Le donne del Rojava Kurdistan costruiscono una nuova società

Le donne del Rojava Kurdistan intendono costruire una nuova società in campo politico, economico, sociale ed anche diplomatico.

Proprio come in tutte le zone del Kurdistan e del Medio Oriente, la lotta di liberazione femminile è stata condotta dalla donne kurde anche in Siria ed in Kurdistan Occidentale. La difficile e lunga lotta delle donne kurde, per cui esse hanno pagato un alto prezzo, ha condotto alla creazione di una grande organizzazione e all’istituzione di una società democratica.

La storia della lotta femminile organizzata in Libano, Kurdistan Occidentale e Siria è cominciata con l’arrivo in territorio siriano del leader del popolo kurdo Abdullah Öcalan. Le donne hanno realizzato significative attività negli ambiti della vita, della società e della filosofia nel periodo di vent’anni in cui Öcalan è rimasto in questo territorio, in cui ha intrapreso azioni rilevanti che riguardavano la realtà delle donne; egli le ha descritte come “la forza trainante della vita”.

Lo sviluppo della Lotta di Liberazione del Kurdistan ha a sua volta fornito enormi contributi alla lotta femminile nel Kurdistan Occidentale, cominciata negli anni Ottanta e portata avanti in base allo slogan “la libertà della società s’incardina sulla libertà delle donne”, come in tutte le altre aree del Kurdistan.

Le donne del Rojava Kurdistan che hanno preso parte all’Unione delle Donne Patriottiche del Kurdistan, istituita in Europa nel 1987, hanno realizzato azioni significative nel Kurdistan Occidentale in base ai concetti di “amore per il paese, autostima femminile ed organizzazione”. Le loro attività hanno condotto alla partecipazione di numerose donne nella lotta kurda.

Gli Anni Novanta in Kurdistan Occidentale hanno assistito ad importanti sviluppi nel campo della liberazione delle donne e ad un notevole incremento nel numero di donne che hanno partecipato alla lotta. Come conseguenza, le donne si sono fatte valere sia nella loro organizzazione che nella società.
Le donne del Rojava Kurdistan hanno partecipato alla lotta di liberazione in tutte le quattro aree del Kurdistan fino agli Anni Duemila, in particolare nel Kurdistan Settentrionale, Meridionale ed Orientale. Dagli Anni Ottanta fino agli Anni Duemila, circa 300 donne del Rojava Kurdistan hanno perso la vita nella lotta.

Hanno attraversato momenti difficili ma hanno raggiunto numerosi risultati nel campo politico, sociale e culturale. Hanno lottato in particolare contro le politiche di negazione e annientamento del regime Ba’ath e contro la sua mentalità sociale reazionaria che non teneva conto delle donne. Esse hanno portato avanti la loro lotta clandestinamente fino al 1995, in tutti i villaggi, paesi, distretti, quartieri e strade. Le forze del regime Ba’ath non solo le hanno arrestate con l’aiuto dei loro sostenitori ma le hanno anche sottoposte a torture fisiche e psicologiche, che intendevano spezzare la loro volontà.

Le donne del Kurdistan Occidentale hanno espanso la loro lotta nonostante tutti gli attacchi ed ostacoli affrontati. Hanno intrapreso azioni significative nell’ambito dell’organizzazione negli Anni Duemila. Hanno cominciato a condurre una lotta di massa istituendo la loro specifica organizzazione all’interno del Partito dell’Unione Democratica (PYD), fondato nel 2003. Dall’altro lato hanno continuato le loro attività per costruire la loro propria organizzazione.
In seguito ad intense attività e dibattiti, hanno tenuto il loro primo Congresso il 15 Gennaio 2005, in cui hanno dichiarato la fondazione della Yekitiya Star, la prima organizzazione femminile nel Kurdistan Occidentale.

Mentre effettuavano attività in linea con le loro decisioni, il regime ha incrementato sempre di più la sua repressione ed i suoi attacchi, arrestando decine di dirigenti ed altre donne patriottiche, alcune delle quali sono scomparse mentre erano in carcere.

La Yekitiya Star ha tenuto il suo secondo Congresso clandestinamente a Qamislo nel 2007 e ad Aleppo nel 2008, ed ancora una volta ha proseguito nello stesso modo con le sue attività fino al processo rivoluzionario iniziato nel 2011. Oltre al Consiglio delle Donne del Kurdistan Occidentale, ed ai comitati per la pace, legali, di stampa e delle madri della pace, ha istituito consigli femminili nelle città siriane di Damasco, Aleppo, Rakka ed Haseki nonostante tutti gli ostacoli.
Con l’inizio del processo rivoluzionario, la Yekitiya Star ha tenuto nel 2011 il suo terzo Congresso a Qamislo, con una grossa partecipazione e non più in segreto. Le attività pubbliche condotte dopo il Congresso hanno portato ad un grande progresso in termini di istituzionalizzazione in tutti gli ambiti dell’esistenza, che ha permesso all’organizzazione di essere il fattore principale nella costruzione di un nuovo sistema oggi. Sono stati aperti 15 centri di formazione e due accademie femminili; sono stati formati comitati sociali in molti ambiti. Mentre formavano l’unione delle giovani donne, le donne del Rojava dall’altra parte hanno raggiunto una specifica organizzazione all’interno delle Unità di Difesa del Popolo (YPG), dichiarando la creazione di tre battaglioni femminili finora.
Uno dei risultati più significativi è stata l’attività effettuata per permettere l’unità delle donne siriane. L’Iniziativa delle Donne Siriane, creata in tal senso, ha realizzato numerosi colloqui ed incontri prima di decidere di tenere un congresso con la partecipazione di donne di tutti i gruppi etnici del paese. Oltre alle attività in favore dell’unità nazionale ed i dialoghi con le organizzazioni femminili in altre zone del Kurdistan, le donne del Rojava Kurdistan hanno partecipato alla Conferenza Femminile Internazionale ad Hewler. Attualmente sono in corso i preparativi per la Conferenza Femminile del Medio Oriente che si terrà nel prossimo periodo. Fondando il suo scopo sulla “costruzione di una trasformazione democratica ed una società libera in Siria e nel Kurdistan Occidentale”, la Yekitiya Star considera il leader del popolo kurdo Abdullah Öcalan come il costruttore e la guida della libertà; si basa inoltre sulla filosofia di una società democratica, ecologica e libertaria verso il genere.

Hediye Yusuf, una dirigente della Yekitiya Star che ha organizzato quest’anno le attività di massa per l’8 Marzo in tutte le città del Kurdistan Occidentale, considera il processo attuale come “un passo significativo sulla strada della libertà”. La Yusuf sottolinea che le donne del Rojava Kurdistan hanno dimostrato la loro esistenza in seguito ad una grande lotta e ad un alto prezzo pagato finora, ed aggiunge che esse stanno in questo momento conducendo la costruzione di una società democratica.

ANF News Desk