48 politici liberati nel processo del KCK rilasciano una dichiarazione

Quarantotto attivisti politici che erano stati arrestati nelle operazioni del ‘KCK’ e tenuti in custodia per 5 anni sono stati rilasciati venerdì sera.

Il comunicato stampa emesso da quanti sono stati rilasciati nel processo principale del KCK è stato ascoltato da centinaia di persone, tra cui il vice co-presidente del BDP Meral Danis Bestas e dal co-sindaco del Comune Metropolitano di Amed, Gültan Kışanak.

L’ex sindaco comunale del sub-distretto di Bostaniçi, Gülcihan Şimşek, parlando a nome dei 48 politici curdi, ha detto che se lo scopo delle operazioni era stato quello di minare il movimento curdo, i risultati delle elezioni del 2014 erano la prova migliore che la resistenza del popolo aveva sconfitto questo piano.

Bayram Altun, Kamuran Yuksek e Gülcihan Şimşek hanno rilasciato una dichiarazione congiunta a nome di tutti coloro che sono stati rilasciati nel palazzo provinciale del BDP ad Amed. Ha dichiarato che le liberazioni non significavano che il governo fosse alla ricerca di una soluzione, aggiungendo: “vogliamo mettere in risalto che senza il rilascio del leader del popolo curdo Abdullah Öcalan e di quei prigionieri politici che sono malati e che sono stati incarcerati per oltre 20 anni, non sarà possibile discutere di democratizzazione e di pace.”

Şimşek ha evidenziato che nelle operazioni iniziate il 14 aprile 2009, migliaia di attivisti politici curdi sono stati arrestati e tenuti in ostaggio. Inoltre ha dichiarato che i recenti risultati elettorali hanno dimostrato che i tentativi da parte del governo di sconfiggere il movimento di liberazione kurdo sono stati frustrati.

Per quanto riguarda i prigionieri malati, Şimşek ha detto che “centinaia di prigionieri malati in varie prigioni sono lasciati lì a morire. Questa è una politica attuata in piena consapevolezza contro i prigionieri”.

Infine Şimşek ha rivolto il saluto alla resistenza e alle proteste della gente, in particolare ai giovani, contro le operazioni del ‘KCK’ e i processi che ha definito “operazioni di genocidio politico ” e ha sottolineato che centinaia di persone sono in carcere per aver utilizzato il loro diritto democratico alla protesta.

 

14.04.2014

PARTITO DELLA PACE E DELLA DEMOCRAZIA