Le donne piazzano le tende per la pace in Kurdistan

Nel mese di aprile 2013 il movimento delle donne curde ha organizzato una serie di incontri e elaborato un piano d’azione per sostenere il dialogo per la pace e un processo di sviluppo sostenibile e democratizzazione in Turchia. È necessario che ora questo piano d’azione venga seguito passo per passo.

Quando i primi guerriglieri curdi, tra cui alcune unità del gruppo delle donne della guerriglia della YJA Star (Stella dell’Unione donne Libere), si sono ritirati dalla Turchia il 12 maggio 2013, andando a stanziarsi nel sud del Kurdistan, nasceva  l’iniziativa delle donne chiamata “Tende della pace”, per accompagnare il ritiro ed evitare provocazioni da parte dei militari turchi. Questa iniziativa si dimostrava fondamentale poiché anche dopo l’annuncio del ritiro del 23 marzo 2013, l’esercito turco ha continuato ad istituire dei posti di blocco e sono continuate le costruzioni delle dighe. Anche se finora non ci sono stati attacchi, diversi droni di sorveglianza sorvolando le zone di confine e alcune aree continuano ad essere accerchiate.

Le tende della pace erette dal Movimento delle donne libere democratiche nelle regioni di Colemêrg (Hakkari), Dersim e Şirnex (Sirnak)hanno incontrato delle reazioni molto positive. Gli attivisti de “Le madri della pace” così come donne provenienti da diverse città turche e curde si incontrano giorno e notte sulle montagne, nonostante le temperature di congelamento. Ogni giorno nuovi visitatori e delegazioni arrivano per dimostrare la propria solidarietà e discutere il processo di pace.

Emine Alkis, membro delle Madri della pace si Sîlopi spiega: “Siamo ormai di guardia da 10 giorni sul monte Cudi. Sentiamo il rumore degli aerei militari per tutto il giorno. Siamo qui per combattere per la pace e la tranquillità, al fine di liberare Abdullah Öcalan e altri prigionieri politici. La guerriglia curda si è ritirata, ora è il turno dell’esercito turco di ritirarsi dalle nostre terre. Il lavoro dei soldati qui è finito, dovrebbero ritirarsi in territorio turco”. Il suo compagno attivista Meliha Kabul aggiunge: “Tutti devono sapere che noi ci opponiamo a qualsiasi azione militare e impediremo ai soldati di raggiungere il confine. Noi continueremo la nostra lotta per la libertà e l’identità curda”.

Un soldato apre il fuoco sulle attiviste donne per la pace.
Il 29 maggio 2013 i soldati hanno cercato di impedire alle donne di spostare la loro tenda per la pace dal centro di Dersim al villaggio di Roşnek (Alacık). Alcuni membri del Movimento delle donne libere democratiche erano in cammino verso Roşnek quando hanno raggiunto un posto di blocco militare tra Nazimiye e Erzincan e gli è stato proibito di continuare.

Quando gli attivisti sono scesi dai loro mezzi per protestare contro questa decisione, un soldato ha sparato tra la folla. Per fortuna non ci sono stati morti o feriti. Dopo questo gli attivisti sono stati inarrestabili, sono tornati sui loro mezzi e hanno raggiunto Roşnek, come previsto, per montare le loro tende. Più tardi un gruppo di rappresentanti dell’iniziativa “Donne per la pace”, le Madri per la pace e gli artisti del Centro culturale della Mesopotamia ha fatto ritorno al posto di blocco e aggredito il soldato che aveva aperto il fuoco.