La lettera di addio di Ulaş Adalı in partenza per Kobanê

“Come non cadde Stalingrado, come non fu sconfitta Mosca, non cadrà Kobanê, non cadrà Afrin; non cadrà il Rojava. La Resistenza non sarà sconfitta. […]. Addio, popoli del mondo; addio, proletari e oppressi.”

È stata pubblicata la lettera che Gökhan Taşyakan (Ulaş Adalı), membro del Comitato Centrale del Partito Rivoluzionario Comunardo (DKP), scrisse quando partì per Kobanê.

Riportiamo di seguito la lettera che Ulaş Adalı scrisse per la famiglia, i compagni e i popoli della Turchia, intitolata “La speranza della resistenza non sarà sconfitta”:

“Cara madre, caro padre, caro fratello; cari compagni, cari proletari di Turchia; caro popolo Curdo oppresso; care amiche per la vita, di tutte le nazioni, giovani e anziane; cari combattenti per l’emancipazione…

Se state leggendo questa lettera, sto percorrendo il luminoso sentiero di Necdet Adalı, Zeki Erginbay, Aynur Sertbudak e Behzat Baykal.
Io e i combattenti per l’emancipazione saremmo felici se riuscissimo anche minimamente a contribuire, nei ranghi degli internazionalisti, alla legittima lotta del popolo Curdo, oppresso storicamente e politicamente.

Non mi pentirò mai di sostenere voi e la giusta lotta della classe operaia e dei popoli oppressi, senza esservi stato costretto in alcun modo, di mia libera volontà. Ci sono e ci saranno sempre valori per cui val bene morire. Molto più difficile è creare tali valori. I ranghi dell’Emancipazione sono un mezzo che crea una serie di valori per cui davvero val bene morire. Vorrei dirvi questo: ‘L’essenziale è l’organizzazione, l’essenziale è la lotta.’

Resistere alla tirannia delle bande dell’ISIS significa stare tra le fila dell’umanità. Se siamo stati umilmente capaci di assumere compiti degni di tale dovere, è stato possibile grazie al popolo Curdo oppresso. La storica resistenza del popolo Curdo ha reso possibile una tale resistenza internazionalista. Col popolo Curdo a guidare l’avanguardia della resistenza alla tirannia dell’ISIS, la solidarietà internazionalista degli oppressi è stata resa possibile. Il magnifico potenziale rivoluzionario del popolo Curdo è diventato lo splendido orgoglio del Medio Oriente. Vi saluto ancora una volta, con la certezza che la bandiera della nostra Emancipazione non cadrà.

Come non cadde Stalingrado, come non fu sconfitta Mosca, non cadrà Kobanê, non cadrà Afrin; non cadrà il Rojava. La Resistenza non sarà sconfitta. Saluto tutti i compagni e gli amici di lotta che mi hanno aiutato. Addio, popoli del mondo; addio, proletari e oppressi.”

ULAŞ ADALI