Nuovi villaggi sono stati liberati dai curdi
di Maxime Azadi – Nelle ultime due settimane, dopo violenti combattimenti con i jihadisti di Al Qaeda, i combattenti curdi hanno preso il controllo di cinque villaggi nel Kurdistan occidentale, il territorio curdo in Siria, di cui due nelle ultime 24 ore. Inoltre ad Atma, sulla frontiera con la Turchia, 40 jihadisti sono stati uccisi durante gli scontri con i curdi.
Le Unità di Difesa del Popolo (YPG) mercoledì 25 settembre verso mezzogiorno hanno cacciato i jihadisti di Al Qaeda dal villaggio di Dirdara situato a sudest di Serêkaniyê (Rass al-Aïn), città al confine con la Turchia. Due ore più tardi, un secondo villaggio è stato liberato da dei combattenti curdi nella stessa regione. Si tratta del villaggio di Hamid, a otto chilometri dalla città, il quinto villaggio liberato nelle ultime due settimane.
Il villaggio di Java è stato preso nella notte tra il 23 e il 24 settembre, mentre il villaggio di Alouk è stato liberato il 18 settembre dopo violenti combattimenti con i gruppi armati affiliati ad Al Qaeda che hanno subito pesanti perdite.
Il 23 settembre, i combattenti del YPG hanno preso il controllo del villaggio di Kharduga (Xerdûga in curdo), a 12 chilometri da Tirbespiyê (al-Qahtaniya) nel Kurdistan occidentale. Curdi, arabi e siriaci convivono in questo villaggio costituito da quaranta abitazioni.
40 jihadisti uccisi a Atma
Una quarantina di jihadisti sono stati uccisi durante degli scontri con i curdi nelle città curde di Jinderis ed Atma nella regione di Idlib. Una combattente curda è stato uccisa nel corso di scontri armati. È stato ucciso anche un bambino di dieci anni e una donna è stata ferita nel villaggio di Jalame dai cecchini di Al Qaeda.
I corpi di quattro jihadisti sono caduti nelle mani dei combattenti curdi che hanno così rinvenuto dei documenti scritti in russo per reclutare nuovi jihadisti all’estero. Tre di loro probabilmente sono originari della Repubblica del Daghestan.
Gli scontri sono iniziati quando i jihadisti hanno attaccato con armi pesanti le posizioni dei combattenti curdi su due colline presso la città di Atma. Dei mortai e delle bombe sono stati lanciati in seguito sul campo profughi situato sulla frontiera turca.
Dopo aver decretato ad inizio agosto la mobilitazione generale contro i gruppi armati affiliati ad Al Qaeda, sostenuti da alcune brigate dell’Esercito Siriano Libero (ESL), i combattenti curdi hanno lanciato a fine agosto delle “operazioni rivoluzionarie” per cacciare i gruppi affiliati ad Al Qaeda e i loro alleati dell’ESL dal territorio curdo. Malgrado il sostegno massiccio da parte della Turchia, Al Qaeda ha successivamente subito delle pesanti sconfitte e di fronte ai combattenti curdi ha dovuto ritirarsi lungo tutto il fronte.
Secondo un bilancio delle forze armate curde pubblicato il 24 settembre, ad Aleppo gli scontri iniziati il 6 settembre tra i miliziani dell’ESL e i combattenti delle YPG in 18 giorni hanno causato un centinaio di morti tra le brigate dell’ESL. Dodici altri componenti di queste brigate sono stati catturati vivi dai combattenti curdi.
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