Incendiata la pizzeria-kebab dei rifugiati curdi

Incendiato nella notte in pieno centro a Cisterna di Latina, il locale «Bella Istanbul Kebab» gestito da rifugiati curdi. Quindici giorni fa, sabato 14 dicembre, un raid xenofobo aveva registrato l’irruzione di una trentina di giovaninella pizzeria-kebab aperta da quattro anni in piazza di Savoia: suppellettili rotte, spintoni, insulti razzisti, minacce. Compreso l’avvertimento: «Se ci denunciate torniamo e vi bruciamo tutto. E poi vi veniamo a bruciare le case…».

BENZINA – Lunedì notte il rogo che ha completamente distrutto il locale. «Ce ne siamo accorti martedì mattina – spiega Deniz S., il titolare che con coraggio dopo il raid si era rivolto alle forze dell’ordine e al sindaco di Cisterna -. Dentro era tutto bruciato. Devono aver versato della benzina…».

IL SINDACO – Dopo il raid il sindaco di Cisterna di Latina, Antonello Merolla, si era recato al locale curdo e aveva portato la solidarietà dell’amministrazione. Subito dopo la sua visita però il gruppo di giovani xenofobi era tornato alla carica minacciando di nuovo i curdi. La polizia aveva allora piantonato il locale per qualche giorno con lo scopo di evitare ulteriori assalti. I facinorosi sono stati comunque descritti nelle denunce che i curdi hanno fatto alle forze dell’ordine, compresi segni distintivi molto precisi. Le indagini sono tuttora in corso.

LETTERA – Nella lettera al sindaco Deniz S. aveva scritto: «Siamo stati vittime di un’aggressione violenta da parte di più di 30 persone che hanno minacciato me, i miei soci e i lavoratori del locale, i clienti; hanno inoltre distrutto alcuni arredi gridando insulti razzisti e minacciandoci di tornare per incendiare tutto se avessimo fatto denuncia. Ma siamo cittadini onesti, lavoriamo duramente, e non ci stiamo a subire intimidazioni e violenze senza motivo contro di noi, in quanto stranieri: per questo abbiamo denunciato pubblicamente e alle autorità preposte quanto accaduto. Ora non vorremmo essere lasciati soli».

Corriere della Sera