Newroz Piroz Be!

E’ complicato trovare la parole adatte per esprimere l’indescrivibile quantità di emozioni provate oggi. Stare dentro una piazza con milioni di persone, insieme un intero popolo in lotta in un clima di festa, grande condivisione e fratellanza, ci dice che la possibilità di costruire dal basso un modello di società diverso, agendo le lotte in modo radicale e rivoluzionario, non solo è possibile, ma è già realtà.

E’ nelle strade di Amed pullulanti di persone che ostentano i colori del Kurdistan invocando la liberazione di Ocalan nonostante questo potrebbe valere loro l’arresto, è nelle donne e negli uomini che lottano in Rojava difendo la libertà di autodeterminarsi e decidere delle proprie esistenze secondo valori quali uguaglianza, partecipazione, ecologismo, femminismo, fratellanza, convivenza pacifica e democratica.

La città nelle ore che precedono i festeggiamenti al Newrozi Parki inizia a riempirsi e addobbarsi a festa. Nella serata di Venerdì 20 Marzo giungono notizie di scontri con la polizia in alcuni quartieri della città (una consuetudine da queste parti), ma la notizia che ci giunge poco dopo il nostro rientro da Batman (vedi report 20 Marzo) è l’infame attacco dell’ISIS al Newroz di Hasake.

Nella città del cantone di Cezira, regione del Rojava-Kurdistan occidentale (Siria settentrionale), diversi attacchi bomba dei Daesh hanno causato 35 morti e almeno 70 feriti, minacciando inoltre di trasformare il Newroz in un bagno di sangue hanno decapitato tre combattenti peshmerga nel Kurdistan del sud, con il ricatto che se le celebrazioni del Newroz continueranno, bruceranno altri 21 peshmerga.

La risposta di Amed e di tutto il popolo Curdo non si è fatta attendere e questa mattina la città si è svegliata con le strade invase da un enorme numero di persone, nonostante la presenza di centinaia di mezzi della polizia Turca che però, in alcuni quartieri della città, ha dovuto battere velocemente in ritirata.

L’arrivo al Newrozi Parki è un mescolarsi di colori, odori, voci, cori, sorrisi e bandiere che sventolano mentre raggiungiamo l’enorme area in cui è allestito il palco da cui, durante la mattinata sarà prevista la lettura di un messaggio del leader Apo Ocalan direttamente dall’ isola-prigione di Imrali.
Numerosissime le bandiere delle unità di difesa popolare YPG/YPJ, così come le foto ed il ricordo dei/delle martiri caduti durante la guerra di liberazione del Rojava contro i fascisti dell’IS. I cortei partiti dalle varie zone della città riempiono presto il parco e la vista dall’alto è una di quelle immagini che difficilmente dimenticheremo.

L’accensione del fuoco del Newroz segna l’inizio del 2627° anno (I curdi contano gli anni a partire dal 612 a.C) mentre in piazza sorrisi, abbracci e le tipiche danze in cerchio, in cui veniamo immediatamente coinvolti, ci ricordano di quanto la solidarietà e l’appoggio della causa curda da parte degli internazionalisti significhino molto di più di quanto probabilmente credevamo.

Dopo una pioggia battente un caldo sole fa capolino tra le nuvole mentre dal palco inizia la lettura della lettera del leader Curdo Ocalan, a cui durante l’intera durata dei festeggiamenti vengono dedicati cori continui per chiederne l’immediata liberazione, un amore incondizionato verso chi ha donato la propria vita alla causa curda.

Un lettera, dall’isola prigione di Imrali, che segna l’inizio di una nuova fase storica di lotta. Un messaggio di pace e fratellanza per tutte le popolazione della Mesopotamia, contro le politiche neoliberiste ed il capitalismo che sfrutta e opprime i popoli sotto la forma dello Stato-Nazione. Annunciato un nuovo congresso del PKK per fermare la lotta armata che va avanti da quasi 40 anni, e per impostare le strategie e le tattiche sociali adatte al nuovo periodo, sempre che l’appello ad una pace duratura rispetto ai 10 punti citati da Ocalan nel processo di pace venga seriamente presa in considerazione, diversamente l’autodifesa da parte dei curdi continuerà.

BIJI BERXWEDANE KOBANE! BIJI KURDISTAN! AZADI OCALAN!
Delegazione Torinese dal Newroz di Amed con il cuore a Kobane!

Ecco il testo integrale della lettera di Ocalan

A TUTTO IL NOSTRO POPOLO

Saluto il nuovo giorno [Newroz] di tutto il nostro popolo e degli amici schierati con la pace, l’uguaglianza, la libertà e la democrazia.

