Partiti curdi: Erdogan segue le orme di Hitler. La comunità internazionale deve fare il proprio dovere

I partiti curdi del Rojava hanno spiegato che l’occupazione turca è tornata ad alzare i toni e inasprire la propria posizione, minacciando il nord e l’est della Siria, nel momento in cui ha visto che le bande dell’ISIS stanno per essere eliminate dalle SDF. [I partiti] hanno fatto appello al Consiglio di Sicurezza [dell’ONU] e a tutte le organizzazioni e gli organismi internazionali affinché svolgano il proprio dovere e impediscano l’aggressione turca contro il Rojava e il nord e l’est della Siria al fine di non ripetere la tragedia di Afrin.

Il Partito per il Cambiamento Democratico del Kurdistan, il consiglio generale del Movimento per il Rinnovamento del Kurdistan (TNKS) e il Partito Curdo della Sinistra in Siria hanno rilasciato delle dichiarazioni sulle recenti minacce, da parte del presidente turco Erdogan, di lanciare un attacco a est dell’Eufrate. Hanno fatto appello alla coalizione internazionale capeggiata dagli Stati Uniti d’America affinché prenda una posizione forte contro le ambizioni del presidente turco, che sta cercando di commettere massacri per realizzare il sogno del suo impero proprio come tentò di fare Hitler quasi un secolo fa.

Partito per il Cambiamento Democratico del Kurdistan

Ancora una volta, il presidente turco Erdogan ha iniziato le sue minacce contro il Kurdistan Rojava, il nord e l’est della Siria, mentre le ultime roccaforti delle bande dell’organizzazione dell’ISIS iniziavano a collassare nella campagna lanciata dalle Forze Democratiche Siriane (SDF) e dalla Coalizione Internazionale guidata dagli Stati Uniti d’America. Queste minacce si presentano come le ultime soluzioni di emergenza prese dal regime di Erdogan per la sopravvivenza dell’organizzazione terroristica e per le colpire le vittorie dei nostri popoli nel nord e nell’est della Siria, che godono di sicurezza e stabilità, dopo i sacrifici di migliaia di martiri e di tutte le componenti nella regione per sconfiggere il terrorismo. Questo sembra infastidire il regime di Erdogan, che li ha uccisi, distrutti e ne ha cambiato la demografia, insieme con i mercenari di ciò che rimane dell’ISIS e dei gruppi islamisti sconfitti [raccolti] sotto il nome di “Esercito Libero.”

Noi del Partito per il Cambiamento Democratico del Kurdistan condanniamo le minacce del capo del regime turco e facciamo appello al Consiglio di Sicurezza [dell’ONU] e a tutte le organizzazioni e gli organismi internazionali affinché svolgano il proprio dovere e impediscano l’aggressione turca contro il Kurdistan Rojava e il nord e l’est della Siria al fine di non ripetere nuovamente la tragedia di Afrin e chiediamo al nostro popolo, a tutte le componenti e le forze politiche, di proclamare un allarme generale ed essere pronto difendere le proprie conquiste al fine di preservare il sangue dei martiri e mantenere la coesistenza nell’area. Chiediamo anche alla coalizione internazionale capeggiata dagli Stati Uniti d’America di prendere una posizione forte contro le ambizioni del presidente turco, che sta cercando di commettere massacri per realizzare il sogno del suo impero, proprio come tentò di fare Hitler quasi un secolo fa.

Consiglio generale del Movimento per il Rinnovamento del Kurdistan (TNKS)

Lo stato turco è ritornato ad alzare i toni e inasprire la propria posizione, minacciando il nord e l’est della Siria, nel momento in cui ha visto che le bande dell’ISIS stanno per essere eliminate dalle SDF. La Turchia vuole così eliminare gli sviluppi e i cambiamenti democratici che stanno avendo luogo nel nord e nell’est della Siria. Non esiterà mai a fare qualunque cosa che possa indebolire le forze politiche e nazionali della Siria, per fermare il progetto democratico che sta rapidamente crescendo. Condanniamo gli atti criminali del governo di Erdogan e le sue minacce e chiediamo alla comunità internazionale e alle Nazioni Unite di mettere fine alle sue minacce di attaccare gente pacifica e fuori dai propri confini. La Coalizione Internazionale contro il terrorismo, specialmente gli Stati Uniti d’America, devono prendere una posizione chiara e ferma e sostenere i propri alleati contro il terrorismo (SDF, YPG, YPJ) e il popolo, in modo da non ripetere la tragedia di Afrin in un’altra regione. Morte al fascismo di Erdogan e dei suoi mercenari.

