“Il silenzio uccide. Rompiamo il silenzio!” – Blitz alla sede RAI di Milano
Si è appena svolto un blitz alla sede RAI di Milano per protestare contro il silenzio dei grandi media sulla guerra condotta dal Governo turco di Erdogan contro i Curdi. Curdi che si stanno dimostrando l’unica forza capace di sconfiggere l’ISIS sul terreno.
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Lo Stato Islamico è il male assoluto. Il nemico mortale da sconfiggere. Da mesi è questo il mantra proposto dai media alle opinioni pubbliche occidentali (soprattutto dopo ogni atto di terrorismo).
Se però si analizza la situazione con maggiore accuratezza e si cerca di scavare dietro la cortina della retorica si scopre che la situazione è molto più complessa di quanto sembri… Nell’incrocio di conflitti che stanno dilaniando il Medioriente si combattono molte battaglie. Le grandi potenze giocano la propria partita sulla scacchiera geopolitica con alleanze che si fanno e si disfano nel giro di poche settimane.
Allo stato attuale le due “cordate” maggiori in campo nel duplice conflitto siriano-irakeno sono quella Occidente-Arabia Saudita-Turchia-Sunniti e quella Russia-Iran-Assad-Sciiti. Ovviamente non si tratta di “amicizie granitiche” e le alleanze tattiche possono cambiare di giorno in giorno.
Due cose però balzano subito all’occhio. La prima è che alcuni potenti stati della zona non vedono proprio di cattivo occhio l’affermarsi di uno Stato sunnita tra Raqqa e Mosul. Questi stati sono le petromonarchie (Arabia Saudita in primis) del Golfo, regimi che, in quanto a oscurantismo e ferocia verso i propri popoli, non hanno nulla da invidiare a quello siriano, anzi. A questi si aggiunge poi la Turchia. Il secondo elemento è l’emergere prepotente di una terza forza rivoluzionaria che ha via via conquistato legittimità con le sue vittorie sul terreno contro l’ISIS. Stiamo parlando dei Curdi.
Ed è proprio la resistenza curda il punto su cui la retorica occidentale della guerra totale all’ISIS scivola. Perché, se è pur vero che il Califfato resta un nemico è altrettanto vero che l’Arabia Saudita è un partner economico di primaria importanza per l’Occidente e che la Turchia è un bastione della NATO e un governo al quale l’Unione Europea ha appena versato le bellezza di 3 miliardi di euro per impedire ai flussi di rifugiati lì stanziati di continuare a confluire in Europa.
Ed è proprio nel rapporto con la Turchia che tutte le contraddizioni esplodono fragorosamente. Da mesi, il governo autoritario (ma alleato dell’Occidente) di Erdogan ha intrapreso una vera e propria guerra senza quartiere alla minoranza curda. Una repressione aumentata d’intensità dopo le elezioni di Novembre (1 / 2). Proprio così. La Turchia fa la guerra all’unica forza che, in questo anno e mezzo ha sconfitto sul campo l’ISIS.
Il tutto nell’assordante silenzio dei media occidentali…
Il volantino distribuito durante l’azione:
IL SILENZIO UCCIDE.ROMPIAMO IL SILENZIO!
Sono mesi che il governo Turco si scaglia contro la popolazione curda.
Un massacro che si è acuito all’indomani del pesante risultato delle elezioni del 7 Giugno che vedeva il partito di Erdogan (l’AKP) perdere molti consensi, fino al non raggiungimento dell’obiettivo della maggioranza assoluta, mentre l’HDP (il pertito dei popoli filo curdo) superava la soglia di sbarramento per entrare in Parlamento.
Non sono bastati gli arresti e gli omicidi politici, le stragi di stato, le deportazioni e le uccisioni di massa.
Ora nel Kurdistan turco è scattato una vera e propria operazione di pulizia etnica, una guerra interna annunciata da gli ingiustificati e infiniti coprifuoco, le incursioni con i carri armati nel centro di Diyarbakir e nelle città vicino i rastrellamenti a tappeto.
Di tutto questo i mezzi di informazione mainstream non parlano.
Un assordante silenzio, una ghigliottina sulla testa dei Curdi, un silenzio che sembra un pericoloso assenso, lo stesso assenso dato tacitamente dalla comunità internazionale attraverso vergognosi accordi con Erdogan sulla gestione dell’emergenza profughi.
Tutto questo è inaccettabile, incivile e profondamente ipocrita dato che i Curdi combattono contro l’ISIS, la stessa organizzazione che l’UE dice, a parole, di voler combattere.
Per questo oggi manifestiamo sotto la sede della RAI milanese.
E’ ora che l’informazione torni ad essere reale, è ora che si racconti davvero cosa sta succedendo in Turchia, un paese Nato, e le connivenze tra Ankara e lo Stato Islamico, è ora che il mondo veda quale è il vero progetto di Erdogan.
Dignità e diritti per i Kurdi!
L’autodeterminazione è diritto alla vita.
Csoa Lambretta
Casc Lambrate
Collettivo Bicocca
ZAM – Zona Autonoma Milano
Rete Studenti Milano / ZIP
Dillinger Project / LUMe
Milano in Movimento