Messaggio dell’Unione delle Comunità del Kurdistan alla manifestazione nazionale a Roma il 16 febbraio
Cari amici,
Sarebbe corretto dire che stiamo vivendo in un’era buia e macchiata di sangue in cui la brutalità è in aumento. La nostra epoca attuale ricorda il Medioevo in molti modi. La continua attuazione di metodologie oppressive che venivano forzatamente imposte a nazioni, popoli, confessioni, donne e giovani nel corso dei secoli in cui esisteva il feudalismo e la schiavitù sono ora imposte alle persone in modo sistematico sotto la bandiera dell’”illuminismo”. Sfortunatamente, siamo ancora in un’epoca in cui il massacro e il genocidio sono in corso in maniera intensa. Questa cosiddetta era illuminata è un’epoca in cui i metodi dell’inquisizione – dove le donne venivano bruciate ai pali, squartate e torturate – vengono perpetrati in modi più sottili.
Cari amici,
Questo trattamento disumano e inquisitorio dell’età moderna non solo ha come bersaglio il popolo curdo con il massacro e il genocidio; questa è una guerra sistematica delle potenze globali contro tutti i popoli. In effetti, le forme odierne di genocidio e massacro non si manifestano più solo fisicamente, ma anche culturalmente, politicamente ed eticamente. In breve, esiste un sistema di massacri e di genocidi attuato a livello internazionale, guidato da forze globali.
Naturalmente, contro questi sistemi di genocidio e di massacro imposti a livello internazionale, vi è un’urgente necessità di una resistenza internazionale, che sia organizzata e che abbia una leadership che sia capace di avere una visione unica. Contro il blocco fascista, c’è bisogno di un blocco democratico. Contro la modernità capitalista, c’è bisogno della modernità democratica. Contro la cultura capitalista c’è bisogno di una cultura socialista. Contro il sessismo e il patriarcato, dobbiamo sviluppare la linea della liberazione delle donne. Per poter lottare in questo senso, c’è un bisogno vitale di un fronte internazionalista organizzato.
Cari amici,
Come leader di questa resistenza cruciale, di questa lotta, il Leader Apo è stato rapito dalle potenze globali e da allora è stato imprigionato nell’isola prigione di Imrali. Questa è la ragione per l’avversione delle forze globali nei confronti del Leader Apo; per 20 anni, il Leader Apo ha resistito sfidando le forze globali, la modernità capitalista e coloro che attaccano la democrazia e la libertà. Negli ultimi anni, hanno tentato di prenderlo in ostaggio isolandolo totalmente dal suo popolo, dai suoi amici, dai suoi compagni e dai popoli oppressi, su un’isola carceraria in isolamento. Tuttavia, il Leader Apo riesce a rendere privi di significato i giochi d’azzardo e le cospirazioni contro i popoli del mondo, ricavando il suo potere dal suo stesso popolo e dagli oppressi della terra.
La cospirazione internazionale che ha avuto luogo nel 1999 è stata resa obsoleta dal Leader Apo. Questo è il motivo per cui le forze globali stanno prendendo di mira la rivoluzione in Rojava, che si sta trasformando in un sistema internazionale. Con la loro rabbia imperialista, attaccano l’amministrazione autonoma della Siria settentrionale e orientale, dove uno spirito rivoluzionario internazionale sta prendendo vita. Usano lo stato turco fascista e i suoi collaboratori per attaccare l’area e creare così un’altra cospirazione contro la libertà.
Cari amici,
La rivoluzione del Rojava non è solo una rivoluzione curda, non aspira solo a creare una società comune. La rivoluzione del Rojava è una rivoluzione internazionale onorevole e ammirevole, che porta lo spirito della comune di Parigi del 1871. In effetti, è una rivoluzione per la quale (Reece Harding) dall’Australia, (Albert Avery Harrington) dagli Stati Uniti, (Oliver Hall) dal Regno Unito, (Samuel Prada León) dalla Spagna, (Ashley Johnston) dall’Australia, (Ivana Hoffmann) dalla Germania, (Mihemed Hisen) dall’Iran, (William Savage) dagli Statti Uniti hanno versato il loro sangue. Questi eroici compagni internazionalisti di tutto il mondo hanno sacrificato le loro vite per realizzare e difendere la rivoluzione in Rojava, hanno combattuto e sono morti in un paese che non conoscevano.
Cari amici,
Ora state sollevando le vostre voci in Italia contro le forze globali, insistendo sulla libertà del Leader Apo e issando la bandiera dei nostri compagni martiri, in luoghi sempre alti.
Conosciamo voi, la vostra lotta, la vostra determinazione, il vostro rifiuto di inchinarvi davanti al fascismo, la vostra eroica lotta contro il fascismo di Mussolini. Dopo aver letto il vostro eroismo nella resistenza contro Mussolini e la vostra insistenza per liberare il mondo dal fascismo, vi abbiamo accettato come nostri compagni. Oggi state dimostrando ancora una volta la vostra determinazione storica con la vostra lotta per il Leader Apo. Ieri a Roma, avete rivendicato il Leader Apo ed avete svolto il vostro ruolo storico.
Oggi continuate a dare l’esempio per i movimenti rivoluzionari in tutto il mondo lottando per la libertà del Leader Apo. Proprio come avete adempiuto ai vostri doveri storici con la vostra onorevole resistenza contro Mussolini, oggi state parlando di verità al mondo, ed in particolare all’Europa con i suoi Stati ed istituzioni presumibilmente indipendenti come il Consiglio d’Europa e il Comitato per la Prevenzione della Tortura (CPT).
Con la vostra marcia e questa manifestazione di oggi, state proclamando che “un altro mondo è possibile”, state invocando una chiamata a tutte le nazioni e i popoli del mondo. Sì, esiste un altro mondo. La rivoluzione del Rojava incarna lo spirito, la vita di quest’ altro mondo. La rivoluzione del Rojava è la prova vivente dell’esistenza di un altro mondo, è la prova che un simile mondo può esistere ancora una volta. La rivoluzione del Rojava presenta magnificamente un grande mondo all’umanità. E senza dubbio, l’architetto ideologico di questo mondo, del confederalismo democratico è il Leader Apo. Ciò significa che lottare, marciare e combattere per il Leader Apo è allo stesso tempo una lotta per il confederalismo democratico. La vostra lotta è la lotta per dimostrare che un altro mondo è possibile.
Cari amici,
Come ogni anno, state ancora alzando la voce per la libertà del Leader Apo. La vostra decisione è chiara, la vostra determinazione è definita, il vostro atteggiamento è significativo. Parleremo, grideremo, marceremo nelle strade, vicolo per vicolo. Diremo che bisogna “rompere l’isolamento, sconfiggere il fascismo e liberare il Kurdistan”. E resisteremo proprio come Leyla Güven, che ha spinto il suo corpo al limite della morte per 101 giorni per liberare il Leader Apo. A tal fine, aumenteremo la nostra resistenza, poiché vediamo la creazione di libertà e socialismo in termini definiti …
La vittoria appartiene al socialismo, al confederalismo democratico, ai rivoluzionari, che resistono contro il fascismo, ai nostri compagni amanti della libertà in tutto il mondo come Leyla Güven e agli altri compagni in sciopero della fame. In questo senso, salutiamo la vostra marcia, la vostra determinazione e la vostra insistenza sulla rivoluzione, sulla democrazia e sulla libertà …
L’Unione delle Comunità del Kurdistan – KCK
16 Febbraio 2019