Ocalan : Roboski è uno degli episodi più dolorosi del secolo

Il leader del poplo curdo Abdullah Öcalan ha inviato un messaggio per la commemorazione e la manifestazione di protesta a Roboski. Nel messaggio Ocalan ha dichiarato: “il desiderio di giustizia delle famiglie è degno di rispetto. Il governo dovrebbe iniziare la consultazione delle realtà come parte del processo di Roboski. Le donne di Roboski che si sono occupate della causa dei nostri figli massacrati rivestono un immenso significato per la pace”.

Migliaia di persone sono andate a Roboski nel distretto di Uludere – provincia di Sirnak – per commemorare e protestare contro il massacro di 34 curdi coinvolti nell’attraversamento della frontiera per il commercio del diesel, i quali il 28 dicembre 2011 sono stati bombardati da aerei da guerra turchi.

Ferhat Encü legge il messaggio di Ocalan

E’ seguita la lettura del messaggio del leader del popolo curdo Abdullah Öcalan da parte del membro dell’Assemblea del partito del BDP Ferhat Encü. Mentre il messaggio veniva letto erano frequenti i canti di “Mille saluti a Imrali” e “Lunga vita al Presidente Apo”.

Ocalan ha richiamato l’attenzione sul fatto che il massacro di Roboski è stato uno degli eventi più dolorosi vissuti dalla gente di questo secolo, aggiungendo: “La storia ha dimostrato che ogni volta in cui il popolo kurdo raggiunge la consapevolezza della propria identità democratica nazionale diventa il bersaglio di attacchi spietati e di massacri. Pertanto nel dicembre 1978 dei bambini curdi indifesi sono stati il bersaglio di gruppi armati fascisti nella strage di Maraş. A Roboski la strage è stata effettuata da un apparato di guerra selvaggio. Quando abbiamo lanciato il processo di risoluzione desideravamo affrontare tutti gli episodi dolorosi del nostro passato recente e lontano, oltre a sviluppare la democrazia e la libertà.”

Ocalan ha aggiunto che la rispettabile ricerca per la giustizia delle famiglie di Roboski era più che lodevole e che il loro dolore deve essere alleviato.

‘Lo Stato non dovrebbe ostacolare la ricerca della giustizia’

“Questa ricerca di giustizia è così importante che potrebbe essere l’inizio di un confronto con i dolori del passato della nostra storia”, Ocalan ha aggiunto, continuando: “Lo Stato e il governo non dovrebbero temere le conseguenze di questo confronto e dovrebbero abbandonare l’atteggiamento di chiusura. Soltanto la scorsa settimana la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato la Turchia per i massacri di Kuşkonar e Koçağlı che per anni le autorità hanno attribuito al PKK. Finché lo Stato persiste nel suo diniego l’opinione pubblica internazionale e i popoli della Turchia continueranno a vederlo come l’autore delle stragi. Pertanto la giustizia riguardo a questa strage potrebbe dare un contributo significativo alla ricerca della pace”.

Ocalan ha sottolineato il grande rispetto che ha per la resistenza guidata dalle donne di Roboski, aggiungendo: “Siamo consapevoli che questa ricerca di giustizia è di carattere sociale, non individuale. Dobbiamo anche capire la sua importanza storica. Il nostro popolo non abbandonerà le famiglie di Roboski. Il governo dovrebbe iniziare la consultazione delle realtà come parte del processo di Roboski. Le donne di Roboski che si sono occupate della causa dei nostri figli massacrati rivestono un significato immenso per la pace. Ancora una volta mando le mie condoglianze al popolo di Roboski.”

Dopo la lettura del messaggio la folla si è diretta verso il villaggio di Roboski, dove il programma della commemorazione doveva avere luogo. Sono stati portati striscioni con l’ultima fotografia di Abdullah Ocalan e una fotografia del massacro di Roboski, recanti i messaggi: “Se lo Stato turco fosse un vero stato avrebbe cercato immediatamente gli assassini”, “Condanniamo il massacro di Roboski”, “Il popolo kurdo è orgoglioso nonostante gli arresti e i massacri” e “La rivoluzione del Rojava è un esempio storico”. Anche le fotografie delle tre donne rivoluzionarie assassinate a Parigi sono state portate dalla folla, che spesso ha scandito slogan a favore del PKK e Öcalan.