Karayilan: Forze oscure in gioco nell’attacco al nightclub a Istanbul

Il comandante del PKK Murat Karayilan ha affermato che forze curde non hanno nessun rapporto con la stage dell’ultimo dell’anno nel nightclub di Istanbul, che ha provocato la morte di almeno 39 persone. Intervenendo a Denge Kurdistan Radio, Karayilan ha condannato l’attacco e ha inviato le proprie condoglianze alle famiglie delle vittime e dei feriti.

Il Comandante del Centro di Difesa del Popolo (NPG), l’ala militare del PKK, ha affermato che le forze curde non hanno niente a che fare con l’attacco e ha aggiunto:

“Nè noi, ne altre forze curda hanno niente a che fare con questo attacco. Non penso nemmeno che i Falchi per la Liberazione del Kurdistan (TAK) abbiano un collegamento con esso. La ragione di questo è che tutti i curdi e i gruppi del Kurdistan vogliono ottenere il consenso della popolazione della Turchia. La nostra lotta è legittima. Vogliamo conquistare i popoli del mondo. La lotta per curda per la libertà è anche la lotta per la democratizzazione della Turchia. Per questa ragione non pendiamo di mira civili innocenti. Nessuna forza curda prende di mirai civili. Stiamo combattendo contro il colonialismo turco.”

Erdogan e l’AKP responsabili per l’attuale spargimento di sangue

Valutando l’attacco nel nightclub di questa mattina presto Karayilan ha affermato:

“Sembra che forze oscure hanno avuto mano in questo attacco. Perchè? Perchè la Turchia adesso è in una posizione veramente difficoltosa. È isolata internazionalmente. Ankara ha sosteuto Daesh (Stato Islamico) e Al-Nusra per sopprimere il movimento di liberazione curdo e schiacciare il popolo curdo. È entrata nella mischia in Siria e ha sviluppato legami alternativi ch la portano lontano dalla Nato. Per disperazione si è lanciata nelle braccia della Russia. Loro sanno che non saranno in grado di ottenere risultati.

La Turchia sta ricorrendo a questi metodi per ribaltare questo periodo difficile dicendo: “Daesh ci sta attaccando”. Questa gente è crudele. Essi stanno spargendo il sangue della propria stessa gente per i loro benefici e per rimanere al potere. Se Erdogan e l’AKP desideravano che nemmeno un singolo proiettile venisse sparato in Turchia. Se non avessero reso nulli gli sforzi del nostro presidente Ocalan [per una soluzione della questione curda] e respinto l’Accordo di Dolmabahce nulla di tutto questo sarebbe accaduto in Turchia.

Non avrebbero avuto bisogno di ricorrere a sostenere Daesh e non sarebbero adesso alla gola l’uno dell’altro. Questo intero processo è il risultato delle politiche dell’AKP e di Erdogan. Fino ad ora Daesh non ha combattuto contro la Turchia. Solo negli ultimi giorni hanno combattuto ad al-Bab.Sembra che il loro accordo sia terminato a Eqterina, nei pressi di al Bab. Da quel punto Daesh ha assunto una posizione. Adesso c’è una contraddizione tra la Turchia e Daesh. Tuttavia non stanno ancora prendendo di mira lo Stato turco direttamente. L’Attacco di ieri a Besiktas (Reina nightclub) ha messo dei punti interrogativi. Tutti gli attacchi di Daesh finora sono stati contro di noi, contro i civili e i turisti stranieri.”

L’attacco al nightclub mira a salvare la Turchia dall’isolamento

Karayilan ha proseguito: “Precedentemente Daesh ha preso di mira i tedeschi e gli ebrei in Turchia. Molti cittadini stranieri hanno perso la vita nell’attacco di ieri. Questo è un piano. Alcune forze oscure possono avere avuto un ruolo in questo. Questo attacco è stato organizzato per salvare Erdogan e l’AP dall’isolamento. Le loro lacrime sono lacrime di coccodrillo. Stanno mentendo [funzionari turchi]. Noi condanniamo severamente questo brutale attacco e condividiamo il dolore delle famiglie delle vittime.”

Almeno 39 persone soo rimaste uccise e 69 ferite secondo le autorità turche. Rapporti suggeriscono che un uomo solitario armato è entrato nel nightclub Reina nel quartiere di Istanbul nelle prime ore del mattino del nuovo anno e ha attaccato i partecipanti alla festa. Secondo i rapporti l’uomo armato è scappatoed è ancora in libertà.

La Turchia la rilasciato un divieto di trasmissione sull’incidente..