La conferenza per le università e le accademie in Rojava

Le Università e Accademie della Siria del Nord e dell’Est hanno tenuto una conferenza per discutere dell’educazione superiore, dei problemi collegati e del sistema degli esami. La conferenza, organizzata dall’Università del Rojava, dall’Università di Kobanê, dall’Università di Afrin e dall’Accademia della Mesopotamia, si svolge nel campus principale dell’Università del Rojava a Qamishlo il 19-20 ottobre.

Obiettivo della conferenza lo sviluppo di linee comuni nel sistema formativo.

Alla conferenza hanno partecipato accademici, membri del consiglio educativo e studenti.

La conferenza è iniziata con un minuto di silenzio.

Nel primo giorno della conferenza sono stati letti e discussi i rapporti delle tre università partecipanti. Diverse accademie erano in collegamento con la conferenza e hanno comunicato le loro opinioni.

Aldar Xelîl, diplomatico del Movimento per la Società Democratica (TEV-DEM) del Rojava, ha preso la parola spiegando come si è opposta resistenza all’invasione mentre allo stesso tempo durante la rivoluzione si costruiva un nuovo sistema.

Xelîl ha affermato che si è ancora all’inizio della rivoluzione: “La rivoluzione sta ancora facendo i primi passi. Il nostro popolo ha pagato un prezzo così alto. Curdi, arabi, siriaci, stanno lavorando per costruire un nuovo sistema insieme. Molte potenze hanno tentato di usare le nostre conquiste per i propri interessi e lo fanno ancora. Questi sforzi continueranno.”

Xelîl ha sottolineato che la rivoluzione continuerà la propria lotta in ogni ambito e ha continuato: “Stiamo ancora cercando di costruire il nostro sistema in mezzo a tutta questa distruzione. La nostra resistenza, contro le organizzazioni terroristiche come l’ISIS e i loro sostenitori da una parte e i tentavi di invasione della regione dall’altra, continua. Un esempio di ciò è Afrin. Nel frattempo, c’è ancora una lotta contro il [sistema di] pensiero che ha mantenuto il potere nel Paese sin dagli anni ’70. Cerchiamo anche di combattere alcune idee sbagliate tra noi stessi.” Xelîl ha affermato che gli sforzi per l’istruzione sono ancora all’inizio, come tante altre cose, ma che i primi risultati sono promettenti. Xelîl ha affermato che “Le nostre università possono non essere ancora a livello internazionale, ma abbiamo costruito un sistema educativo nel mezzo di una guerra. Abbiamo iniziato l’insegnamento in lingua madre e oggi ci sono migliaia di studenti nelle università.”

Nel secondo giorno della conferenza, i partecipanti hanno proseguito la discussione sulle bozze di documenti, i modelli di cooperazione proposti e l’auto-organizzazione delle università.

Il Dr. Îbrahim Seydo Aydoğan, Direttore del Dipartimento di Studi Curdi dell’Università della Sorbona, che ha partecipato alla conferenza via Skype, ha detto che i lavori delle università del Rojava e della Siria del Nord sono apprezzati.

Aydoğan ha detto: “Stiamo seguendo questi sforzi con la massima attenzione e dialogando con i colleghi e accademici qui. Inoltre stiamo preparando i nostri colleghi per andare in Siria del Nord e sviluppare dei progetti qui.”

Successivamente si sono svolte le elezioni del consiglio.

La dichiarazione finale della Conferenza delle Università del Rojava

La Conferenza delle Università e degli Accademici della Siria del Nord e dell’Est per lo sviluppo di un sistema educativo comune si è conclusa con la seguente dichiarazione finale:

“La nostra conferenza si è svolta in un momento storico del processo rivoluzionario. La fondazione di università e il lavoro accademico sono importanti e significativi in una rivoluzione. Negli scorsi tre anni, sono state fondate università a Afrin, poi a Cizire e recentemente a Kobanê. Dall’inizio della rivoluzione, lavoro formativo è stato svolto in dozzine di accademie in varie discipline.

L’esperienza degli ultimi anni ha mostrato che abbiamo un problema di sistema nell’istruzione superiore e nel lavoro accademico. Questo problema esiste sia tra le regioni e all’interno delle regioni stesse. Per questo esisteva la necessità di un sistema comune di educazione superiore. Questo sistema non mira all’omologazione di tutte le università, ma alla cooperazione sulle linee principali. Questo principio è necessario per un governo democratico, pari opportunità, per creare giustizia, riflettere la volontà delle donne, la rappresentanza democratica e università autonome.

Avendo in mente questo obiettivo, durante la conferenza sono stati letti e analizzati i rapporti delle tre università. Nei due giorni di conferenza c’è stata una discussione sulla bozza di costituzione per l’educazione superiore. Ulteriori temi della discussione sono stati i regolamenti delle assemblee degli studenti, delle assemblee delle donne, (…) e i criteri di valutazione nel lavoro formativo.

La conferenza ha visto numerosi partecipanti e rappresenta un importante passo in avanti nella costruzione di un sistema comune di università e accademie nella Siria del Nord e dell’Est.”

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