L’Omicidio delle donne curde: pubblicata una registrazione del presunto assassino

 di Maxime Azadi – Una registrazione audio del presunto assassino di tre donne curde, eseguita un anno fa nel cuore di Parigi, è stata pubblicata su YouTube. Nel corso di un incontro con delle persone che sarebbero membri dei servizi segreti turchi (MIT), il presunto assassino racconta nel dettaglio il suo piano di esecuzione.

Questa rivelazione sopraggiunge mentre il governo dell’AKP e la Fratellanza Gulen sono in piena guerra aperta dopo la vasta operazione anticorruzione del 17 dicembre ai danni del governo di Recep Tayyip Erdogan. La registrazione pubblicata anche in francese segna i servizi segreti turchi il cui capo, Hakan Fidan, è uno stretto consigliere di Recep Tayyip.

Non è noto chi abbia pubblicato la registrazione, ma può essere considerata una conseguenza di questa lotta di potere in Turchia. Contattate dall’ActuKurde.fr, diverse persone che conoscono Omer Guney hanno riconosciuto la sua voce nella registrazione audio che rivela la sua vera identità.

Il 9 gennaio 2013 Sakine Cansiz, co- fondatrice del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), Dogan Fidan, rappresentante a Parigi del Congresso Nazionale del Kurdistan con sede a Bruxelles, e Leyla Saylemez, membro del movimento giovanile curdo, sono state uccise in pieno giorno con degli spari alla testa.

La registrazione postata su YouTube perviene tre giorni dopo il primo anniversario del triplice omicidio. Colui che si presume sia all’origine della registrazione, dice di essere vicino a Omer Guney:

“Sono vicino a Omer Guney che ha ucciso tre donne a Parigi in Francia. Ömer Güney è stato arrestato il 17 gennaio a Parigi. Ömer Guney mi ha dato informazioni e documenti prima del suo arresto e ha detto che se mi fosse successo qualcosa, devi spiegare. Ömer ha ricevuto istruzioni dal MIT per l’omicidio di tre donne che ha assassinato a Parigi.

Il suo obiettivo principale era Sakine Cansiz. Fu costretto ad uccidere le altre perché si trovavano sul posto nel corso dell’operazione. Prima del fatto rientrando in Turchia, molte volte ha pianificato l’azione con gli agenti del MIT. I membri del MIT hanno acquistato i biglietti per il viaggio tra Francia e Turchia. Inoltre gli agenti del MIT avevano dato ad Omer del denaro per le armi e altre cose che ha usato per uccidere.”

Poi si sente la voce di Omer Guney che parla del suo piano di esecuzione durante un incontro con i servizi segreti turchi.

“I telefoni cellulari che mi avete dato, il mio telefono in Francia, vengono criptati. Vale a dire che non possono entrare senza codifica”, dice agli interlocutori che sarebbero membri del MIT.

Afferma anche che i servizi francesi seguono da vicino le attività curde. “C’è un monitoraggio intensivo da parte dell’intelligence secondo per secondo.”

Alla domanda se i servizi francesi hanno avuto un colloquio con lui egli risponde: “Nessun contatto con me in alcun modo, ma temo che questo possa succedere perché la mia situazione è tale..”.

Se avessi voluto avrei potuto distruggere Nedim e Uzun noto col nome di Heval Siyar (…) Potrei uccidere entrambi, il tempo e lo spazio erano adatti, ero solo nella foresta. Certo, non ho toccato perché non ho il permesso.

Il presunto assassino parla anche di persone che vivono in Belgio con il quale ha avuto contatti, e li descrive come persone fiduciose. Dice di aver chiesto due pistole di cui una con silenziatore, tre caricatori e cinque scatole di proiettili da 9 millimetri. “Ho contattato una persona senza seguito. Ho detto di aver bisogno di un paio di armi.”

“Hanno detto, una pistola con un silenziatore, un paio di caricatori e tre scatole di proiettili sono 2500 (…). Ho detto ‘OK’ e l’ho segnalato a degli amici.

In seguito parla del suo piano di esecuzione: “Ho già avuto il piano. Siamo attualmente tre persone.  Mia sorella (Sakine Cansiz) deve assolutamente sparire. E’ indispensabile per far cadere la psicologia dei giovani…”

Nella registrazione il presunto assassino pronuncia la parola “Abram” e non Ablam ( mia sorella in turco). Avrebbe parlato in realtà di un giovane attivista curdo noto come Abramo.

“Per Nedim Seven egli entra nella casa di monitoraggio dell’intelligence (servizi francesi); la casa è sotto sorveglianza fino al mattino, signore, quest’uomo è sotto un sistema di monitoraggio molto intenso da parte dei servizi segreti”.

Prosegue dando i dettagli del suo piano per uccidere delle militanti curde, dicendo anche che riceverà le sue armi in confezione integra.

Poi cita la gente da ammazzare: Nedim Seven, Siyar, Abram, Selahattin (Soro), Remzi Kartal.

Selahattin e Siyar sono politici curdi che hanno lo status di rifugiati in Europa. Quanto a Nedim Seven, è anche lui un attivista politico curdo che è stato arrestato diverse volte in Francia prima di tornare alle montagne del Kurdistan nel 2013.

Remzi Kartal è un ex deputato curdo e il co-presidente del Congresso del Popolo del Kurdistan (Kongra Gel). Era presente al grande evento che si è tenuto a Parigi l’11 gennaio per chiedere giustizia e verità sull’omicidio di un anno fa delle tre attiviste curde.

Oggi non vi è alcun dubbio circa la natura politica di questi assassinii i cui mandanti sarebbero in Turchia.

Nel gennaio 2013 Remzi Kartal e Zubeyir Aydar, membro del comitato esecutivo del KCK – il sistema politico che sostiene la Confederazione del Kurdistan, hanno dichiarato di aver ottenuto nel 2011 delle informazioni secondo le quali la Turchia avrebbe inviato un gruppo di tiratori scelti in Europa, al fine di eliminare i dirigenti del movimento curdo. Hanno aggiunto che altri due complotti sono stati sventati dalla Germania e dal Belgio.