Partito Curdo della Sinistra in Siria

L’Ufficio Politico del Partito Curdo della Sinistra in Siria ha rilasciato una dichiarazione all’opinione pubblica mondiale riguardo le minacce del presidente turco, che sono coincise con l’imminente eliminazione dell’ultima roccaforte dei mercenari dell’ISIS nella Siria del Nord.

Il partito ha evidenziato che il presidente turco Erdogan ha ripetutamente lanciato di tanto in tanto minacce di attacchi contro il Rojava e il nord e l’est della Siria con vari pretesti, come quello di proteggere il confine meridionale della Turchia. “Mentre il mondo intero sa che Erdogan è il maggiore sponsor del terrorismo e dei terroristi in Medio Oriente ed Europa.”

Le minacce della Turchia servono ai mercenari

Mercoledì Erdogan ha minacciato di attaccare [il territorio] a est dell’Eufrate, protetto dalle SDF e dall’Amministrazione Autonoma nel Nord e l’Est della Siria, che gode anche della protezione delle forze della Coalizione Internazionale guidate dagli Stati Uniti d’America; tutti sanno, inoltre, che le Forze Democratiche Siriane (SDF) con l’aiuto di questa alleanza stanno oggi combattendo per eradicare le bande dell’ISIS nell’ultima sacca della cittadina di Hajin a est dell’Eufrate. Il Partito Curdo della Sinistra in Siria ha affermato che le attuali e precedenti minacce di Erdogan arrivano a sostegno delle forze terroristiche in Siria.

Il partito ha affermato che qualunque “follia turca” di attaccare l’area a est dell’Eufrate non sarà una scampagnata. Sarà un cimitero per le truppe di Erdogan e i suoi mercenari, troverà una resistenza di popolo, forza organizzata e militare pronta e respingere qualunque attacco.

L’Alleanza deve tenere fede alle proprie promesse

Il Partito Curdo della Sinistra ha chiesto alla comunità internazionale di mettere fine alle minacce di Erdogan e all’Alleanza Internazionale, che ha sempre dichiarato la propria protezione dei territori a est dell’Eufrate, di chiarire esplicitamente la propria posizione su questa minaccia della Turchia e di mostrare credibilità nel tenere fede alle proprie promesse.

Partito dell’Unione Siriaca

Il Partito dell’Unione Siriaca ha rilasciato una dichiarazione per denunciare le minacce turche al Nord-Est della Siria, affermando quanto segue nel comunicato:

“Il presidente turco continua a minacciare di occupare le aree del Nord della Siria con il pretesto che le Forze Democratiche Siriane rappresentino una minaccia per la Turchia, mentre lo scopo delle SDF dall’inizio e ancora oggi è l’autodifesa e la lotta alle organizzazioni terroristiche in Siria; le SDF non hanno mai rappresentato alcuna minaccia per i paesi vicini.

L’escalation turca arriva nello stesso momento in cui le SDF stanno conducendo, in collaborazione con l’alleanza internazionale, la fase finale per eliminare l’organizzazione dell’ISIS dall’est dell’Eufrate; di fronte a questi gravi sviluppi che minaccerebbero la pace e la stabilità della Siria del Nord-Est, noi come Partito dell’Unione Siriaca rifiutiamo e condanniamo questa minaccia da parte del presidente turco, che sta cercando di occupare altro territorio siriano e sostenere le forze militari terroristiche di fatto e chiamate moderate solo nei media turchi, come quelle ad al-Bab, Jarablus, Azaz e Afrin, che commettono le più terribili violenze contro il popolo siriano in tutte le sue componenti; facciamo appello alla solidarietà del popolo siriano in generale contro questa aggressione e contro il piano turco che mira a dividere il territorio siriano.

Chiediamo anche alle Nazioni Unite che si assumano le proprie responsabilità nel proteggere l’est dell’Eufrate da qualunque minaccia militare che possa condurre a risultati disastrosi. Chiediamo anche alle Nazioni Unite di facilitare il processo di pace in Siria, garante della stabilità e [mezzo] che cerca una soluzione politica che porrà fine a guerre e interventi stranieri.”