Le fondazioni internazionali non mantengono la loropromessa riguardante gli Yezidi

Centinaia di cittadini yezidi che sono fuggiti dai barbari assalti delle bande di ISIS al territorio di Shengal (Sinjar) del Kurdistan del sud, con l’avvicinarsi dell’inverno stanno affrontando condizioni difficili.

Circa 5000 cittadini yezidi sono sistemati nei campi profughi del centro della città di Şırnak, a Silopi, Cizre e İdil. La popolazione locale e le amministrazioni locali governate dal Partito delle Regioni Democratiche (DBP) si sono dati da fare per rispondere alle richieste e ai bisogni dei profughi. Uno dei componenti del coordinamento di nome Mesut Kayaş informa: “1.500 cittadini yezidi sono alloggiati nel campo di Şırnak, 1.000 nelle case a Silopi, 900 a Cizre e 250 a Idil. Il nostro obiettivo è di aumentare la capacità del campo di Şırnak a 5.000. Vogliamo sistemare tutti i profughi che si trovano in città in questo campo. Sono iniziati i preparativi per i mesi invernali. Abbiamo costruito un ospedale, un deposito di carbone e nuovi bagni.”

‘Nessun sostegno da fondazioni internazionali’
Kayas ha aggiunto: “Tutti hanno il dovere di lavorare per le condizioni dei cittadini yezidi con l’approssimarsi dell’inverno. Chiediamo sostegno per stufe, verdure e frutta adatte per l’inverno. Perché se non fa attenzione e non si tiene conto dei fattori stagionali, ne risulteranno epidemie e malattie. Altre necessità riguardano cibo e carne. Fino ad ora centinaia di fondazioni internazionali hanno promesso di aiutare. Ma nessuna di loro ha mantenuto la sua promessa riguardo ai profughi yezidi. Solo International Middleeast Peace Root (IMPR) ha mandato del materiale per le pulizie. Un’associazione di aiuti legata all’Unione Europea è venuta nei campi e ha promesso aiuto in mese e mezzo fa. Ma ha fornito solo aiuti per la salute.”

‘Bisogno urgente di medicine, cibo e caloriferi’
Ha sottolineato che le fondazioni internazionali non hanno mantenuto le loro promesse riguardo ai profughi yezidi e ha chiesto aiuti urgenti. Kayaş ha concluso così il suo intervento: “Dopo i recenti attacchi a Kobanê, centinaia di famiglie di Kobanê sono venute a Şırnak e nei suoi distretti. Tutte queste famiglie sono state sistemate nelle case. Queste famiglie hanno bisogni quali in primo luogo medicinali, cibo e caloriferi. La necessità di medicine è urgente.”

DIHA