Manifesto delle ONG del Kurdistan su Halabja

Le ONG del Kurdistan hanno firmato un manifesto in cui chiedono che il 2013 sia l’anno che simboleggi il genocidio di Halabja.

Ecco il testo completo:

Noi che abbiamo firmato questo documento, come abitanti delle regioni kurde attaccate dal gas velenoso, o come parenti delle vittime di questo attacco, ci siamo riuniti il 20 novembre presso l’ufficio di WADI a Suylemaia, per costituire un’ONG con un programma umanitario.

I nostri obiettivi sono un ulteriore sviluppo e il proseguimento dei progressi nelle regioni attaccate dal gas. L’altro obiettivo delle nostre intenzioni è il riconoscimento di questi attacchi tramite gas velenosi come crimine internazionale, un crimine contro l’umanità. Inoltre, è necessaria un’informazione locale e internazionale sulla situazione nelle zone che sono state colpite dal gas.

Vogliamo impegnarci per la raccolta di tutti i resti e le memorie riguardanti gli attacchi comprese le relazioni, gli articoli, e i documenti. Tutto questo deve essere raccolto e conservato.

Allo stesso tempo, deve essere intrapresa una ricerca scientifica e l’analisi dei problemi umanitari delle persone in questa regione.

Dovrebbe essere chiaro che gli attacchi con il gas contro la popolazione civile degli anni 1987 e 1988 erano strettamente collegati alle stragi e alle deportazioni della campagna Anfal. Questa campagna, incentrata sugli attacchi tramite gas è stata un genocidio. L’utilizzo di gas velenosi e di altre armi di distruzione di massa contro la popolazione civile è una violazione del diritto internazionale, in ogni caso. Si tratta di un crimine. Oggi, gli effetti di questo gas colpiscono le vittime che ancora ne soffrono e l’ambiente deve ancora essere esaminato.

Vogliamo ringraziare tutte le persone e le organizzazioni, che sono state coinvolte in passato, per il lavoro già svolto per risollevare le aree colpite dal gas, e per l’aiuto fornito alle famiglie delle vittime nella ricostruzione, per l’assistenza umanitaria, le ricerche, e l’informazione dell’opinione pubblica.

E vogliamo sottolineare che siamo ansiosi di collaborare con tutte le organizzazioni e i gruppi attivi, disposti a dare un contributo nelle nostre regioni in futuro.

Lo scopo del nostro manifesto non è solo quello di rendere pubblica la nostra registrazione, vogliamo anche chiarire che tutte le nostre attività saranno aperte al pubblico.

Ció che è successo in Kurdistan è stato un Genocidio, e dovrebbe essere ricordato come tale.

Per sostenere il nostro lavoro ed il nostro programma, abbiamo bisogno di aiuto sia dall’esterno che dall’interno.

Nel promuovere il nostro ordine del giorno, vogliamo dare un segnale di pace e vogliamo entrare a far parte del movimento mondiale contro la proliferazione e l’uso di armi di distruzione di massa.

ANF Sulaimaniya