La Commissione di esperti a Roboski

La delegazione per la Regione dell’Anatolia Sud-Orientale, che fa parte della Commissione di esperti, ha reso visita al villaggio di Roboski, in cui 34 persone, per la maggior parte minorenni, sono state uccise da un bombardamento degli aerei da guerra turchi il 28 Dicembre 2011.

La delegazione, composta da Yılmaz Ensaroğlu, Emin Ekmen, il Prof. Fazıl Hüsnü Erdem, il Presidente di MAZLUMDER Ahmet Faruk Ünsal, Kezban Hatemi, Etyen Mahçupyan, Murat Belge ed Yılmaz Erdoğan, è stata accolta dalle famiglie di Roboski che tenevano in mano le fotografie dei figli persi durante il massacro.

L’avvocato Kezban Hatemi ha osservato che il massacro ha causato la morte di bambini che stavano lottando per avere il futuro che volevano: “Il regime in Turchia non ha permesso ai suoi cittadini di vivere con dignità umana perchè ha fallito nel garantire diritti e giustizia. Questo paese è da lungo tempo un luogo in cui chi commette un crimine non ne sconta le conseguenze. Nel processo di pace in corso dovrebbe essere fatta luce sui colpevoli di tutti i crimini rimasti finora irrisolti. Roboski non è un incidente su cui si puó sorvolare. Siamo qui per condividere il dolore della popolazione di questo villaggio, il cui futuro è sepolto nel suo cimitero”.

Intervenendo in seguito, le famiglie delle vittime hanno affermato che non ci sarà pace finchè il Governo non si scuserà per il massacro di Roboski. Le famiglie hanno anche reagito contro la crescente politica dello stato in merito alle guardie di villaggio.

Mercan Encü, (madre di Vedat Encü, una delle vittime) ha criticato il Governo per aver armato le guardie di villaggio mentre invita il movimento kurdo al disarmo: “Chiediamo l’abolizione del sistema delle guardie di villaggio ed al suo posto la fornitura di opportunità d’impiego. Il Governo dovrebbe garantire un ambiente di pace invece che imporre il sistema delle guardie di villaggio, in modo che tutti possiamo condurre un’esistenza libera con la nostra lingua, identità e cultura kurda”.

Medine Ürek, (madre di Salih Ürek, un’altra vittima), ha sottolineato che le famiglie di Roboski chiedono la pace ed anche la giustizia e che continueranno a lottare in favore di quest’ultima.

Zeki Tosun, (padre di Mehmet Tosun, un’altra vittima) ha detto che le famiglie di Roboski sostengono il processo di pace con tutto il loro cuore ma ha criticato il rapporto pubblicato dalla SottoCommissione Parlamentare su Uludere. “I membri della Commissione avrebbero approvato quel rapporto se avessero perso i loro figli nel massacro?”, ha domandato, aggiungendo che le famiglie chiedono che all’interno della Commissione su Uludere siano coinvolti anche membri della Commissione di Esperti.

In seguito agli interventi, la delegazione e le famiglie hanno visitato il cimitero in cui sono sepolte le vittime. Durante un suo intervento, Ubeydullah Encü (padre di un’altra delle vittime, Muhammed Encü) ha affermato di sostenere il leader kurdo Abdullah Öcalan, che –ha aggiunto- dovrebbe essere liberato.

Intervenendo in seguito, il regista Yılmaz Erdoğan ha affermato che non ci sarà pace finchè non verrà affrontato in maniera adeguata il massacro di Roboski. “Roboski è veramente una situazione disperata. I miei fratelli sono caduti vittima della guerra ma penso anche che siano stati gli eroi della pace”, ha aggiunto.

ANF News Desk