La tortura sessuale della Turchia è un crimine di guerra
L’Avvocata İpek Bozkurt dice che il recente uso della tortura sessuale contro le donne nell’escalation di guerra in Turchia costituisce un crimine di guerra.
La guerra si sta intensificando nel Kurdistan settentrionale (in Turchia), lo stato turco utilizza tattiche che riecheggiano la guerra sporca del anni 1990.I soldati hanno evacuato i villaggi. La polizia ha arrestato i politici kurdi. È stato dichiarato il coprifuoco in molti settori.
Un’altra tattica che riecheggia gli effetti psicologici del 1990 è il crescente attacco contro le donne. La polizia e soldati hanno più volte trattato le donne come oggetto sessuale per demoralizzarle e degradarle nella strategia di guerra.
Il 10 agosto la guerrigliera curda Kevser Eltürk (nome di battaglia Ekin Wan) ha bloccato una strada vicino alla città curda di Varto. La polizia ha torturato Ekin fino alla morte, la ha trascinata sul terreno e ha fatto circolare una foto con il suo corpo nudo. Il 23 agosto la polizia ha arrestato Figen Şahin di 25 anni nella città di Adana, dopo che un quartiere prevalentemente curdo ha dichiarato l’autogoverno. La polizia l’ha torturata con abusi sessuali e minacciata di condividere le fotografie del suo corpo nudo.
İpek Bozkurt è un avvocata attivista della piattaforma turca Donne contro gli omicidi, che lavora contro il femminicidio e la violenza sulle donne. Ha detto che nella recente guerra, lo Stato sta usando il corpo delle donne come un campo di battaglia.
“Con gli anfibi ai piedi e la loro postura quelli che l’hanno uccisa stanno in realtà cercando di mostrare – esponendo il corpo di una guerrigliera – che la considerano un oggetto sessuale, senza onore ”
İpek ha dichiarato che l’esposizione del corpo nudo di Ekin Wan come oggetto sessuale costituisce un crimine di guerra ai sensi della Convenzione di Ginevra.
E’ un comportamento incompatibile con il rispetto della dignità umana e i principi della Convenzione di Ginevra. Ha fatto notare che la convenzione riconosce lo stupro e il maltrattamento delle donne come crimini di guerra.
İpek ha detto inoltre che l’attivismo delle donne potrebbe svolgere un ruolo chiave nel processo di pace. “Negli ultimi quindici anni, il movimento delle donne ha fatto molti passi avanti in questo paese, credo che le donne possono svolgere un ruolo importante, unite nella richiesta di una politica rispettosa dei diritti umani senza più uccisioni.”