La crisi causata dalle politiche neoliberiste imposte a tutto il mondo dal capitalismo imperialista e dai suoi dispotici collaboratori locali ha effetti sulla nostra regione e sul nostro paese. In questo contesto di crisi, le diversità etniche e religiose del nostro popolo e le nostre culture vengono cancellate da guerre identitarie brutali e senza senso. I nostri valori storici e moderni, la nostra coscienza e i nostri valori politici, non possono essere messi a tacere né cedere alla rassegnazione di fronte a questo panorama politico. Al contrario è nostra responsabilità religiosa, politica e morale mettere in atto un intervento urgente.

La nostra lotta per la democrazia, la libertà, la fratellanza e una pace dignitosa per il nostro popolo è la storica fase successiva. La lotta quarantennale del nostro movimento, una lotta dolorosa, non è stata vana, ma è giunta ora ad una fase che necessita un cambiamento. La storia e il nostro popolo chiedono una soluzione democratica e la pace, propria dello spirito del nostro tempo. Su questa base, ci troviamo di fronte alla missione di avviare il nuovo processo sulla base dei dieci articoli ufficialmente dichiarati nello storico palazzo Dolmabahçe [Palazzo del Governo, luogo dell’annuncio dei dieci punti il 28 febbraio 2015].

In base all’accordo sui principi contenuti nella dichiarazione, vedo la necessità storica di tenere un congresso per fermare la lotta armata intrapresa dal PKK contro la Repubblica turca da quasi 40 anni, per impostare le strategie e le tattiche sociali adatte al nuovo periodo. Spero che raggiungendo un accordo generale in breve tempo attraverso la commissione per la verità e la riconciliazione, formata dai membri del parlamento e dal comitato di monitoraggio, si tenga con successo questo congresso. Ora, con il nostro congresso, inizia il nuovo periodo. In questo nuovo periodo, nella Repubblica turca stiamo cominciando un nuovo processo, sulla base di una cittadinanza costituzionale di liberi ed uguali, come società democratica con un’identità democratica, in pace e in una vita fraterna. In questo modo, per superare i 90 anni di storia piena di conflitti della repubblica turca, stiamo camminando verso il futuro di una pace vera e di criteri democratici universali. Il vero significato storico del Newroz è unirmi a voi nel salutare questo processo. Inoltre, ciò che è giusto per il nostro paese e il nostro popolo, allo stesso tempo, dovrebbe essere valido per la nostra sacra regione. La realtà dell’imperialismo capitalista degli ultimi duecento anni in generale, e degli ultimi cento in particolare, è stata porre le identità etniche e religiose le une contro le altre sulla base del nazionalismo statalista, voglio dire che finora esso ha basato la sua esistenza sulla politica del divide et impera!

Dobbiamo essere coscienti che l’ultima forma della brutalità dei poteri imperialisti che non rinunciano alle loro ambizioni sul Medio Oriente, è quella di ISIS. Questa organizzazione forza il significato di brutalità, massacrando curdi, turcomanni, arabi, ezidi e assiri, per non parlare delle donne e dei bambini.

Ora è il momento di mettere fine a questo brutale e disastroso corso, e di procedere verso fratellanza e democrazia, in linea con il nostro passato. Credo che sia necessario favorire identità democratiche aperte, per arrivare a una soluzione democratica al problema del nazionalismo conflittuale, estenuante, disastroso sul quale si fondano gli stati-nazione. Per questo, faccio appello agli stati nazionali affinché si impegnino in un nuovo tipo di processo democratico, e perché si impegnino a costruire per se stessi una nuova casa democratica comune in Medio Oriente. Inoltre, chiedo oggi alle donne e ai giovani i cui cuori battono per la libertà, e che sono la stragrande maggioranza, perché si impegnino a riuscire con successo in ambito economico, sociale, politico e nel campo della sicurezza. Infine, saluto la resistenza e la vittoria di Kobani, che ha un grande significato per la nostra regione e anche per il mondo intero. Per questo, saluto “lo spirito di Eşme” [Eşme, luogo dove si trovava la tomba di Suleyman Shah, simbolo della collaborazione e della solidarietà fra curdi e turchi] che è stato assunto come simbolo della nuova storia. Per dirla in una frase, i punti che ho qui indicato sono un invito fondamentale a ricostruire, modificare e rinnovare la società, sia per la nostra storia sia per il nostro presente.

Ancora una volta, saluto questo storico Newroz con l’augurio che porti benefici a tutti i popoli del mondo.

Viva il Newroz!
Viva la fratellanza fra i popoli!

Abdullah Öcalan
Prigione di Imralı
21 marzo 2015

LEGGI TUTTO”.

PER ALTRE FOTO
http://carovanaperilrojava.noblogs.org/newroz-2015/report-4-21-marzo-newroz-piroz-be/