KCK: Appello alla solidarietà davanti alla crescente oppessione nelle carceri

Con l’aumento delle violazioni dei diritti nelle carceri turche e gli incidenti che hanno portato alla morte nella prigione n. 5 di Silivri, l’organizzazione politica curda KCK ha rilasciato una dichiarazione in cui chiede una resistenza congiunta contro il peggioramento delle condizioni carcerarie.

A seguito di recenti incidenti in una prigione di Istanbul che hanno comportato accuse di tortura e tentativi di suicidio da parte di prigionieri, e che hanno provocato la morte di due prigionieri in circostanze sospette, l’Unione delle comunità del Kurdistan* (KCK) sabato ha chiesto una lotta comune in solidarietà con i prigionieri e i loro famiglie.

Affermando che l’aumento degli attacchi da parte delle forze statali turche ha “portato alla morte” di diversi prigionieri e che le carceri si sono trasformate in “luoghi di isolamento, tortura e morte”, la KCK ha affermato:

“Chiediamo all’opinione pubblica democratica di affrontare questo problema con ancora più forza. L’opinione pubblica democratica non deve rimanere in silenzio di fronte alle azioni del fascismo dell’AKP-MHP [il Partito per la giustizia e lo sviluppo e la coalizione al governo del Partito del movimento nazionalista] contro i prigionieri.

L’opinione pubblica ha bisogno di osservare da vicino questa situazione e di fornire un supporto. Il governo dell’AKP-MHP sta trascinando sempre più la Turchia in un abisso oscuro con la sua mentalità e le sue azioni fasciste, quindi tutti devono opporsi alle azioni del fascismo dell’AKP-MHP, protestare e sostenere i prigionieri”.

* La KCK è un’organizzazione politica curda impegnata ad attuare il “confederalismo democratico”, una modalità di struttura politica e governo che è stata introdotta teoricamente nelle opere di Abdullah Öcalan, il leader incarcerato del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK).