Muore Berkin Elvan Vittima di Gezi

Il quindicenne Berkin Elvan, membro del collettivo studentesco di Istanbul, è stato gravemente ferito quando fu colpito alla testa con una bomboletta di gas lacrimogeni dalla polizia lo scorso giugno durante le rivolte di Gezi. All’epoca dei fatti si stava recando in panetteria a comprare il pane.

Berkin, il cui 15° compleanno si è svolto il 5 gennaio in terapia intensiva, è deceduto oggi dopo essere rimasto in coma per 269 giorni.

I genitori di Berkin hanno dichiarato in un messaggio su Twitter: “Per la nostra gente: abbiamo perso nostro figlio Berkin Elvan alle 7:00 del mattino. Condoglianze a tutti noi.”

Le condizioni di Elvan si erano aggravate nel corso dell’ultima settimana, tanto che il ragazzo che pesava 45 chili quando è stato colpito, di recente era sceso a 16 chili.

La madre di Berkin ha detto che il primo ministro turco Recep Tayyip Erdoğan era responsabile per la morte di suo figlio, aggiungendo che: “Non è Dio ma Erdogan che ha portato via da me mio figlio.” Le forze di polizia erano schierate intorno all’ospedale di Okmeydani, dove Berkin è stato ricoverato per mesi, e hanno attaccato la folla che era in attesa fuori dall’ospedale in solidarietà con la vittima di Gezi.

Berkin è l’ottava persona uccisa dalla polizia durante le proteste di Gezi Park. L’impunità delle forze di polizia ha lasciato molti morti, feriti e indagati in seguito alle proteste di Gezi Park che la scorsa estate si sono diffuse in tutto il paese.

Grandi proteste di piazza sono scoppiate in tutta la Turchia dopo la morte del quindicenne Berkin Elvan questa mattina presto. Berkin era stato in coma per 269 giorni dopo essere stato colpito alla testa con una bomboletta di gas lacrimogeno mentre si accingeva ad acquistare il pane per la sua famiglia durante le rivolte di Gezi lo scorso giugno. Berkin, che ha compiuto 15 anni a gennaio, pesava solo 16 chili quando è deceduto. Berkin è ora l’ottava persona morta nelle proteste di Gezi.

Le proteste iniziarono nel quartiere di Istanbul Okmeydani dove Berkin era cresciuto e dove la famiglia di Berkin ha voluto trasportare il suo corpo all’Okmeydani Cemevi (luogo alevita di culto). Migliaia di persone hanno incontrato il corteo funebre mentre raggiungeva il quartiere. La madre di Berkin Gülsüm Elvan si è rivolta al Primo Ministro direttamente dicendo “Erdoğan mi hai tolto mio figlio, possa tu soffrire per questo.” I manifestanti hanno urlato “stato fascista” e “Erdoğan killer” mentre marciavano a lato della processione portando bandiere rosse. Il funerale di Berkin avrà inizio domani alle ore 12.00 all’Okmeydani Cemevi.

La sera le proteste si sono diffuse a tutte le principali città della Turchia. La Yıldız Technical University, l’Università Bahçeşehir e l’Università Galatasaray hanno tutte invitato al boicottaggio della scuola. Gli studenti provenienti dalla Yıldız Technical University sono andati dal campus fino a Barbaros Boulevard e alla piazza Beşiktaş dove hanno lasciato garofani e pane davanti alla statua dell’aquila del Beşiktaş in memoria di Berkin. Grandi scontri di piazza sono scoppiati in tarda serata nei quartieri Taksim e Kadıköy di Istanbul mentre la polizia tentava di evitare che i manifestanti si riunissero.

Ad Ankara migliaia di studenti hanno marciato dal Campus Cebeci dell’università di Ankara al quartiere centrale di Kizilay. Gli scontri sono scoppiati quando la polizia ha cercato di fermare gli studenti durante la marcia e i manifestanti hanno lanciato pietre alla filiale locale dell’AKP a Çankkaya e demolito le bandiere dell’AKP e del CHP. Anche questa sera le proteste proseguono sia ad Istanbul sia ad Ankara.

Proteste e scontri sono scoppiati anche a Kocaeli, Mersin, Adana, Izmir e Antalya.