Personalità a livello internazionale chiedono la liberazione dei prigionieri malati in Turchia

Appello internazionale al governo turco, 10 aprile 2014

In una lettera al Primo Ministro R.T. Erdoğan e al Ministro della Giustizia Bekir Bozdağ centinaia di personalità a livello mondiale, tra cui intellettuali, politici e artisti, hanno chiesto la liberazione dei prigionieri malati nelle carceri turche.

Tra i firmatari ci sono il Prof. Noam Chomsky, Prof. Im­ma­nu­el Wal­ler­stein, Des­mond Tutu, Sela­hat­tin De­mir­taş, co-presidente del Partito per la Pace e la Democrazia, Oscar Oli­vera, parlamentare europeo, gli avvocati inglesi per i diritti umani Fran­ces Web­ber, Mar­ga­ret Owen OBE, Ga­reth Peir­ce, Loui­se Chris­ti­an, i deputati dello Sinn-Fein Pat Shee­an e Conor Mur­phy, il filosofo ed ex parlamentare ungherese G. M. Tamás e il vescovo cattolico Jac­ques Gail­lot.

Nella lettera i firmatari mettono in evidenza che „secondo rapporti dell’associazione per i diritti umani (IHD) e la fondazione per i diritti umani (TIHV) nelle carceri turche si trovano 544 prigionieri gravemente malati, di cui 163 in pericolo di vita. Il Ministro della Giustizia solo recentemente ha confermato che negli ultimi 13 anni sono morti 2300 prigionieri“.

Fanno notare che le condizioni di detenzione nelle carceri turche sono „in genere estremamente disumane“ e ricordano che le possibilità per prigionieri malati di essere rilasciati, dopo le ultime modifiche della legge sulla detenzione del gennaio 2013 sono state persino ridotte. Prigionieri politici con problemi di salute di fatto non hanno speranza di essere rilasciati, dato che sono stati accusati in base alle discusse leggi antiterrorismo.

Secondo questa legislazione, i prigionieri politici possono essere definiti un pericolo per la sicurezza pubblica, cosa che impedisce la loro liberazione. Inoltre la legge decisa nel gennaio 2013 stabilisce che gli istituti medico-legali decidono se i prigionieri vengono rilasciati. Questi istituti sono però noti per essere politicamente prevenuti.

„L’associazione per i diritti umani, gli ordini degli avvocati e dei medici (TBB) hanno condannato questa pratica ed esponenti dell’opposizione hanno presentato proposte di modifica della legge, che però fino ad ora non sono state accettate“, si afferma nella lettera.

L’incarcerazione e il maltrattamento di prigionieri in fin di vita lede il „diritto alla vita“ e il „divieto di tortura“ che sono radicati nella convenzione europea sui diritti umani. Le condizioni disumane nelle carceri turche devono essere migliorate. Violazioni di diritti umani non sono più accettabili. La Corte Europea per i Diritti Umani (ECHR) ha condannato la Turchia in molti casi.

I firmatari chiedono al Primo Ministro R.T. Erdoğan e al Ministro della Giustizia Bekir Bozdağ di fare un primo passo prendendo „tutte misure pensabili per garantire la liberazione dei prigionieri in fin di vita nelle carceri turche “.

Il testo della lettera:

Egregio Primo Mi­nis­tro R.T. Erdoğan, Egregio Ministro della Giustizia Bekir Bozdağ

Secondo rapporti dell’associazione per i diritti umani Ha­k­ları Derneği (IHD) e Tür­kiye Insan Ha­k­la­ri Vakfi (TIHV), attualmente nelle carceri turche ci sono 544 prigionieri gravemente malati. 163 di loro sono in pericolo di vita. Il ministro della Giustizia ha recentemente affermato che 2300 prigionieri sono morti negli ultimi 13 anni.

La situazione nelle carceri turche è in genere estremamente disumana.

Dopo una recente modifica della legge sulla detenzione approvata nel gennaio 2013 le possibilità per i prigionieri malati di essere rilasciati sono ulteriormente diminuite. Prigionieri politici che soffrono di problemi di salute di fatto non hanno alcune possibilità di essere rilasciati, perché sono accusati in base alla controversa “Legislazione Anti-Ter­rorismo”.

Secondo questa legislazione i prigionieri politici possono essere definiti una minaccia per la sicurezza pubblica, il che impedisce il loro rilascio. Inoltre la legge fatta nel gennaio 2013 stabilisce che gli istituti forensi prendono la decisione sul rilascio dei prigionieri. Ma gli istituti forensi sono ben noti per essere politicamente di parte.

L’Associazione Turca per i Diritti Umani, l’Ordine e l’Associazione Professionale dei Medici (TBB) hanno denunciato questa pratica. Politici dell’opposizione hanno fatto proposte di miglioramento delle disposizioni di legge in parlamento, ma fino ad oggi non sono state approvate.

La carcerazione e gli abusi contro persone gravemente malate violano i regolamento sul “Diritto alla Vita” e il “Divieto di Tor­tu­ra” nella “Convenzione Eu­ropea dei Diritti Umani”. Le condizioni disumane nelle carceri turche devono essere migliorate. Non sono tollerabili violazioni dei diritti umani. La Corte Europea dei Diritti Umani (ECHR) ha condannato la Turchia in molti casi.

Egregio Primo Mi­nis­tro R.T. Erdoğan, Egregio Ministro della Giustizia Bekir Bozdağ, vi chiediamo di prendere tutte le misure possibili per il rilascio dei prigionieri gravemente malati in Turchia.

Fonte: Demokratie Hinter Gittern, ANF, 10.04.2014