La situazione dei profughi nel KRG, a Rojava e nel Kurdistan del Nord

Non finisce il flusso di profughi ezidi, iniziato il 3 agosto scorso, dopo il brutale attacco dell´ISIS a Sengal/Sinjar. Il numero dei profughi aumenta ogni giorno sempre di piu´. I profughi, in maggioranza kurdi ezidi, ma tra loro anche assiri, kurdi kakai e turcomanni si sono recati perlopiu´ a piedi nei sicuri territori kurdi di Irak, Siria e della Turchia.

850.000 profughi

La vicepresidente dell´Alto commissariato ONU per i Diritti Umani Flavia Pansieri ha avuto modo di dichiarare in una seduta speciale del Consiglio per i Diritti Umani del´ONU, che l´ISIS controlla i territori di Ambar, Ninova, Selahaddin e Diyala. Cio´ha causato la fuga di oltre un milione di persone che vedono la loro situazione in estremo pericolo. Circa 850mila profughi sono sistemati in campi per i profughi nella regione autonoma del Kurdistan del Sud ( KRG).

Kurdistan del Nord/Il sud-est dellaTurchia :
Piu´di 26mila profughi ezidi hanno varcato il confine turco ( situazione al 2 settembre scorso) e il DBP( Il partito delle regioni democratiche) ha istituito una commissione per l´accoglienza e l´approvvigionamento.

Nel campo istituito nel centro di Sirnex/Sirnak sono piu´di 1500 persone, nel magazzino di unimpresa edile 2500 persone e nei parchi cittadini e negli appartamenti privati circa 5200 persone. Altri 5000 sono a Qilaban/Eludere. All´inizio, ai profughi ezidi, dopo aver camminato per giorni, non era stato permesso di entrare in Turchia, perche´ sprovvisti di passaporti validi. Dopo unattesa al confine di molti giorni, il governo turco ha permesso l´ingresso nel Paese. I profughi sono stati all´inizio accolti e aiutati dalla gente del villaggio di Roboski, nella provincia di Qileban. Poiche´ il flusso di profughi non accennava a diminuire, anzi aumentava, si e´deciso di accoglierli nel centro di Sirnex e in altri villaggi della provincia. Esaurita la capacita´di accoglienza sono stati portati a Sert/Siirt, a Elih/Batman, Merdîn/Mardin und Amed/Diyarbakır.

Cresce il pericolo di infezioni e malattie

Organizzazioni umanitarie sul posto ci fanno sapere che nei campi profughi la situazione igienica e´molto preoccupante. Con pochi bagni e docce a disposizione cresce il rischio di infezioni. Inoltre, nei campi profughi manca materiale sanitario.