La conferenza sulla messa al bando del PKK in Germania determinerà una strategia
Questo sabato si terrà a Berlino una conferenza sulla messa al bando di 25 anni del PKK in Germania. Elmar Millich ha commentato i contenuti e gli obiettivi della conferenza in un’intervista ad ANF.
Il 20 ottobre si terrà una conferenza a Berlino dal titolo “25 anni di messa al bando del PKK: 25 anni di oppressione”, organizzata dall’Associazione Azadi, dall’Associazione Internazionale per i Diritti Umani e la Democrazia (MAF-DAD), dall’Associazione di Avvocati per la Democrazia e i Diritti Umani, e dall’amministrazione federale Roten Hilfe.
Elmar Millich è il presidente del fondo di assistenza legale per l’Associazione Azadi, che difende i politici curdi arrestati in Germania.
Cosa puoi dire del 25° anniversario della messa al bando del PKK?
La messa al bando del PKK, attiva dal 1993, è giustificata in termini di politica interna, ma il fatto che in 25 anni non ci siano stati cambiamenti ha molte ragioni di politica estera. La Germania e la Turchia hanno più di 100 anni di alleanza politica. La messa al bando non viene toccata e anzi viene estesa alle organizzazioni siro-curde PYD/YPG/YPJ dal 2017, per sostenere la Turchia senza avere legami in altre aree, come il regime senza-visa per i cittadini turchi. Avere a che fare con il movimento di liberazione curdo non si è mai basato sui principi generali di legge, ma è sempre stato una pedina per le riconciliazioni degli interessi con la Turchia. Ciò è ancora vero. La Germania non ha le capacità militari sufficienti per intervenire direttamente in Medio Oriente. Di conseguenza si è formata un’alleanza per implementare i suoi maggiori interessi economici. Questa visione geostrategica è subordinata a tutti gli altri aspetti.
Alla conferenza farete anche un paragone tra il bando tedesco e quello di altri statu europei. Perché?
A volte si verificano accuse in altri stati europei contro curdi attivi politicamente, ma ciò non è paragonabile alla situazione in Germania. Solo qui esiste questo tipo di bando per il PKK. Ciò ha sicuramente a che fare col fatto che la maggior parte dei curdi è andata in Germania per ragioni storiche. Le proibizioni qui colpiscono il movimento di liberazione curdo molto di più rispetto al Portogallo, con pochi esili curdi. La Turchia lo sa e mette molta pressione alla Germania. L’intera questione è inclusa nella giurisprudenza. La Corte Federale di Giustizia ha qualificato il PKK come gruppo terrorista assassino e torturatore (legge §129b). Dall’altro lato, uan corte belga è arrivata alla conclusione che il PKK non sia un’organizzazione terrorista ma un partito armato in conflitto con il significato di legge internazionale.
Cosa vi aspettate dalla conferenza?
La nostra conferenza copre diversi aspetti: prima di tutto prendiamo il 25° anniversario della messa al bando del PKK per fare il punto sulla repressione del movimento di liberazione curdo in Germania. Parteciperanno persone che hanno attivamente seguito accuse politiche in questo periodo. L’aspetto europeo, come già detto, sarà coperto da avvocati difensori che parleranno di processi giudiziari nei rispettivi Paesi e nella Corte di Giustizia del Lussemburgo. Ma ovviamente ci occuperemo anche della repressione tedesca odierna. Questa ancora include arresti di curdi politicamente attivi secondo la legge §129b già descritta, ma anche proibizioni degli eventi registrati da NAV-DEM. Un altro punto focale sarà l’azione di stato contro l’uso di simboli di PYD/YPG/YPJ. In questo contesto, ci sono state molte incursioni di polizia quest’anno contro organizzazioni di siinistra curde e tedesche solidali con il Rojava. La conferenza provvederà come prima cosa all’assistenza legale e alle strategie contro ciò. Tuttavia, utilizzeremo questa conferenza anche per presentare la documentazione corrente sull’argomento dei 25 anni del bando sul PKK.