La Marcia Mondiale delle Donne chiede una giornata di mobilitazione contro l’aggressione in Kurdistan

La Marcia Mondiale delle Donne ha chiesto alle donne di tutto il mondo di convergere domani in protesta alle ambasciate turche,in un giorno di mobilitazione per la popolazione curda sotto assedio.L’organizzazione internazionale delle donne ha rilasciato un appello per una mobilitazione in solidarietà con le donne curde e e le popolazioni curde sotto attacco in Turchia.Per quasi la metà di un anno lo stato turco ha assalito le zone curde che durante l’estate hanno dichiarato l’autogoverno,provocando la morte di centinaia di civili.

“Coprifuochi sono stati dichiarati nelle città che hanno dichiarato l’autogoverno,dove l’elettricità,l’acqua e le comunicazioni sono state tagliate.Chiunque esca-che si tratti di un bambino,un anziano,una donna in cinta o una persona malata-viene ucciso dai cecchini.Quando le persone vengono ferite,non possono cercare assistenza medica.La gente non può seppellire i loro cari.”afferma il comunicato,che sottolinea che gli aborti spontanei sono in aumento nelle città sotto assedio.Recentemente le forze di sicurezza turche hanno assassinato tre donne curde attiviste-Sêvê Demir, Fatma Uyar e Pakize Nayir—nella città di Silopi.

“Denunciamo questa politica omicida e chiediamo agli organismi nazionali di coordinamento di organizzare le proteste di fronte alle ambasciate turche o di inviare lettere il 21 gennaio 2016 per condannare l’uccisione delle tre donne attiviste curde.”dichiara il comunicato che ha chiesto anche che il coprifuoco venga rimosso e che venga riavviato i processo di pace.

La Marcia Mondiale delle Donne ha dato il via alla sua quarta Iniziativa Internazionale nel marzo del 2015 nella città di Nusaybin-ora come altri paesi e città sottoposte a blocco da parte delle forze dello stato turco.no assumendo un ruolo attivo nella costruzione di una nuova società condividendo le loro aspirazioni,dall’autogoverno alle comuni locali,recita il comunicato,commentato gli eventi al confine Rojava-Kurdistan settentrionale in Nusaybin.Seve Demir, una delle tre donne uccise a Silopi, aveva coordinato l’avvio degli eventi.