attacco misogino e contro i curdi. Tutte queste caratteristiche manifestavano animosità contro il PKK.

Il leader Abdullah Öcalan disse che i proiettili sparati contro le compagne Sara, Rojbin e Ronahi erano la continuazione dei complotti del 9 ottobre e del 15 febbraio, perpetrati da poteri cospiratori. La cospirazione si rinnovava e continuava tramite questo massacro. È molto chiaro che l’attacco mirava a sabotare il nuovo processo di dialogo, spianare la strada a Al Qaeda e ISIS per attaccare il Medio Oriente, per sradicare la resistenza al suo germoglio. Se gli attacchi iniziati con il massacro di Parigi non fossero stati fermati, e se il movimento di liberazione del Kurdistan non si fosse sviluppato, la resistenza successiva all’ISIS non sarebbe nata e le bande fasciste avrebbero regnato in Medio Oriente.

Un occhio attento può vedere che i tentativi di rinnovare la cospirazione internazionale iniziata con il massacro di Parigi continua tutt’oggi con attacchi simili. I poteri che commisero il massacro continuano a uccidere curdi e donne in tutte le quattro parti del Kurdistan e all’estero. Gli attacchi fascisti e genocidi e i massacri continuano ad Afrin, Botan, Dersim, Shengal, Maxmur, Bradost e in tutto il Kurdistan. Coloro che uccisero Sara, Rojbin e Ronahi ieri hanno ucciso Avesta, Delal e Zeki oggi. L’amministrazione del nostro partito è preso di mira e il nostro movimento per la libertà e democrazia rischia di essere distrutto.

Ma il nostro partito, il nostro popolo, le donne curde e i giovani hanno sostenuto con valore le compagne Sara, Rojbin e Ronahi e hanno spezzato gli attacchi cospiratori, annullato i piani per l’annientamento e lo scioglimento, fermando i cospiratori nei loro piani con una lotta sviluppata da sei anni. Il fascismo AKP-MHP è stato portato all’orlo del collasso, le bande fasciste dell’ISIS sono state completamente sconfitte in Rojava, le politiche collaborazioniste in Bashur (Kurdistan del sud) sono state rese irrilevanti, e la lotta giusta per la libertà dei curdi è stata promossa in tutto il mondo, vendicando il massacro di Parigi.

Questa lotta di vendicazione continua ora nella lotta verso la vittoria ‘Rompere l’isolamento, eliminare il fascismo’ del 14 luglio basata sulla nuova resistenza guidata da Leyla Güven. Questa lotta che ha come scopo la libertà di Abdullah Öcalan si sta diffondendo in ogni area e si sviluppa costantemente, diventando la realtà per una vita corretta nel 2019 determinando la nostra linea d’azione. La nostra lotta rivoluzionaria basata sulla libertà delle donne, da Sara a Leyla, marcia verso la vittoria con ‘Rompere l’isolamento, eliminare il fascismo’. 2019 sarà l’anno della vittoria per questa lotta, e le nostre martiri di Parigi vivranno con questa vittoria!

Su questa base, ricordiamo con rispetto ancora una volta le compagne Sara, Rojbin e Ronahi nel sesto anno del loro martirio e chiediamo alle donne, ai giovani e a tutto il nostro popolo di sviluppare la lotta ‘Rompere l’isolamento, eliminare il fascismo’ ovunque si trovino!”.