Nessun Êzidîxan libero senza resistenza!

Lo Stato turco ha dimostrato di essere un alleato dello Stato Islamico (IS) attraverso i suoi rinnovati attacchi a Sinjar. I suoi caccia hanno bombardato l’auto in cui si trovava Seid Hesen, un leader yazidi che ha combattuto in prima linea contro gli attacchi dell’IS, mettendo così fine agli attacchi genocidi.

In questo attacco, Seid Hesen, un leader del popolo yazida, e il combattente delle YBŞ (unità di resistenza di Şengal) Îsa Xwededa sono caduti come martiri. Esprimiamo le nostre condoglianze alle loro famiglie e all’intero popolo yazida. Allo stesso tempo, crediamo fermamente che realizzeranno il loro sogno comune: uno Êzidîxan libero e autonomo. Appena un giorno dopo questo attacco, un ospedale di Sinjar è stato attaccato. Nell’attacco i combattenti delle YBŞ Hemîd Sadun (Qîran Sîba), Xidir Şeref (Pîr Xidir), Ramî El Salim (Ronî) e Meytem Xidir Xelef (Shered Zemar) sono caduti martiri insieme ai medici o infermieri Elî Reşo Xidir, Sedo Îlyas Reşo, Hecî Xidir e Muhlise Sîdar.

Esprimiamo anche le nostre condoglianze alle loro famiglie e all’intero popolo yazida. Allo stesso tempo, auguriamo ai quattro feriti una pronta guarigione.

Il martire Seid Hesen – leader politico e militare del popolo yaizda – ha sempre creduto fermamente nelle idee di Rêber Apo [Abdullah Öcalan]. Si sentiva profondamente legato a Rêber Apo per il grande valore che attribuisce agli yazidi. Al fine di educare e organizzare gli yazidi secondo le idee di Rêber Apo, ha svolto un ruolo di primo piano nella fondazione di TEVDA [Tevgera Azadî û Demokrasi a Ezdîya – Movimento yazida per la libertà e la democrazia].

Dal 2004 al 2014 è stato il principale leader e quindi parte dello sforzo per aumentare la consapevolezza della libertà e della democrazia tra gli yazidi. Il martire Seid Hesen ha dimostrato di essere un vero leader yazida attraverso la sua posizione contro l’IS. Ha combattuto a fianco dei dodici guerriglieri che hanno fermato attraverso la loro resistenza l’attacco genocida dell’IS a Sinjar. Insieme alla sua famiglia e alla sua tribù, ha svolto un ruolo di primo piano nel persuadere gli yazidi a rimanere a Sinjar. Resistendo agli attacchi genocidi fianco a fianco con la guerriglia, ha dimostrato la volontà del popolo yazida di sopravvivere ed è diventato così un moderno Derweş. Se circa 10.000 yazidi non avessero resistito sul monte Sinjar nonostante il freddo di notte e il caldo ardente durante il giorno, nonostante le scarse risorse, la patria degli yazidi sarebbe rimasta senza i suoi veri proprietari.

Allora gli yazidi potrebbero non essere mai stati in grado di tornare a Sinjar. Pertanto, il martire Seid Hesen, che come un moderno Derweş insieme alla guerriglia ha respinto il genocidio dell’IS, non sarà mai dimenticato. Ha combattuto fianco a fianco con i grandi comandanti della guerriglia Dilşer, Agit e Nujin contro lo Stato Islamico. Affidandosi al martire Seid Hesen, la guerriglia resistette all’IS e difese Sinjar, il centro storico degli Ezidi. Ciò mostra quanto fosse vicino il martire Seid Hesen al popolo yazida e a tutti i caduti come martiri durante i 72 `Ferman` [massacri o genocidi]. Ha dato molti dei suoi familiari come martiri per la lotta per la libertà di Êzidîxan, in particolare sua figlia Berivan Şengal. Con questo atteggiamento, ha mostrato chiaramente ciò che è necessario per costruire uno zidîxan libero e autonomo.

Il martire Seid Hesen – questo moderno Derweş – ha combattuto insieme a martiri come Dılşer, Agit e Nujin per cacciare lo Stato Islamico da Sinjar. Allo stesso tempo ha fondato le YBŞ, consentendo così l’autodifesa di Êzidîxan. Seid Hesen svolge quindi un ruolo importante nell’assicurare che gli yazidi abbiano oggi le proprie forze di autodifesa. Ha svolto un ruolo altrettanto importante insieme al martire Mam Zeki Şengali nell’istituzione del Consiglio del popolo di Sinjar. Così si è guadagnato un posto immortale nella storia degli yazidi come fondatore delle forze di autodifesa e dell’autoamministrazione di Sinjar. Gli Ezidi non dimenticheranno mai il ruolo principale e gli sforzi di Seid Hesen. Tutti i suoi sforzi condurranno sicuramente ad uno Êzidîxan libero.

