Le famiglie dei minatori fondano un associazione
In seguito alla morte di otto minatori, che hanno perso la vita durante i lavori di scavo nella miniera di carbone Kozlu di proprietà della Società del Carbon Fossile Turca (TTK) il 7 gennaio 2013, le famiglie hanno deciso di fondare un’associazione e hanno dichiarato che porteranno avanti una lotta per il miglioramento delle condizioni di lavoro in miniera.
Mehmet Seker, padre di Ahmet Seker, uno degli otto minatori morti nella miniera, ha dichiarato che l’associazione ha lo scopo di riunire le famiglie degli otto lavoratori. Seker ha sottolineato che le condizioni di lavoro e le difficoltà dei minatori sono già note ed evidenti e ha aggiunto: “I problemi e le carenze in miniera non venivano risolti e i minatori erano costretti a lavorare in condizioni sfavorevoli, anche se i problemi erano stati accertati da tempo. D’ora in poi, noi famiglie dei minatori, staremo insieme e chiederemo il miglioramento delle condizioni di lavoro in miniera”.
Çiğdem Arslan, moglie di Satilmis Arslan, un’altro degli otto minatori morti nell’esplosione a Kozlu, ha detto che suo marito aveva parlato ddel ristagno di gas nella loro area di lavoro la settimana prima dell’incidente e ha chiesto: “Perché i responsabili non hanno preso misure contro il ristagno?”.
“Non vogliamo che altre persone debbano vivere il dolore che stiamo vivendo. Quello che vogliamo è impedire ai responsabili di sedere comodamente sulle loro poltrone“, ha affermato Yasemin Birkan, sorella di Muhsin Akyüz, un’altra vittima dell’esplosione dei primi di gennaio.
Arzu Seker, moglie di un’altra vittima, Seker Ahmet, ha detto che suo marito stava lavorando nel settore minerario per provvedere alle spese scolastiche del figlio: “Le autorità hanno iniziato a darci legna e carbone dopo che mio marito è stato ucciso. Lotterò per i miei diritti dei miei figli per assicurarmi che non si debbano piegare di fronte a nessuno”.
Mehdiye Kadioglu, madre di un’altra vittima, Kadioglu Köksal, che aveva lavorato nel settore minerario dal 1994, ha espresso il suo dolore come segue: “Mio figlio ha dovuto iniziare a lavorare nel settore minerario perchè, quando è tornato a casa dopo il terremoto del 17 agosto del 1994, non è stato per lui possibile trovare un altro lavoro. È sopravvissuto al terremoto di Gölcük ma non è riuscito a sopravvivere alla miniera. Non è così che volevo vedere mio figlio”.
Secondo il rapporto di Dev Maden-Sen, affiliata alla DISK (Devrimci Işçi Sendikaları Konfederasyonu – Confederazione dei sindacati operai rivoluzionari), 77 minatori sono morti e 216 sono rimasti feriti in 132 incidenti nel corso del 2012 in Turchia.
ANF Zonguldak