Incendio all’accampamento di Roj: un bambino perde la vita

Un bambino perde la vita durante un incendio all’accampamento dei rifugiati a Roj, nella regione di Dêrik, causato da un contatto elettrico. I rifugiati ritengono responsabili dell’incidente le organizzazioni dell’ONU dalle quali esigono la manutenzione della rete elettrica e il rifornimento di estintori nel campo.

Il fuoco si è propagato da una delle tende ad altre quattro, causando la morte di un bambino di 11 anni, Obaida Muzhar Ahmad.

Mukhlis Yasin, uno dei residenti, ha affermato che la causa dell’incendio è stata un contatto di elettricità aggiungendo che “le reti elettriche dell’accampamento sono scoperte e rappresentano un pericolo per le persone soprattutto in inverno”. Ha inoltre informato che le organizzazioni internazionali promettono da sette mesi di realizzare lavori di manutenzione senza però rispettare la parola data e provocando una disgrazia del genere.

Obaida Ahmad è stato seppellito nel cimitero di Girê Reş, vicino all’accampamento, con la partecipazione dei residenti e della amminiztrazione.

L’accampamento per rifugiati di Roj è stato aperto il 25 febbraio del 2015 per ricevere centinaia di famiglie di sfollati della parte araba che scappavano da Mosul e dal terrore dell’ISIS.