Il fatto che questo attacco sia avvenuto mentre era previsto l’arrivo del primo ministro iracheno Kazimi dimostra che si trattava di un attacco pianificato in anticipo. A causa delle pressioni della Turchia e delle minacce del KDP, il 9 ottobre 2020 è stato firmato un accordo tra Iraq e KDP. Gli attacchi della Turchia adesso hanno lo scopo di spezzare la volontà degli yazidi per poter attuare il suddetto accordo e quindi mettere lo Êzidîxan nello stesso stato in cui si trovava prima del 3 agosto 2014, il 74esimo Ferman.

Dopo il primo attacco dello Stato turco il primo ministro iracheno ha chiesto l’attuazione dell’accordo di Sinjar concordato tra Baghdad ed Erbil. Inoltre aerei da guerra turchi hanno bombardato un ospedale a Sinjar. Tutto ciò mostra chiaramente che le forze di autogoverno e di autodifesa degli yazidi dovrebbero essere schiacciate per creare una Sinjar in cui possano essere sottoposti a un completo genocidio. È dovere di tutti gli yazidi, di tutti i loro amici e di tutta l’umanità interessata alla moralità e alla giustizia resistere a questi attacchi. Senza questa resistenza, sarà impossibile raggiungere la libertà e l’autoamministrazione per Êzidîxan. Un certo prezzo dovrà essere pagato per questo, ma la resistenza porterà sicuramente a uno Êzidîxan autonomo e autogovernato. Indubbiamente questi attacchi non sarebbero stati possibili senza alcune persone a Sinjar che collaborano e commettono tradimento.

Una rete di tradimenti è stata istituita a Sinjar. I suoi membri proprio come l’IS, forniscono informazioni di intelligence allo stato turco, che a sua volta è nemico di tutti i diversi gruppi religiosi e identità. Il martire Seid Hesen nutriva grande rabbia per i massacri dello Stato Islamico e il rapimento di migliaia di donne yazide da parte dello SI. Era anche molto arrabbiato per la collaborazione e il tradimento esistenti. Pertanto è stato dichiarato un obiettivo di attacco come leader del popolo yazida. Questo fatto evidenzia ancora una volta quale grande ferita sia la collaborazione e il tradimento per il popolo curdo. Per chiudere questa ferita, deve essere stabilito uno Êzidîxan libero. Questi attacchi che hanno coinciso con l’arrivo di Kazimi, non sono solo un attacco a Sinjar e agli yazidi. Sono attacchi anche all’Iraq e a tutti i popoli del Paese.

L’Iraq deve quindi prendere una posizione chiara. Sinjar fa una parte dell’Iraq. Non prendere posizione contro un simile attacco significa esporre Sinjar a un secondo attacco dello SI.

Pertanto, gli yazidi, insieme a tutti i popoli e a tutti coloro che si occupano di moralità e giustizia, si aspettano che l’Iraq prenda una posizione chiara contro la Turchia. Anche gli USA sono responsabili dei recenti attacchi a Sinjar. Il controllo dello spazio aereo iracheno è nelle mani degli Stati Uniti, anche se ufficialmente l’Iraq ne è responsabile.

Pertanto gli Stati Uniti sono responsabili di qualsiasi perdita di vite umane derivante da attacchi aerei su Sinjar. Tacere sull’attacco a questo leader del popolo equivale a tacere sugli attacchi dello Stato Islamico. Perché oggi la Turchia sta cercando di finire ciò che lo SI ha iniziato. I recenti attacchi dello Stato turco hanno dimostrato ancora una volta la necessità per l’Iraq e le istituzioni internazionali di riconoscere l’autonomia e le forze di autodifesa degli yazidi. Questo è l’unico modo per prevenire tali attacchi in futuro. La Turchia si è trasformata in uno stato di criminali e bande islamiste. Svolge attacchi di genocidio contro tutti i diversi gruppi religiosi e popoli, in particolare contro yazidi e curdi.Questi attacchi devono essere finalmente fermati per non diventare complici. Tutta l’umanità e numerosi stati hanno ora riconosciuto ufficialmente il genocidio degli yazidi.

Pertanto ora devono essere riconosciute anche l’autonomia e il diritto all’autodifesa di questo popolo. Solo in questo modo noi, come umanità, possiamo adempiere al nostro dovere di prendere posizione contro l’assassinio di migliaia di yazidi, il rapimento di migliaia di donne e il genocidio degli yazidi. Con gratitudine e rispetto ricordiamo il martire Seid Hesen – questo leader del popolo yazida – e tutti i martiri . Promettiamo alla famiglia del martire Seid Hesen e all’intero popolo yazida che continueremo a sostenerli in tutti i modi necessari.


Co-presidenza del Consiglio Esecutivo della KCK