La guerra sporca di Ankara

L’esercito turco usa bombe a grappolo vietate e a livello internazionale contro la guerriglia curda.Nella sua guerra contro il Movimento di Liberazione curdo le forze armate turche evidentemente usano le cosiddette bombe a grappolo. Materiale video pubblicato dall’agenzia stampa curda ANF mostra questo tipo di munizioni che verrebbero usate in particolare nelle montagne di Zagros che si estende attraverso a Iran e Iraq del nord fino alla parte orientale della Turchia.

Secondo ANF l’arma vietata internazionalmente verrebbe usata »quasi quotidianamente« contro i combattenti del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK). Le bombe a grappolo contengono centinaia di cariche esplosive più piccole che si spargono su un’area molto vasta e esplodono con l’impatto. Spesso una gran parte della cosiddetta sub-munizione non detona e resta inesploso, producendo oltre ad elevati danni collaterali pericolo di vita per i civili. Per questo nell’anno 2010 è entrato in vigore l’ »accordo sulle munizioni a grappolo« ratificato finora da 97 Paesi e firmato da altre 20 nazioni che fissa un divieto di produzione, uso e cessione di bombe a grappolo. L’accordo non è stato firmato dagli Stati Uniti e dalla Turchia.

Già nel 2008, durante le trattative per l’accordo sulle munizioni a grappolo, la Turchia non ha fatto mistero del fatto di voler continuare a usare armi del genere: »In una guerra contro un nemico legittimo le munizioni a grappolo restano l’arma più efficace per obiettivi con superfici ampie. E noi abbiamo molte di queste munizioni nel nostri arsenale«, così il quotidiano Hürriyet all’epoca citò un funzionario governativo rimasto anonimo.

Le immagini ora diventate pubbliche con elevata probabilità mostrano un tipo di munizioni che è stato venduto ad Ankara dagli USA. Dimensione e aspetto del proiettile suggeriscono che si tratti di cosiddette Dual-Purpose Improved Conventional Munition (DPICM) del tipo »M77«. Queste vengono sparate tipicamente con missili »M26« che contengono rispettivamente 644 bombe M77.

»Le munizioni a grappolo sono vietate internazionalmente per buone ragioni«, così Jan van Aken, deputato della Linke al Parlamento federale esperto di armamenti, ha commentato a junge Welt il materiale video appena pubblicato. »Se la Turchia avesse effettivamente usato queste munizioni, sarebbe necessaria una reazione forte e inequivocabile del governo federale, ma anche di tutta la NATO.« Non può essere, »che un Paese NATO usi armi del genere sul proprio territorio«.

L’uso di bombe a grappolo non rappresenta solo una delle molte pratiche assassine delle quali il governo turco si è servito nei mesi passati nella guerra contro il movimento curdo: Numerose città nel sudest della Turchia sono state ridotte in macerie, quartieri residenziali attaccati con artiglieria, carri armati e aviazione. Video da Nusaybin e Yüksekova documentano inoltre l’impiego di fosforo bianco contro postazioni delle Unità di Difesa Civili (YPS) curde.

Già a metà maggio l’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani aveva definito la situazione nel sudest della Turchia »estremamente allarmante«. Le organizzazioni per i diritti umani turche TIHV e IHD in una conferenza ONU della settimana scorsa a Ginevra hanno accusato Ankara di violare la legislazione internazionale.

https://youtu.be/407PTO31Vis
di Peter Schaber, JW